Votes given by Costantine Rose

view post Posted: 10/5/2024, 10:33 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



L’occhio ha un campo ristretto, vede sempre dall'esterno.
Ma poiché il mondo è all’interno del cuore,
l’introspezione è l’unico metodo per approdare alla conoscenza.


(Emil Cioran)

view post Posted: 8/5/2024, 20:04 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



L’adepto si spoglia delle responsabilità che ineriscono
alla sua identità, fondendosi con il gruppo.
La setta è il luogo in cui scomparire nell’indifferenziazione dei membri.


(David Le Breton)

view post Posted: 6/5/2024, 15:07 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



L'amore è la cosa meno fascista che esista.
L'amore è la cosa più politica.


(Edoardo Prati)

view post Posted: 5/5/2024, 07:10 by: Jane Morris     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



In tre parole posso riassumere
tutto quello che ho imparato sulla vita:
si va avanti.


(Robert Lee Frost)

view post Posted: 3/5/2024, 16:14 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



La solitudine può essere una tremenda condanna
o una meravigliosa conquista

(Bernardo Bertolucci)






view post Posted: 20/4/2024, 13:55 by: Lottovolante     +1Il monologo di Scurati per il 25 Aprile censurato dalla Rai [TESTO INTEGRALE] - NEWS


ANTONIO SCURATI
IL TESTO DEL MONOLOGO PER IL 25 APRILE




'La spettro del fascismo infesta democrazia italiana finché
la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi governa'




Questo il testo integrale del monologo dello scrittore Antonio Scurati, pubblicato su Repubblica.it.




"Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati".

"Queste due concomitanti ricorrenze luttuose - primavera del '24, primavera del '44 - proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale - continua lo scrittore - la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".

Fonte
view post Posted: 11/4/2024, 19:37 by: Lottovolante     +1LA TENTATION - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
La tentazione
(La Tentation)
Firmato W-BOUGUEREAU- e datato 1880
Olio su tela
99 x 132 cm
Minneapolis Institute of Art


"La Tentation" è una tenera rappresentazione del tema senza tempo della madre e del bambino. All'interno di un paesaggio boschivo, una giovane madre si sdraia sul suolo della foresta con la sua bambina. Bouguereau rende con precisione lo scorcio del busto della madre e le proporzioni naturalistiche del corpo della bambina, attirando l'attenzione sui loro lineamenti delicati e inserendoli in un campo di fogliame verde. Il titolo richiama il proverbiale frutto del giardino dell'Eden, dato che la mela rossa e dorata occupa un posto di rilievo nel dipinto. Ulteriori riferimenti biblici possono essere dedotti dalla discussione di Fronia Wissman su questa grande versione de "La Tentation" e sul suo posto tra gli omaggi di Bouguereau alla madre e al bambino.


Secondo Damien Bartoli, come molte riduzioni realizzate dopo il 1869, l'opera in questione è stata probabilmente dipinta da Bouguereau con l'assistenza di uno dei suoi studenti; William-Adolphe Bouguereau sarebbe stato responsabile del gruppo di figure, mentre avrebbe affidato i dettagli dello sfondo ai membri del suo atelier. I documenti indicano che l'opera fu venduta nel 1880 presso la galleria Goupil come opera dell'artista francese. (Mar L8v)





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view post Posted: 7/4/2024, 16:35 by: Milea     +1FAMIGLIA POVERA (LA CARITÀ) - Bouguereau

Bouguereau_CharityP

William-Adolphe Bouguereau (1825-1905)
Famiglia povera (La carità)
(The indigent Family - Charity)
1865
olio su tela - 121,9 x 152,4 cm.
Birmingham Museum and Art Gallery, Birmingham


Splendido esempio di pittura da Salon, “Famiglia povera” ben rappresenta lo stile accademico alle prese con un soggetto di scottante attualità: l’infelice situazione delle classi meno abbienti. Accenti realistici, ma di un naturalismo attenuato che non intende emanciparsi dalla cifra stilistica imposta dall’Accademia, si riscontrano in numerosi artisti dell’epoca. Le opere sviluppano un tema già caro al Romanticismo: la riflessione sulla potenza non sempre benigna di madre natura si traduce secondo l’estetica di un Realismo sociale, dai toni drammatici e teatrali e dal sapore dolciastro. Un gusto che caratterizza molte opere del tempo, nelle quali la questione sociale si colora di tinte melodrammatiche, che sanno far leva sulle corde del cuore della borghesia, affascinando anche un pubblico non certo incline alle tesi socialiste.


Bouguereau, pittore di indiscutibile talento, mette in scena un’immagine finalizzata alla commozione dell’osservatore, in cui tutto, dallo sfondo agli atteggiamenti dei personaggi, è studiato per toccare le corde più profonde del cuore dello spettatore. In questa opera monumentale, esposta per la prima volta al Salon di Parigi del 1865, Bougereau presenta una donna con tre figli rannicchiati contro il portico della chiesa della Madeleine a Parigi. Con la sua composizione piramidale fortemente centralizzata e il suo punto di vista basso, il dipinto è concepito come una pala d’altare, con la madre che diventa una sorta di madonna secolare.


