Punizione dei ribelli (Cappella Sistina), Sandro Botticelli (1481 - 1482)

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view post Posted on 17/8/2014, 13:40     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Botticcelli-The_Punishment_of_Korah_and_the_Stoning_of_Moses_and_Aaron

Sandro Botticelli, Punizione dei ribelli
(Punizione di Qorah, Dtham e Abiram)
(1481 - 1482)
Dipinto murale, 348.5 x 570 cm
Città del Vaticano, Cappella Sistina



Come è noto, papa Sisto IV della Rovere commissionò a vari artisti i dipinti murali che dovevano ornare le pareti della Cappella sistina. Insieme a Sandro Botticelli furono convocati il Perugino, Domenico Ghirlandaio e Cosimo Rosselli. Il papa stesso fornì il programma iconografico, incentrato sulle prefigurazioni che collegano il Vecchio al Nuovo Testamento. A Botticelli si deve la realizzazione di tre storie e la paternità (in alcuni casi si riconosce il suo intervento diretto, mentre in altri solo il disegno) delle figure di undici papi.

Prove di Cristo

Prove di Mosè

Il dipinto che va letto da destra verso sinistra, raffigura le punizioni toccata a colori che osarono ribellarsi all’autorità di Mosè. Di Aronne e degli altri sacerdoti. A destra, Giosuè salva Mosè dalla lapidazione dei ribelli, sullo sfondo di un edificio identificato forse come Settizonio, all’epoca di Botticelli ancora esistente. Al centro, sullo sfondo dell’Arco di Costantino, citato fedelmente fuorché nei rilievi, Mosè alza la verga e il fuoco divino disperde e uccide i sacerdoti ribelli; infine, la terra si apre e inghiotte i Leviti, a eccezione di due giovani sollevati su piccole nubi.

Alla limpida struttura spaziale, ritmata grazie alla presenza delle architetture, si contrappongono i movimenti intensi e drammatici dei personaggi. Alla scena è attribuito un notevole significato politico in quanto il valore dell’ exemplum, trattando le punizioni toccata a chi ha osato ribellarsi all’autorità riconosciuta, Mosè nel Vecchio Testamento, la Chiesa di Cristo nell’attualità.
Tale concetto è ben espresso nell’iscrizione posta sopra il fornice dell’Arco di Costantino, una sorta di invettiva contro chiunque si arroghi l’onore di guidare un popolo “nisi vocatus a deo”. In questa scena, come nelle altre, colpisce la profusione dell’oro, che sottolinea i particolari utilizzati nella narrazione. (M.@rt)






Edited by Milea - 20/8/2021, 17:17
 
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