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Allora Diocleziano lo fece legare in mezzo al Campo Marzio e dette ordine ai soldati di trafiggerlo con le loro frecce. Gliene tirarono tante che quasi sembrava un riccio. Convinti poi che fosse morto se ne andarono; ma dopo alcuni giorni si liberò, ed ergendosi sulla scalinata del palazzo rimproverò con violenza gli imperatori che gli stavano andando incontro, per tutto il male che facevano contro i cristiani...
(Jacopo da Varazze)
SAN SEBASTIANO L'UFFICIALE CHE AIUTAVA DI NASCOSTO I CRISTIANI PERSEGUITATI
Era un cavaliere che si avvalse dell'amicizia con l'imperatore Dioclezano per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio. Avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo soldati e prigionieri. Poi Dioclezano, sentendosi tradito, passò alle minacce e infine alla condanna. Venne legato al tronco di un albero, in campagna, e saettato dai commilitoni.
Andrea Mantegna San Sebastiano (Saint Sebastian) 1470 Tempera su tavola di pioppo 68 x 30 cm Vienna, Kunsthistorisches Museum Nativo di Narbona, cittadino milanese, alto e stimatissimo ufficiale della guardia pretoriana di Diocleziano e Massimiano, Sebastiano è l’eroe della Militia Christi, come militare e come difensore della fede. Dalla "Depositio Martyrum", nel Cronografo del 354, un almanacco che conteneva, fra l’altro, liste di santi con le date del loro martirio, conosciamo il giorno della sua morte: il 20 gennaio, e il luogo della sua inumazione in catacumbas, cioè le catacombe lungo la via Appia, sulle quali, nella prima metà del IV secolo, fu eretta la grande basilica cimiteriale di san Sebastiano, che allora era però chiamata ecclesia apostolorum. L’anno della morte è forse il 288, o più probabilmente il 303 o 304. Solo Ambrogio, fra tutti i Padri della Chiesa, menziona Sebastiano e il culto a lui dedicato, che già dalla metà del IV secolo doveva essere ben sviluppato, almeno nell’Urbe. Le gesta e la passione del miles Christi sono narrate in un testo agiografico del V secolo, opera di un chierico sconosciuto, e talvolta, inverosimilmente, attribuita a sant’Ambrogio.
Antonello da Messina San Sebastiano (Saint Sebastian) 1478-1479 Olio su tavola trasportato su tela 71 x 85 cm Dresda, Gemäldegalerie
Sebastiano è dunque a Milano, comandante della prima coorte pretoriana, di fatto la guardia del corpo imperiale, tanto stimato da Diocleziano e da Massimiano, che i due regnanti ne reclamano continuamente la presenza. Ignorano però che il loro favorito è cristiano. Egli dissimula la sua fede per meglio recare conforto ai correligionari perseguitati e rinsaldare la loro volontà di martirio a testimonianza del loro credo, quando, sotto i tormenti, questa vacilla. Narra Jacopo da Varazze nella sua "Legenda aurea" – una compilazione di vite dei santi, scritta verso la fine del XIII secolo, celeberrima nel Medioevo – che una volta Sebastiano si trovava nel carcere in cui erano tenuti prigionieri i gemelli Marco e Marcellino, condannati a morte a causa della loro professione di cristianesimo.
Pietro Perugino San Sebastiano (Saint Sebastian) 1490 circa Olio su tela 176 x 116 cm Parigi, Musée du Louvre
Si presentarono i genitori disperati che, con parole ardenti, supplicavano i figli di salvare la propria vita. Questi erano sul punto di cedere, quando l’ufficiale intervenne con autorità, ripristinando in loro la saldezza del cuore verso la gloria della vittoria sulla menzogna e la salvezza nella vita eterna. Egli apparve ai presenti, circonfuso di luce e circondato da sette luminosissimi angeli, per un’ora intera. Allora Zoe, moglie di Nicostrato, funzionario nella cui casa i due giovani erano tenuti prigionieri, si gettò ai piedi del santo impetrando il perdono a gesti, perché era muta. Sebastiano allora gridò: "Se io sono il servo di Cristo, e se sono vere le parole che ha detto Colui che aprì la bocca di Zaccaria, si apra la bocca di questa donna". E subito la muta gridò:
"Siano benedette le tue parole e benedetti coloro che vi prestano fede. Ho visto un angelo con un libro davanti a te dove stava scritto quanto dicevi".