Bouguereau mette in scena la sua famiglia di poveri e senza casa, con a destra sullo sfondo il Palazzo dei Conservatori di Michelangelo in Roma. L’imponente edificio signorile accentua, per contrasto, la povertà della famiglia in primo piano.


L’espressione implorante, ma composta, della madre, la dolcezza della bimba che le si appoggia stanca e in cerca di conforto, la serenità del neonato, che ancora non ha coscienza delle privazioni della vita di strada, la rassegnazione del figlio maggiore, abbandonato ai piedi della madre e l’assenza della figura paterna, delineano uno spaccato di vita quotidiana assai famigliare ai benestanti parigini.








La tela offre uno spunto per un interessante confronto con un’opera di soggetto simile realizzata anni prima da Honoré Daumier: “Il vagone di terza classe”.



Honoré Daumier
Il vagone di terza classe (The Third-Class Carriage)
1862
olio su tela - 67 x 93 cm.
Ottawa, National Gallery of Canada



Allo schietto realismo di Daumier, che ritrae con disarmante pragmatismo una famiglia simile nella composizione e appartenenza sociale, si contrappone lo stile edulcorato e levigato di Bouguereau, che abbandonata ogni velleità di denuncia sociale e, accentuati gli aspetti più pietosi, trasforma la scena in un melodramma ad uso e consumo delle classi alte. (M.@rt)










view post Posted: 5/4/2024, 19:36 by: Lottovolante     +1DISTRACTION - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Distrazone
(Distraction)
Firmato W BOUGUEREAU e datato 1868
Olio su tela
61 x 50.2 cm
Collezione privata


Nel catalogo della mostra del 1984 Gilles Chazal scrive: "Forte della tradizione di cui fa parte e dotato di una grande ispirazione personale, Bouguereau apporta notevoli innovazioni nei suoi dipinti di bambini. Per lui il bambino era il re - i suoi dipinti di bambini permettevano di esprimere valori che costituivano, per il pittore, il cuore stesso della sua filosofia di vita: la speranza giovanile, il calore della cerchia familiare, l'amore fraterno".


"Distraction" è un ritratto di Émilienne Césil-Biegler, figlia di Cateau-Cambrésis, governante di William-Adolphe Bouguereau. Émilienne era una delle modelle preferite di Bouguereau e compare in modo preponderante nel suo corpus di opere tra il 1864 e il 1868. Era sempre ritratta nei suoi abiti quotidiani, mai come una contadina. Qui la mostra distolta dalla lettura, con il dito ancora posato sul testo. Secondo Damien Bartoli, "'Distraction' è uno dei migliori ritratti di questo periodo e un esempio notevole della consumata abilità di Bouguereau." (Mar L8v)





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view post Posted: 4/4/2024, 18:41 by: Milea     +1GIOVANE RAGAZZA CHE LEGGE IL CORANO - Osman Hamdi Bey - ARTISTICA

“Il più parigino degli ottomani, il più ottomano dei parigini”.


osman-hamdi-bey-Girl-Reciting-QuranP

Osman Hamdi Bey
Giovane ragazza che legge il Corano (Girl reciting Qur’an)
1880
olio su tela - 41,1 x 51 cm.
Collezione privata


La natura caleidoscopica della vita di Osman Hamdi e la sua posizione di rilievo nei circoli intellettuali francesi e ottomani di fine Ottocento lo hanno reso un simbolo controverso del nazionalismo turco e della riforma culturale. Nella sua veste di pittore orientalista, inoltre, è stato a lungo considerato una curiosità all'interno del genere: troppo turco per alcuni, troppo francese per altri. Particolare attenzione è stata rivolta ai quadri di harem dell’artista, che ritraggono una o più donne impegnate nelle loro attività quotidiane, interpretati sia come commenti puntuali sulle idee sbagliate sull’istituzione dell'harem in Occidente sia come documenti affidabili di un “insider” dell’Oriente. Al contempo i dettagli reali di queste composizioni sono stati spesso ignorati. Tornando al loro soggetto e al contesto delle loro origini è possibile ottenere una comprensione più storica e informativa di queste immagini, come in una delle prime e più rappresentative immagini di harem, la “Giovane donna che legge” rappresenta un caso particolarmente importante e rivelatore.



