IXION - Jusepe de Ribera, 1632, Madrid, Museo del Prado

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view post Posted on 24/7/2023, 19:45     +9   +1   -1
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Jusepe de Ribera
Ixione
(Ixion)
1632
Olio su tela
220 x 301 cm
Madrid, Museo del Prado


Progenitore della razza dei centauri, Ixione tentò di soppiantare Giove nel letto di Giunone, per cui fu punito a girare eternamente legato a una ruota per espiare i suoi misfatti. Ribera raffigura un'immagine violenta, con il condannato a testa in giù, accentuando la tensione drammatica attraverso la luce, la monumentalità delle figure, le anatomie forzate e i gesti espressivi. Quest'opera è la più personale delle sue interpretazioni dei dannati nell'Ade. A differenza di Tizio, Ixione non aveva precedenti in pittura; il personaggio di Ribera ha quindi un carattere quasi seminale e dimostra la straordinaria abilità del pittore, sia nel trattare il corpo umano sottoposto a condizioni estreme sia nel trasmettere allo spettatore l'orrore insito nella scena.


Ancor più che in Tizio, Ribera porta l'azione in primo piano. L'enorme corpo del gigante, animato dal movimento circolare della sua punizione, emerge da uno sfondo nero e sembra crollare sullo spettatore, la cui attenzione è ugualmente sollecitata dal gesto feroce del boia. In Ixione, è il torturatore piuttosto che il peccatore a trasmettere la crudeltà della punizione. Si tratta di un'invenzione del pittore, poiché tre figure femminili, Alecto, Megera e Tisifone, le vere Erinni, avevano il compito di assistere all'esecuzione dei condannati nell'Ade. Ribera, invece, optò per una figura maschile i cui tratti distintivi sono le corna e le orecchie appuntite.



Jusepe de Ribera
Tizio
(Tityos)
1632
Olio su tela
227 x 301 cm
Madrid, Museo del Prado


Non ci sono riferimenti nelle fonti classiche o rinascimentali a questa figura ma, come notò Vincenzo Abbate, venne citata da Giovan Battista Marino nel 1623 nel suo "L'Adone". Il canto XIII, intitolato "La prigione", è incentrato sui supplizi subiti da Adone, incatenato nell'Ade per ordine di Vulcano, il simbolo di Satana. Tra le figure che torturano Adone, Marino ne citò una con le orecchie asinine, "che non gode della dolcezza dell'armonia, anzi l'aborre, ci rappresenta l'avarizia e l'ignoranza, che non si curano di poesie né si compiacciono di musiche". La somiglianza dell'aguzzino di Marino, personificazione dell'avarizia e dell'ignoranza, con la versione dipinta da Ribera è decisiva e suggerisce che l'artista fosse a conoscenza della celebre opera del poeta.


Il dipinto condivide un'identica lettura politica con il suo compagno, Tizio. Questi episodi della mitologia avevano un carattere esemplare per tutti coloro che si facevano beffe dell'autorità degli dei o dei re, o che intendevano eguagliarli o ingannarli; tali pretese, sia in Grecia che nell'Europa del XVII secolo, erano considerate degne di una punizione eterna. Nel 1634 il dipinto fu acquistato dalla marchesa di Charela, forse per il Palazzo del Buen Retiro.



Ixion di Ribera in orientamento verticale


Lo storico dell'arte Jonathan Brown ha suggerito che il dipinto di Ixion era destinato a essere esposto in formato verticale, quindi il satiro appare in una posizione eretta più normale e la composizione appare più equilibrata, ma la collocazione della firma implica un formato orizzontale. (Mar L8v)

 
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