Guido Reni San Sebastiano (Saint Sebastian) 1615 Olio su tela 129 x 98 cm Roma Musei Capitolini Nicostrato, udita la moglie parlare, si gettò anch’egli ai piedi del santo, e liberò subito i martiri imprigionati. Ma Marco e Marcellino, rafforzati nella volontà di martirio dalle parole di Sebastiano, rifiutarono di andarsene, mentre i genitori e molti altri si facevano battezzare dal prete Policarpo. Sebastiano fu in seguito denunciato agli imperatori. Comparso dinanzi a Diocleziano che, adirato, lo rimproverò di avere tradito la sua fiducia, l’ufficiale dichiarò di avere anzi pregato Dio per la salvezza di Roma.
Gerrit van Honthorst San Sebastiano (Saint Sebastian) 1623 circa Olio su tela 101 × 117 cm Londra, National Gallery
L’imperatore lo condannò a morire per mano degli arcieri in mezzo al Campo di Marte. Il suo corpo tutto trafitto di frecce fu abbandonato sul terreno e dato naturalmente per morto; ma pochi giorni dopo, l’imperatore, stupefatto, se lo vide comparire dinanzi, aspramente rimproverante tutto il male fatto ai cristiani. Questa volta Diocleziano comandò che venisse frustato a morte, e così fu fatto, e il suo corpo gettato in una cloaca, perché non divenisse oggetto di venerazione per i cristiani. La notte dopo il santo apparve a santa Lucia, le rivelò dove fosse e le ordinò di seppellirlo accanto alle tombe degli apostoli.
Hendrick ter Brugghen San Sebastiano curato da Sant'Irene (Saint Sebastian Tended by Saint Irene) 1625 Olio su tela 149 x 119.4 cm Oberlin (Ohio), Allen Memorial Art Museum
Georges de La Tour San Sebastiano curato da sant'Irene (Saint Sebastien Attended by Saint Irene) 1649 Olio su tela 167 x 130 cm Parigi, Musée du Louvre
Narra la "Legenda aurea" che nella storia dei longobardi si legge di una terribile peste che colpì in particolar modo le città di Roma e di Pavia, e fu rivelato che il morbo non sarebbe cessato se non fosse stato eretto un altare a san Sebastiano, nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Pavia. Non appena l’altare fu eretto e consacrato, il morbo finì. Sebastiano, santo militare, divenne ben presto uno dei patroni della città di Roma. Si sviluppò un importante culto attorno alla basilica costruita sulle catacombe, estesosi poi a altri luoghi della città, con la costruzione di nuove chiese, in genere nei luoghi menzionati nella Passione di san Sebastiano.
Paolo Veronese Il martirio di San Sebastiano (The Martyrdom of Saint Sebastian) 1565 circa Olio su tela 355 x 540 cm Venezia, Chiesa di San Sebastiano
Il secondo supplizio di san Sebastiano, in cui il santo, disteso nudo su una tavola di legno, è fustigato a morte
Nel X secolo si trovava, forse, una chiesa intitolata al santo sul Colle Palatino, al posto dell’antico tempio di Eliogabalo, sulla cui scalinata Sebastiano si era erto a accusatore di Diocleziano. Fuori di Roma il culto di san Sebastiano si diffuse grazie alla distribuzione delle reliquie nell’Africa romana, in Spagna, in Gallia e in Germania. Il santo martire veniva invocato soprattutto contro la peste, sebbene nulla, nella Passione, giustifichi questa attitudine. Probabilmente fu la leggenda del miracolo di Pavia il punto d’inizio di questa devozione. Le frecce che trafiggono il santo ne hanno fatto il patrono degli arcieri, balestrieri, archibugieri, ma anche, non si sa bene perché, dei tagliatori di pietre, dei tappezzieri, dei fabbri, dei pompieri e dei giardinieri.
Sebastiano, cristiano esemplare, era cittadino di Milano, ma di famiglia narbonese. Era così amato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano, che questi gli affidarono il comando della prima coorte e lo vollero sempre al loro fianco. Aveva accettato di vestire l'abito militare per confortare le anime dei cristiani che vedeva cadere nei tormenti.
(Jacopo da Varazze)
(Mar L8v)
Ludovico Carracci San Sebastiano gettato nella cloaca massima (St. Sebastian Thrown into the Cloaca Maxima) 1612 Olio su tela 167 x 233 cm Los Angeles, Getty Center Edited by Lottovolante - 29/8/2023, 07:55
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