Conosciuta più comunemente come “Giovane ragazza che legge il Corano”, mostra molte delle qualità per cui Osman Hamdi è diventato famoso: l'abito impeccabile della figura inginocchiata e lo sfondo decorativo in cui è inserita, ricco di colori e disegni islamici, sono caratteristiche assolute dell'artista, così come la sorprendente chiarezza dello stile altamente dettagliato del quadro. La precisione della sua superficie, tuttavia, nasconde significative ambiguità al suo interno: Il libro che la donna ha scelto, la direzione del suo sguardo, persino la separazione delle labbra e i bottoni al collo, sono tutti elementi che servono a minare le nostre prime impressioni sulla scena. Quello che inizia come un grazioso quadro di harem, in altre parole, diventa un testo complicato e multi-referenziale che affronta una varietà di questioni di attualità all’interno dei confini dell’orientalismo, della storia dell’arte del XIX secolo e degli aspetti della stessa biografia dell’artista. Attraverso la trasposizione di modelli britannici, francesi e turchi e la manipolazione dei loro temi, “Giovane ragazza che legge” dimostra la natura unica dell’orientalismo di Osman Hamdi e il suo gusto artistico.


La formazione artistica di Osman Hamdi iniziò a Parigi nei primi anni Sessanta del XIX secolo, nell’atelier di Gustave Boulanger e sotto la probabile influenza di Jean-Léon Gérôme, la cui arte e presenza come insegnante dominavano il mondo artistico parigino dell’epoca. Osman Hamdi , uno dei primi artisti ottomani a creare un ponte tra i mondi artistici della Turchia e della Francia e ad adottare lo stile figurativo accademico dell’École, fece da modello per Boulanger prima di iscriversi formalmente come studente nel suo atelier.

L’impatto di entrambi i maestri è evidente nello stile e nel soggetto dei quadri di Osman Hamdi, che rispecchiano, per molti aspetti, i soggetti orientalisti che riscuotevano tanto successo in Europa all’epoca. Negli anni Ottanta dell’Ottocento, l’artista iniziò a realizzare una serie di quadri di harem, uno dei temi più popolari e seducenti. Tuttavia, nelle mani di Osman Hamdi, le atmosfere e gli abitanti di questi spazi storici si trasformano in modo significativo e pregnante.


Nel quadro l’erotismo familiare dell’harem è mitigato dalla figura femminile impettita e dalla sua posa compatta e chiusa in se stessa. Collocato nella stanza come una bambola di carta appiattita, il suo corpo diventa meno attrattivo e vitale rispetto ai motivi colorati disposti contro la parete di fondo. Questa enfasi sugli aspetti formali della composizione, così come l’importanza e l’intricatezza del tessuto e del vestito, ricorda i quadri di harem del pittore britannico John Frederick Lewis, di cui Osman Hamdi forse conosceva le celebri opere ampiamente riprodotte.


Anche le immagini di ragazze e donne che leggono sarebbero state familiari a Osman Hamdi nella sua patria d’adozione, Parigi, anche se i soggetti erano decisamente più osé. In particolare negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento, con i cambiamenti nella forza lavoro e la ricerca di attività per il tempo libero in aumento, le preoccupazioni per l’alfabetizzazione femminile, l’accesso al giornalismo e l’influenza corrosiva di certi libri sulle menti di giovani ragazze impressionabili, portarono a un’ondata di immagini dipinte di liseuse, o lettrici, in una varietà di ambienti e stili. Tra le opere che affollavano i Salon e le pareti delle gallerie c’erano quelle che ritraevano donne che leggevano poesie, forse il più “pericoloso” dei generi. Con il suo interesse per l’amore e il dramma, la poesia era considerata un tipo di studio più viscerale di quello che altre forme di lettura richiedevano o consentivano: dinoccolate in un mite abbandono, con le labbra aperte nella recitazione dei versi, i soggetti femminili di queste immagini erano decisamente più sensuali che morali o benevoli. Nella trasposizione di Osman Hamdi di questa tendenza, viene mantenuta un’aria di gentile provocazione, anche se sotto una patina di semplicità.


Nella trasposizione di Osman Hamdi di questa tendenza, viene mantenuta una certa atmosfera di lieve provocazione, anche se sotto una patina di semplicità. La giovane donna è inginocchiata davanti a un libro aperto, posto su un supporto di legno intarsiato. La schiena è eretta, gli occhi abbassati e le mani poggiano delicatamente sulle cosce. La copertina del libro è protetta da una stoffa floreale delicatamente ricamata, a suggerire il suo valore e l’importanza della sua custodia. La posizione elevata del libro e la presenza di un tappeto da preghiera (in turco seccade) suggeriscono che si tratta di un testo religioso, probabilmente il Corano. Anche la somiglianza della posa della giovane donna con quella di altre figure dell’opera di Osman Hamdi, più chiaramente impegnate in atti di devozione, e l’arabesco sinuoso del fumo profumato che fuoriesce da un bruciatore di incenso posto nelle vicinanze, sottolineano gli aspetti religiosi del tema.


