Votes given by Milea

view post Posted: 30/4/2024, 19:09 by: Jeanne Hebuterne     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



Il matrimonio è una lunga convivenza,fatta anche
e soprattutto di grandi discussioni, dove una
persona ha ragione e l'altra si chiama marito.


(La signora Coriandoli)

view post Posted: 29/4/2024, 16:04 by: Jane Morris     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



Spiegatemi voi dunque,
in prosa o in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la Terra è tutta a pezzetti


(Gianni Rodari)

view post Posted: 27/4/2024, 19:11 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



Uccidete pure me,
ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai


(Giacomo Matteotti)

view post Posted: 27/4/2024, 11:01 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



L’amicizia, come l’amore, richiede quasi
altrettanta arte di una figura di danza ben riuscita.
Ci vuole molto slancio e molto controllo,
molti scambi di parole e moltissimi silenzi.
Soprattutto molto rispetto.


(Rudolf Nureyev)

view post Posted: 25/4/2024, 09:47 by: *stellinat*     +1Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Hieracium australe, il fiore unico al mondo
che cresce soltanto a Milano


L’inventario aggiornato della flora spontanea italiana
registra una specie “endemica” del capoluogo lombardo.
Nel 2018 erano due, ma una si è estinta




Passeggiando per Milano, può capitare di imbattersi in alcuni fiorellini gialli dall’aspetto piuttosto comune: si tratta dell’hieracium australe. Germoglia spontaneamente solo sulle mura del Castello Sforzesco ed è una specie endemica del capoluogo lombardo, che cresce solo qui: non lo si trova in nessun’altra parte del mondo. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’inventario della flora spontanea italiana, che tuttavia segna un dato tristemente negativo. La specie floreale spontanea unica al mondo è molto fragile. Fino a poco tempo fa non era l’unica ad avere questo primato: nell’aggiornamento del 2018, infatti, condivideva la sua unicità con l’hieracium tolstoii, un’altra specie endemica del capoluogo lombardo. Nel corso della nuova analisi, è emerso che quest’ultimo fiore è ormai andato perduto per sempre, perché probabilmente qualcosa nel suo habitat è cambiato.





A registrarlo è l’inventario aggiornato della flora spontanea italiana, curato dal Museo di Storia Naturale di Milano, costituito da team internazionale di 45 botanici coordinati da Gabriele Galasso, da Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti (del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino) e da Lorenzo Peruzzi (del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa). e disponibile online sul Portale della Flora d’Italia. La ricerca aveva come obiettivo l’individuazione di tutte le piante spontanee, siano esse endemiche, autoctone, aliene oppure estinte, presenti in Italia.





Secondo gli esperti, anche l’hieracium australe sarebbe in pericolo. Il suo fiore giallo somiglia a quello del tarassaco, il classico “soffione” che si trova comunemente nei prati, ma, a differenza di quest’ultimo, ne restano ormai pochissimi esemplari a Milano e il cambiamento climatico, le specie aliene e l’erosione del suolo li starebbero mettendo a repentaglio.






I risultati della ricerca sono decisamente interessanti: le piante e i fiori che crescono spontaneamente fanno del nostro Paese un vero unicum, ponendolo al primo posto in Europa per la ricchezza della sua biodiversità, seconda solo alla Turchia, considerando l’habitat del Mediterraneo. In Italia crescono in totale 10.023 tipi di piante: di queste, 1702 sono endemiche, germogliano quindi solo qui. Le specie autoctone (che, a differenza delle endemiche, sono originarie dell’area in cui vivono, ma non necessariamente confinate solo in questa) risultano ad oggi 8.241, mentre le specie aliene, piante e fiori trasferite dall’uomo al di fuori del loro areale naturale, ammontano a 1782. Confrontando i dati con l’ultimo aggiornamento dell’inventario, fatto nel 2018, risultano 46 specie autoctone in più e un aumento di ben 185 specie aliene. Le estinte passano da 26 a 28: tra queste c’è una delle due specie esclusive delle mura del Castello Sforzesco.


