MADDALENA PENITENTE - Georges de La Tour, 1628-1645 - I quattro dipinti del maestro francese

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view post Posted on 14/11/2022, 21:38     +5   +1   -1
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"Qui Mariam absolvisti
et latronem exaudisti
mihi quoque spem dedisti".


Dies irae

MADDALENA PENITENTE
Georges de La Tour




Maddalena penitente fu un tema ripreso più volte da La Tour,
con il suo classico stile notturno e l'usuale ricerca di effetti...


La Tour rinuncia all'usuale narrazione tragica che pone Maddalena seminuda e disperata nel suo eremitaggio e tanto più ai toni vagamente erotici per esempio di un Vouet (per rimanere nell'ambito francese, specialmente devoto a questa santa). Piuttosto si basa sul "non detto", mascherando i temi devozionali, e semplifica invece al massimo il pur accurato disegno. In questo modo, in tutti gli esemplari, buona parte del quadro appare avvolta da un buio profondo. Come avviene d'altra parte in tutte le tele di La Tour dell'ultimo periodo e come in questi altri risulta il prodotto di una profonda meditazione, estremamente necessaria anche all'osservatore delle opere. Dall'oscurità emerge isolata la figura seduta di Maddalena, illuminata nell'incerto cerchio di luce rapidamente digradante di una candela o di una lampada a olio. Tutte queste rappresentazioni ci rendono una sensazione di estrema solitudine e anche di profondo silenzio in cui si attende che risuoni soltanto la Parola divina. Maddalena non guarda mai verso lo spettatore e nemmeno un oggetto definito, semmai oltre il suo spazio, verso il nulla infinito. Alla figura della santa si accompagna un gruppo variabile di oggetti che ci inducono ad interpretarvi la rappresentazione di momenti differenti nello svolgimento dell'itinerario spirituale di Maddalena.


Maddalena del Metropolitan Museum




Georges de La Tour
Maddalena penitente
(The Penitent Magdalen)
1640 circa
133.4 x 102.2 cm


Il dipinto fu scoperto dalla critica nel 1961, poco prima dell'acquisizione nella collezione Wrightsman poi donata al Metropolitan Museum. Oltre che come "Maddalena penitente" il è noto in letteratura anche come "Maddalena Wrightsman" oppure "Maddalena dalle due fiamme". La narrazione dell'opera si riferisce al primo momento del nuovo percorso spirituale di Maddalena, quello in cui la giovane decide di abbandonare definitivamente la sua vita nel peccato, di separarsi dai beni terreni e dedicarsi all'ascesi. È ancora vestita con una certa ricercatezza: due doppie fascette dorate ornano verticalmente il rosso cangiante della lunga e ampia gonna e si ripetono ad orlarla, l'abbondante camicia a scialle è ancora vezzosamente, e tuttavia pudicamente, aperta sul petto. Invece i suoi gioielli sono in parte sparsi sul tavolino ed in parte gettati a terra. Sono ancora assenti i voluminosi testi biblici che sono presenti nelle altre versioni.


Il volto di Maddalena è rivolto verso il vuoto, oltre gli oggetti e l'ideale muro che chiude la stanza. Il pittore ne accenna appena il profilo sotto i neri e lunghi capelli gettati all'indietro. La postura appare di una certa eleganza, con il busto ben eretto mentre le dita delle mani si intrecciano a trattenere sul grembo un teschio. Oltre al lucido cranio accuratamente ripulito, simbolo della caducità della vita, e al biancore della pelle e della camicia abbagliata, lo sguardo dello spettatore è catturato dalla candela e dal suo si riflesso nello specchio riccamente incorniciato in argento parzialmente dorato. La fiamma riflessa vuole sottolineare l'illuminazione divina e lo specchio sta a significare l'intellezione del messaggio.


Maddalena del Louvre




Georges de La Tour
Maddalena penitente (Maddalena al lume [di notte]
(The Penitent Magdalene)
1640-1645
Olio su tela
156 × 122 cm


Il dipinto fu il secondo della serie scoperto dalla critica nel 1937 quando fu ceduto al Louvre. Noto in letteratura oltre che come "Maddalena penitente" anche come "Maddalena Terff", dal cognome dell'ultimo proprietario, o come viene denominata al Louvre come "Maddalena al lume [di notte]". Apparentemente simile nella composizione alla Maddalena del Metropolitan, ne differisce sostanzialmente in tutti i particolari e di conseguenza ne sposta e ne precisa il diverso significato: la scelta della vita in penitenza è ormai pienamente compiuta. Effettivamente la figura della santa è collocata seduta nella medesima posizione sulla sedia e nella disposizione a sinistra nel quadro; sulla sinistra è ancora un tavolino con una luce. Sono ben diversi l'atteggiamento e l'abbigliamento della santa e le suppellettili esposte sul ripiano.