Come ha osservato il noto studioso Edhem Eldem, tuttavia, “[Una] visione parziale della pagina aperta dice il contrario. Lo stile calligrafico taliq non è stato utilizzato per il Corano e le poche parole che si possono decifrare confermano questa discrepanza. Nell’ultima riga si legge ‘az ān’, che in persiano significa ‘da questo’. Questo farebbe pensare a un volume di poesie, ma un formato così grande con solo quattro righe di appena quattro o cinque parole ciascuna [rende anche questo] altamente improbabile. Con ogni probabilità si tratta di scarabocchi ‘decorativi’, destinati ai clienti prevalentemente stranieri dell’artista. Questa interpretazione è ulteriormente rafforzata dal fatto che la parola sulla seconda riga recita ‘Hamdi’, il nome [dell'artista], un trucco scherzoso a cui spesso ricorreva per inserire il suo nome nella scrittura araba in dipinti che firmava quasi esclusivamente in francese.”


I numerosi riferimenti moderni a questo quadro come “Giovane ragazza che legge il Corano”, quindi, sono stati fuorvianti: piuttosto che un’immagine di devozione, l’artista si è cimentato in un gioco. La discrepanza significativa che Eldem osserva in “Giovane donna che legge”, segnalata dal libro, si scopre anche altrove nella composizione. I dettagli architettonici, gli accessori, i tessuti e gli oggetti esotici ricorrono regolarmente nelle sue opere, suggerendo che il rapporto tra documentazione e immaginazione è più complesso di quanto sembri. È importante notare in questo contesto che i dipinti di Osman Hamdi sono stati esposti raramente, se non mai, nella sua nativa Turchia, dove tali incongruenze avrebbero potuto essere più facilmente osservate.


Il sorprendente motivo geometrico delle grate metalliche della finestra aperta, è simile a quelli presenti sul lato destro di “Donne che passeggiano” (1887, Collezione Yapi Kredi Bankasi) e di “Donne all’ingresso della moschea di Sultan Ahmed” (Collezione Erol Kerim Aksoy), nonché a quelli di “Due ragazze musiciste” , mentre la distesa quasi ipnotica di piastrelle esagonali bianche e blu, ispirata agli esempi presenti nelle collezioni dei musei locali e a quelli osservati in situ al Palazzo Topkapi e alla Moschea Verde (Yeşil Cami) di Bursa, riappare in “Quattro schiave” (1880, Collezione Erol Kerim Aksoy), con un effetto altrettanto abbagliante.


Anche il vestito giallo brillante della donna è una presenza familiare nelle opere di Osman Hamdi di questo periodo, essendo presente in “Gathering Lilacs” (1881, collezione privata) e “Young Woman Standing” (1884, collezione privata). La sua ripetizione crea un ulteriore legame tra i soggetti dei suoi quadri e allude a un intrigante filo narrativo.

La cura con cui l’abbigliamento è reso nell’arte di Osman Hamdi è significativa per ragioni che vanno anche al di là dei quadri. La moda femminile a Costantinopoli era in continua evoluzione e cambiamento fin dagli anni Cinquanta del XIX secolo. Le riviste di moda francesi erano ampiamente diffuse - anche all’interno dell’harem - e gli abiti venivano ordinati direttamente da Parigi o commissionati alle sarte di Pera, per riprodurne gli stili. Man mano che gli elementi della moda europea venivano adottati in modo selettivo e combinati con gli abiti tradizionali turchi, emergeva uno stile ibrido, che non era conforme all’immaginario esotico degli artisti e dei viaggiatori europei e che quindi veniva spesso omesso dalle loro opere. Le numerose immagini di Osman Hamdi che ritraggono donne turche che sfoggiano l’attualità degli abiti da interno e da esterno, e la giovane donna della tela in esame, sono ancora più importanti per la loro fedele testimonianza dei cambiamenti che stavano avvenendo. Ciò è particolarmente evidente nelle opere di Osman Hamdi degli anni Ottanta e Novanta del Novecento, in cui le tradizionali cappe sartoriali delle donne turche, o i mantelli da esterno, punteggiano le sue tele con i colori e la vivacità introdotti di recente. Attraverso questa cronaca delle realtà sartoriali, le immagini di Osman Hamdi possono essere viste sia come il progetto di un etnografo di recupero, desideroso di immortalare le vestigia rimaste, sia come quello di un giornalista, in prima linea sul fronte della moda e dello stile.


Paradossalmente, data l’attenzione di Osman Hamdi per l’attualità, testimoniata dall’abbigliamento e dai vestiti, gli ambienti all’interno delle sue immagini sono spesso senza tempo, immobili e fermi. Basati su vari esempi di architettura mamelucca e ottomana e messi insieme dalle sue vaste collezioni di fotografie e stampe, questi vuoti simili a collage evocano l’atmosfera di un museo, in cui lo spettatore è un ospite privilegiato e ben educato. Questa impressione è rafforzata dalle esposizioni di prodotti artigianali e locali che si trovano all’interno delle loro pareti.

