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Per la nostra avidità il molto è poco; per la nostra necessità il poco è molto.
(Francisco de Quevedo)
Jusepe de Ribera Vecchia usuraia (Vieja usurera) 1638 Olio su tela 76 x 62 cm Madrid, Museo del Prado
Sebbene Ribera si sia dedicato principalmente alla pittura religiosa, ci ha lasciato anche diversi dipinti che raffigurano figure isolate, costruite con una tecnica naturalistica e portatrici di significati allegorici. Una di queste è questa donna di profilo che tiene in mano una bilancia. Se fosse giovane, se non avesse un aspetto goffo e se non fosse vestita di stracci, sarebbe probabilmente identificata con la Giustizia; ma il suo aspetto decrepito, la sua espressione diffidente e i panni stracciati che la ricoprono la fanno assomigliare ad una vecchia usuraia o, più probabilmente, a un'allegoria dell'avidità.
Sebbene negli anni Trenta Ribera abbia orientato la sua tecnica verso uno stile più vicino a quello dei veneziani e dei bolognesi, questo dipinto afferma il continuo rapporto dell'artista con il naturalismo di Caravaggio. Ciò è particolarmente evidente nel trattamento delle squame e della figura della vecchia, mentre la velocità e l'intensità della pennellata rappresentano una novità rispetto alle sue opere più giovani. Il dipinto faceva parte del cosiddetto Museo Napoleone e fu lasciato in eredità al Prado nel 1930 da Xavier Laffite. (Mar L8v)
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