il pittore lascia leggere appena di più del profilo di Maddalena. La giovane ha però, questa volta, il capo chino, appoggiato pensosamente alla mano sinistra. Con l'altra mano trattiene vicino al ginocchio, anche qui, il cranio ripulito. È chiaramente scalza e indossa una gonna rossa ben più ordinaria dell'altra: più corta e trattenuta alla vita da una rozza corda, una specie di cilicio o cingolo francescano. La camicia bianca appare più povera ed è nettamente più abbassata a scoprire le spalle e la schiena. Che questo non sia un vezzo lo spiega il flagello penitenziale deposto sul tavolino. Oltre ad esso sono appoggiati sul ripiano una semplice croce e, appena dietro, due ponderosi volumi delle sacre scritture. La luce è data ora un lume ad olio, più semplice e povero del massiccio candelabro del quadro newyorkese. All'interno del vetro lo stoppino tende a galleggiare e si riflettono, distorte, le pagine di un volume.


Maddalena del Los Angeles County Museum of Art




Georges de La Tour
Maddalena Penitente
(Magdalen with the Smoking Flame)
1644-1645
Olio su tela
117 x 91,7 cm


Il dipinto del museo di Los Angeles fu l'ultimo ad essere scoperto ed attribuito dalla critica nel 1981 a Geroges de La Tour. Oltre al titolo di "Maddalena penitente" il museo ha voluto sottolineare uno dei dettagli di più facile evidenza definendolo "Maddalena con la fiamma fumante". A tutti gli effetti il dipinto riprende il senso di quello del Louvre a cui molto somiglia sia nella composizione sia nei dettagli, pur con minime variazioni negli orientamenti. E precisamente al filo di fumo che si diparte dalla fiammella della lampada, e poco dopo inizia a disperdersi, che si è voluto riferire il nome convenzionale del quadro.


Ma altri piccoli dettagli lo differenziano. L'olio della lampada appare leggermente intorbidito, nell'opalescenza si disperdono i riflessi interni al bicchiere, rimane solo la lucentezza del fondo; allo stoppino è aggiunta un'asticella che lo trattiene sopra il liquido. Gli altri oggetti sul tavolo invece appaiono disposti più disordinatamente: la croce, ruotata di 90 gradi, finisce infilata col braccio più lungo sotto la piccola pila dei libri costringendoli ad una sghemba posizione. Risulta particolare la variazione del volto della giovane: i lineamenti appaiono decisamente diversi non solo dalla Maddalena parigina ma da tutte le altre, che paiono essere basate su appunti costruiti osservando la medesima modella. Qui il profilo del viso è differente e più infantile, l'occhio sembra più spalancato, sgranato.


Maddalena della National Gallery




Georges de La Tour
Maddalena Penitente
(The Repentant Magdalen)
1628-1645
Olio su tela
113 x 93 cm


La Maddalena penitente di Washington fu il primo quadro sul tema ad essere assegnato a Georges de La Tour nel 1936, fu acquistato dalla National Gallery of Art di Londra nel 1974. Il dipinto catalogato dal museo come "Maddalena penitente" è noto nella letteratura artistica anche col titolo di "Maddalena Fabious", dal nome del l'ultimo proprietario, inizialmente fu anche denominata "Maddalena allo specchio". Le sostanziali differenze rispetto alle tre altre composizioni più simili tra loro ci spingono ad una maggiore attenzione sull'esemplare di Washington. È il dipinto, seppur di poco, più piccolo della serie di La Tour, maggiormente immerso nell'oscurità: nella parte inferiore, sotto il tavolo, solo una timida penombra evidenzia il volume della scena. Un dettaglio peraltro ignorato dai copisti che ne riprodussero solo, in orizzontale, la parte superiore.


Il cromatismo della tavolozza è ridotto al minimo, soltanto una luce dorata risplende sulla bianca manica per attenuarsi nel profilo del volto, reclinato sulla mano, e nello specchio di fronte. Esigui sono anche gli oggetti rappresentati e minimalista la loro rappresentazione. Solo una piccola agitata punta della fiamma che illumina la scena è visibile, e non ci è dato sapere cosa la generi. Troviamo il teschio sopra un libro e oggetti appena riconoscibili in controluce assieme alla mano che li accarezza. Lo specchio, che ricompare, è ora più sobriamente incorniciato da lisci listelli di legno ornati solo da ridotti angoli metallici. L'immagine riflessa non è l'oggetto dello sguardo di Maddalena, ancora perso nel vuoto, né può esserlo, a lei basta il leggero tocco sul teschio per definire l'oggetto della sua a meditazione sulla vanità delle cose. Quello che possiamo ossservare nello specchio è un limitato scorcio del teschio ed il bordo delle pagine con il loro nastrino segnalibro. (Mar L8v)

 
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