Calma, fredda e raccolta, la lontananza priva di emozioni della figura della “Giovane donna che legge” trasmette un messaggio paragonabile a quello della moderazione e del rimprovero. Gli occhi sono abbassati, la postura è rigida e le labbra, nonostante siano aperte, non invogliano né tentano. Sebbene le sue origini possano risalire alle immagini di harem di Gérôme e Boulanger e alle immagini contemporanee di lettrici in Gran Bretagna e in Francia, Osman Hamdi ha trasformato questa donna in qualcosa di molto nuovo. È l’anti-odalisca, la bambina innocente ormai matura e la donna turca progressista. L'interesse dell'artista per questo soggetto è testimoniato dalla sua ricorrenza nella sua arte, in varie declinazioni nel corso degli anni. (M.@rt)




view post Posted: 31/3/2024, 20:58 by: Lottovolante     +1APRÈS LE BAIN - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Dopo il bagno
(Après le bain)
Firmato W-BOUGUEREAU- e datato 1875
Olio su tela
178 x 88.5 cm
Collezione privata


Non era insolito per William-Adolphe Bouguereau presentare una varietà di opere al Salon di Parigi, cogliendo l'opportunità di raggiungere e, si spera, di interessare il più ampio pubblico possibile. Nel 1875, Bouguereau presentò tre opere, tra cui il mitico Flore et Zéphyre, e l'opera attuale, "Après la Bain", allora intitolata "La Baigneuse". Ciascun dipinto rappresentava un punto di forza particolare nell'ambito dell'arte di Bouguereau e "Après le bain" è senza dubbio uno dei nudi più belli dell'artista.


Dopo essere stato venduto dal potente mercante di Bouguereau, Goupil, "Après le bain" entrò rapidamente nella collezione del re olandese Guglielmo III, che lo acquistò per il palazzo reale di Loo. L'anno successivo, nel maggio del 1876, il re invitò Bouguereau e altri grandi artisti come il compositore Franz Liszt e gli artisti Jean-Léon Gérôme e Alexandre Cabanel a raggiungerlo a palazzo e Bouguereau descrive l'esperienza in una lettera alla moglie Nelly:


"Gérôme e Cabanel stanno affrettando la nostra partenza e io intendo approfittarne, perché per quanto piacevole e grazioso sia stato il nostro soggiorno qui, ora che abbiamo reso i nostri omaggi e sono stati accettati, sono impaziente di tornare alla mia famiglia e al mio studio...Il Re è affascinante, gentile quanto basta, con un affetto speciale per i francesi e soprattutto per gli artisti. Siamo dodici ospiti qui...Il nostro tempo è particolarmente mal diviso. Fino a mezzogiorno siamo completamente liberi, poi ci sediamo a pranzo con il Re. Questo dura piuttosto a lungo, perché venerdì siamo stati lì fino alle tre. Passeggiata con il Re e conversazione fino alle diciassette. Abito da sera e cena dalle diciannove alle ventidue, con musica strumentale e vocale nel teatrino di Sua Maestà. Alle dieci si torna nei saloni e alle ventitre e trenta o a mezzanotte tutti sono a letto. Ieri il Re mi ha regalato una sua fotografia autografata. Credo che sia l'unico autografo che potrò portare alla mia cara Zézette, alla quale sono molto grato per avermi fatto da segretario generale. Cabanel è stato nominato Comandante. In seguito Bouguereau chiese al re il permesso di prendere in prestito 'Après le bain' e di inserirlo nell'esposizione dell'Exposition Universelle di Parigi del 1878. Con sua grande sorpresa, il re rifiutò la richiesta, affermando che si trattava del suo quadro preferito e che era scoraggiato dai rischi connessi al suo trasporto." (come citato in Bartoli e Ross, William Bouguereau: His Life and His Works, New York, 2014, p. 241)


Molti dei nudi di Bouguereau si rifanno spesso a motivi classici o a narrazioni mitologiche, mentre "Après Le Bain" si limita a presentare, seppur splendidamente, una figura che fa il bagno. Il soggetto permette all'artista di dimostrare la sua straordinaria abilità di disegnatore: l'arco e la pienezza delle sue forme sono chiaramente ispirati ai maestri rinascimentali che l'artista aveva ammirato durante il suo soggiorno in Italia. Il contrapposto sottilmente esagerato della modella crea un bellissimo contorno, come si vede nella linea sinuosa che parte dagli occhi e scende direttamente verso la punta del piede. In un paesaggio costiero, è chiaro che l'artista considerava questo quadro come un tour-de-force e probabilmente contribuì alla sua elezione all'Académie des Beaux Arts quell'anno, dopo dodici tentativi precedenti. uno degli Ordini di Sua Maestà; "per quanto mi riguarda, non è stato detto nulla, quindi potrei anche tornare a casa come Chevalier; ma capirete che non posso farci nulla".(Mar L8v)



view post Posted: 30/3/2024, 20:35 by: Lottovolante     +1À LA FONTAINE - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Alla fontana
(À la fontaine)
Firmato W-BOUGUEREAU e datato 1897
Olio su tela
142 x 86.5 cm
Collezione privata


