Assemblaggio della maschera di Camille Claudel e la mano di Pierre de Wissant, Auguste Rodin (1900 - 1910)

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view post Posted on 15/9/2014, 17:19     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Assemblaggio della maschera di Camille Claudel e la mano di Pierre de Wissant
Auguste Rodin (1900 - 1910)
gesso, H. 32.1 cm ; W. 26.5 cm ; D. 27.7 cm
Parigi, Musée Rodin



In quest'opera Rodin spinge al parossismo la sua ossessione per l'assemblaggio. La pratica riguardava generalmente figure che, tolte dalla Porta dell'Inferno, erano combinate per dare vita a piccoli gruppi che spesso assumevano nomi mitologici; mani isolate erano diventate opere autonome già dagli inizi del secolo, ma mai l'accostamento si era fatto così violento.
La mano di Pierre de Wissant, uno de I Borghesi di Calais, è qui attaccata al ritratto di Camille Claudel eseguito nel 1884; i due pezzi sono espressamente opposti, poiché la testa di Camille è serena e sottilmente malinconica, mentre la mano di Pierre ha tutta la violenza espressiva de I Borghesi di Calais.




Rodin doveva attribuire a un simile assemblaggio, che già in sé è un puro esperimento formale, un significato più o meno preciso. Rilke scrive nella biografia dell'artista: “Nell'opera di Rodin ci sono delle mani, indipendenti e piccole che, senza appartenere a nessun corpo, sono vive. Ma le mani già di per sé un organismo complicato dove molta vita, venuta da lontano, confluisce per gettarsi nella grande corrente dell'azione”. Il segretario dello scultore capisce, da poeta sensibile e acuto, che per Rodin le mani sono simbolo di azione e della creazione artistica, dove si raccolgono le forze vitali del corpo. La mano di Pierre de Wissant diventa così espressione simbolica e quasi surreale della forza creativa di Camille, che spesso si celava sotto un volto dolce e gentile. Esattamente come il borghese di Calais, Camille avvertiva la sua vita come una lotta contro il destino: “ tutto quello che mi è capitato è più di un romanzo”, scriveva a Eugène Blot nel 1934 dal manicomio di Montdevergues, “è un'epopea, l'Iliade e insieme l'Odissea. Sono caduta in un abisso. Del sogno che fu la mia vita, questo è l'incubo”.(M.@rt)






Edited by Milea - 25/7/2021, 14:57
 
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