"À la fontaine" fu dipinto nel 1897 a La Rochelle, durante una delle vacanze estive di William-Adolphe Bouguereau. Alla fine del XIX secolo, la tranquilla campagna era diventata per l'artista un rifugio lontano dalle esigenze professionali e sociali di Parigi. Tuttavia, durante i suoi soggiorni estivi, il prolifico Bouguereau non si chiudeva in se stesso per riposare. L'artista ristrutturò la serra della sua villetta in uno studio, dove dipingeva quando non lavorava all'aperto nei campi o in riva al mare. I capolavori realizzati durante questi periodi (i suoi traveaux de vacances), come "À la fontaine", sono stati prodotti con la stessa cura e attenzione di quelli concepiti nel suo ben arredato atelier parigino e riflettono anche la pronta ispirazione offerta sia dalla campagna che dallo stile di vita di cui l'artista poteva godere.


Le due modelle di "À la fontaine" erano sorelle: la maggiore è Jeanne, la minore Yvonne. Vivevano a La Rochelle o nei dintorni e sono state l'ispirazione per la maggior parte dei quadri estivi di Bouguereau dipinti dopo il 1893. Sebbene si sappia relativamente poco della biografia delle ragazze, la loro adolescenza e il loro rapporto possono essere seguiti attraverso alcune composizioni di Bouguereau (oltre alle occasionali fotografie scattate mentre posano nel suo studio) in cui si abbracciano teneramente o condividono un lavoro quotidiano. Nell'opera attuale, Jeanne inclina il pesante peso della brocca d'acqua in argilla smaltata verde mentre Yvonne si prepara a bere un sorso.


La visita al pozzo o a una sorgente gorgogliante era uno dei temi compositivi preferiti di Bouguereau e l'opera in questione combina i migliori elementi dei suoi traveaux des vacances, giovani contadini o pescatori che svolgono la loro vita quotidiana, incorporando anche elementi dei suoi dipinti di fantasia ambientati in un mondo ispirato all'Antico o alla mitologia. In effetti, Jeanne e Yvonne potrebbero trovarsi tanto nella campagna classica italiana quanto nei campi di La Rochelle, poiché il paesaggio assomiglia a quello di molti dei ritratti a figura intera realizzati dall'artista alla fine del XIX secolo. I ritratti risalgono ai viaggi e agli studi compiuti in Italia nel 1850, quando il giovane artista riempì per tre anni libri di schizzi e tele con copie di capolavori del Rinascimento, disegni di manufatti antichi, persone incontrate e paesaggi colorati delle idilliache città collinari intorno a Roma. Il viaggio commosse profondamente l'artista e i suoi ricordi duraturi, insieme al periodo estivo trascorso a La Rochelle, sembrano confluire nell'opera attuale.


Poco dopo aver lasciato lo studio di Bouguereau, la popolarità di "À la fontaine" fu assicurata da una fotografia pubblicata nel 1898 e messa in vendita in diversi formati da Braun & Clément. La popolarità dell'immagine è ulteriormente suggerita dalla sua continua inclusione nel catalogo dell'azienda fino al 1908, tre anni dopo la morte di Bouguereau. Vedendo questa fotografia durante una vacanza a Magonza, in Germania, nel 1900, il nipote di Bouguereau, William Vincens, scrisse alla madre: "Ho visto in una vetrina quattro quadri del nonno, i primi che abbia mai visto in Germania... [Per quanto riguarda l'ultimo], non ho visto il nome, ma mostra Yvonne in ginocchio che beve acqua da una brocca, appoggiata su una bacinella di pietra, che Jeanne tiene verso di sé". Inoltre, Bouguereau ha riconosciuto l'opera come una delle sue più significative scrivendo al suo primo proprietario, il milionario americano Charles F. Grey: "Ho saputo che siete diventato il proprietario di 'À la fontaine'. Me ne rallegro, poiché considero l'opera una delle mie migliori, sia in termini di composizione che di esecuzione. È un quadro che mi è piaciuto molto dipingere e che manterrà sempre il mio interesse".


Il piacere di Grey per l'acquisto è testimoniato dal posto che occupava nella sua collezione nella casa di Forest Avenue a Evanston, Illinois, e dal ruolo che avrebbe avuto nelle sue iniziative filantropiche. Come molti ricchi americani della fine dell'Ottocento, una parte significativa della fortuna di Grey (che si occupava di pelli e cuoio) fu utilizzata per acquistare le migliori opere d'arte europee dell'epoca, mentre un'altra somma importante fu destinata a miglioramenti civici (Chicago Tribune, 27 luglio 1999). Nel 1900, Grey offrì a Evanston centomila dollari per la costruzione di una biblioteca e nel 1905, con l'ulteriore sostegno finanziario di Andrew Carnegie, aveva costruito la prima struttura e, nonostante un precedente accordo, aveva fornito il terreno quando la città non era in grado di farlo. Nel 1925 Grey lasciò in eredità "À la fontaine" alla biblioteca, dove fu esposto prima di essere riproposto in queste sale nel 1999; il ricavato andò a beneficio del fondo di dotazione, a ulteriore testimonianza della posizione del dipinto come uno dei più speciali dell'opera di Bouguereau. (Mar L8v)

view post Posted: 25/3/2024, 20:52 by: Lottovolante     +1LES JOUR DES MORTS - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau


Noi a un certo punto moriamo
per la stanchezza
di non essere capiti.





William-Adolphe Bouguereau
Il giorno dei morti (Ognissanti)
(Le Jour des Morts -Toussaint)
1859-1867
Firmato W. Bouguereau
Olio su tela
61 x 50.8 cm
1859, Bordeaux, Musée des Beaux-Arts
1867, Collezione privata


William-Adolphe Bouguereau espose uno dei suoi primi trionfi, una versione più grande di quest'opera, al Salon parigino di riferimento del 1859 e di nuovo all'Exposition Universelle del 1867. Il suo soggetto avvincente attirò l'attenzione di molti critici importanti. La reazione di Paul de Saint-Victor all'opera fu entusiastica: "Sotto le loro vesti di lutto, i defunti assumono una posa classica che ricorda un'elegia di Bion - questo gruppo, reso in modo elegante e toccante, potrebbe versare lacrime sulla tomba di un giovane greco ucciso a Maratona o a Salamina...". In seguito al successo ottenuto, la versione del Salon fu acquistata quell'anno per il Musée des Beaux-Arts di Bordeaux. Rimane uno dei prestiti più richiesti della sua collezione.


Louise d'Argencourt si sofferma sulla possibile datazione dell'opera: "È difficile datare con precisione le repliche in scala ridotta che Bouguereau realizzava dei suoi grandi quadri del Salon...Secondo Baschet e Vachon, le repliche erano spesso eseguite a scopo di riproduzione incisa e venivano realizzate subito dopo i quadri del Salon di origine, ma è anche probabile che alcune di esse siano state realizzate diversi anni dopo".


Nel libro The Art Treasures of America di Edward Strahan, un'opera intitolata "Le Jour des Morts" è elencata come appartenente al signor W.S. Groesbeck di Cincinnati. È illustrata con "un facsimile di uno schizzo dall'originale". Sebbene non siano indicate le dimensioni, la versione illustrata di "Le Jour des Morts" di Groesbeck e la presente opera sono presumibilmente la stessa. I registri di Goupil & Cie, Parigi, riportano che un'opera con questo titolo è stata venduta al signor Groesbeck nel 1869. Il quadro del Salon, conservato al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, è stato esposto alla mostra Origini dell'Impressionismo 1994-1995 tenutasi al Grand Palais di Parigi e al Metropolitan Museum of Art di New York. (MarL8v)



view post Posted: 23/3/2024, 20:38 by: Lottovolante     +1LE CRABE - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau


Il tempo è un gioco,
giocato splendidamente dai bambini.

(Eraclito)





William-Adolphe Bouguereau
Il granchio
(Le Crabe)
Firmato W-BOUGUEREAU e datato 1869
Olio su tela
81.3 x 65.4 cm
Collezione privata


Durante la sua vita, William-Adolphe Bouguereau ebbe uno straordinario successo commerciale, raccogliendo decine di ricchi mecenati e devoti seguaci. Questo successo era dovuto in parte alla sua eccezionale abilità come disegnatore e pittore, ma era anche il prodotto della sua consapevolezza dei gusti popolari del pubblico degli acquirenti d'arte. Negli anni Cinquanta del XIX secolo, Bouguereau, su incoraggiamento del suo mercante Paul Durand-Ruel, prese la decisione fortuita di spostare la sua scelta di soggetti, allontanandosi dalle grandi commissioni religiose e orientandosi verso il tipo di immagini facilmente consumabili dai suoi ricchi collezionisti. In particolare, abbracciò il fascino della vita contadina di fine Ottocento, concentrandosi su belle ragazze ritratte in campagna. Il mondo che presentava, tuttavia, era molto più roseo della dura realtà sopportata da chi viveva fuori città. Scrive Fronia Wissman: "Bouguereau e i collezionisti benestanti che acquistarono i suoi dipinti preferirono vedere questi bambini come pittoreschi outsider, fatti della vita quotidiana forse, ma struggenti piuttosto che minacciosi"


L'accuratezza sociale non era una preoccupazione di Bouguereau; i suoi dipinti dimostrano invece la sua profonda abilità e suggeriscono ideali senza tempo di semplicità e salubrità, persino di innocenza. In "Le Crabe", dipinto tra il 1868 e il 1869, Bouguereau mostra una giovane pescatrice che gioca casualmente con un piccolo granchio nero. A differenza dei successivi dipinti di Bouguereau che ritraggono contadine che si confrontano con lo spettatore con i loro sguardi affascinanti, qui la bambina è completamente occupata a giocare con la piccola creatura, ignara del pubblico. I suoi capelli, straordinariamente realistici, le ricadono sulle spalle, una variante rispetto alla maggior parte dei suoi soggetti con le ciocche all'insù. Come tutti i suoi bambini contadini, tuttavia, la bambina è raffigurata a piedi nudi, con i piedi perfettamente dipinti e non sporchi, privi di segni di lavoro o di usura, simbolo della sua esistenza idealizzata.


"Le Crabe" è un'opera rara nel corpus di Bouguereau, che presenta una vasta scena costiera dietro la più nota immagine della giovane contadina. La bellezza atmosferica dello sfondo mette in luce le abilità pittoriche dell'artista; l'uso della luce e dell'ombra cattura accuratamente la drammatica recessione nello spazio. Bouguereau si è probabilmente ispirato al paesaggio della Bretagna (forse ai torrenti di Fouesnant), dove trascorse regolarmente i mesi estivi dal 1866 fino alla guerra del 1870. La modella della ragazza è Emilienne Cesil-Biegler, figlia della governante di Bouguereau dell'epoca. (Mar L8v)



view post Posted: 22/3/2024, 20:49 by: Lottovolante     +1TRICOTEUSE BRETONNE - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Magliaia
(Tricoteuse)
Firmato W-BOUGUEREAU e datato 1873
Olio su tela
65.5 x 54,5 cm
Collezione privata


Poco dopo che William-Adolphe Bouguereau ebbe completato la "Tricoteuse", nel 1874, Goupil trasferì il dipinto nella propria galleria dell'Aia e lo vendette alla famiglia Poortman. Da allora la Tricoteuse è rimasta nei Paesi Bassi e presso la stessa famiglia per quasi un secolo. Senza dubbio con l'aiuto del suo potente mercante, Goupil, Bouguereau veniva acquistato da molti collezionisti nei Paesi Bassi in questo periodo. Nel maggio del 1876, il re olandese Guglielmo III invitò Bouguereau e altri grandi artisti come il compositore Franz Liszt e gli artisti Jean-Léon Gérôme e Alexandre Cabanel a soggiornare presso il suo palazzo e Bouguereau descrive l'esperienza in una lettera alla moglie Nelly:


"Gérôme e Cabanel stanno affrettando la nostra partenza e io intendo approfittarne, perché per quanto piacevole e grazioso sia stato il nostro soggiorno qui, ora che abbiamo reso i nostri omaggi e sono stati accettati, sono impaziente di tornare alla mia famiglia e al mio studio... Il Re è affascinante, gentile quanto basta, con un affetto speciale per i francesi e soprattutto per gli artisti. Siamo dodici ospiti qui... Il nostro tempo è particolarmente mal diviso. Fino a mezzogiorno siamo completamente liberi, poi ci sediamo a pranzo con il Re. Questo dura piuttosto a lungo, perché venerdì siamo stati lì fino alle 3. Passeggiata con il Re e conversazione fino alle 17. Abito da sera e cena dalle 19 alle 22, con musica strumentale e vocale nel teatrino di Sua Maestà. Alle 10 si torna nei saloni e alle 23.30 o a mezzanotte tutti sono a letto. Ieri il Re mi ha regalato una sua fotografia autografata. Credo che sia l'unico autografo che potrò portare alla mia cara Zézette, alla quale sono molto grato per avermi fatto da segretario generale. Cabanel è stato nominato Comandante in uno degli Ordini di Sua Maestà; per quanto mi riguarda, non è stato detto nulla, quindi potrei anche tornare a casa come Chevalier; ma capirete che non posso farci nulla".


La "Tricoteuse" avrebbe certamente contribuito alla reputazione di Bouguereau ai più alti livelli della società olandese. Immagine intramontabile di una contadina in costume italiano, è uno dei primi esempi del tema del lavoro a maglia, che l'artista riprenderà per tutta la sua carriera. Grazie alla drammatica illuminazione degli interni, alla pennellata raffinata e alla superficie pittorica impeccabile, questo quadro ricorda l'influenza di Raffaello su Bouguereau e la sua deliberata idealizzazione della quotidianità. Ogni dettaglio è trattato con la stessa attenzione, dalle morbide e sottili arricciature e ricami delle maniche, al duro luccichio delle perle di vetro e dei gioielli d'oro, ai toni caldi del viso e delle mani accuratamente modellati. (Mar L8v)



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