Preservare questo patrimonio botanico, non è affatto semplice. Diversi fattori contribuiscono a minare la sopravvivenza delle nostre specie spontanee: le piante aliene, che sono in continuo aumento, il cambiamento climatico e il consumo di suolo sono i motivi principali di preoccupazione per gli esperti. Per quanto riguarda le specie aliene, ormai arrivano in Italia in una miriade di modi diversi. “Sono importate dall’uomo in alcuni casi in maniera diretta, per usi alimentari o ornamentali, o indiretta, con spore che restano negli imballaggi, nelle zolle di terra, nei vestiti, nelle chiglie delle barche” - ha dichiarato il professor Galasso. “Servirebbero regole più stringenti. L’Unione Europea ha fatto un regolamento che introduce il divieto di commercializzazione di alcune specie, ma i controlli sono difficili e spesso la prescrizione viene aggirata acquistando online”.














view post Posted: 22/4/2024, 07:11 by: Costantine Rose     +1Il monologo di Scurati per il 25 Aprile censurato dalla Rai [TESTO INTEGRALE] - NEWS


Il rozzo tentativo di censura della Rai, lottizzata da questo governo di nostalgici ha sortito l'effetto opposto: il monologo di Scurati viene letto e riproposto ovunque...Dei geni, oltre che dei nostalgici della storia peggiore del Novecento!



Edited by Milea - 25/4/2024, 08:50
view post Posted: 20/4/2024, 13:55 by: Lottovolante     +1Il monologo di Scurati per il 25 Aprile censurato dalla Rai [TESTO INTEGRALE] - NEWS


ANTONIO SCURATI
IL TESTO DEL MONOLOGO PER IL 25 APRILE




'La spettro del fascismo infesta democrazia italiana finché
la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi governa'




Questo il testo integrale del monologo dello scrittore Antonio Scurati, pubblicato su Repubblica.it.




"Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati".

"Queste due concomitanti ricorrenze luttuose - primavera del '24, primavera del '44 - proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale - continua lo scrittore - la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".

Fonte
view post Posted: 17/4/2024, 10:06 by: Lottovolante     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



Noi a un certo punto moriamo
per la stanchezza di non essere capiti.


(Franco Arminio)

view post Posted: 15/4/2024, 06:58 by: SueMebitch     +1Un aforisma al giorno - ANGOLO LETTURA



Passare il tempo a costruire arsenali
anziché diffondere libri è deleterio,
forse letale, per la nostra specie.


(Gino Strada)

view post Posted: 11/4/2024, 19:37 by: Lottovolante     +1LA TENTATION - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
La tentazione
(La Tentation)
Firmato W-BOUGUEREAU- e datato 1880
Olio su tela
99 x 132 cm
Minneapolis Institute of Art


"La Tentation" è una tenera rappresentazione del tema senza tempo della madre e del bambino. All'interno di un paesaggio boschivo, una giovane madre si sdraia sul suolo della foresta con la sua bambina. Bouguereau rende con precisione lo scorcio del busto della madre e le proporzioni naturalistiche del corpo della bambina, attirando l'attenzione sui loro lineamenti delicati e inserendoli in un campo di fogliame verde. Il titolo richiama il proverbiale frutto del giardino dell'Eden, dato che la mela rossa e dorata occupa un posto di rilievo nel dipinto. Ulteriori riferimenti biblici possono essere dedotti dalla discussione di Fronia Wissman su questa grande versione de "La Tentation" e sul suo posto tra gli omaggi di Bouguereau alla madre e al bambino.


Secondo Damien Bartoli, come molte riduzioni realizzate dopo il 1869, l'opera in questione è stata probabilmente dipinta da Bouguereau con l'assistenza di uno dei suoi studenti; William-Adolphe Bouguereau sarebbe stato responsabile del gruppo di figure, mentre avrebbe affidato i dettagli dello sfondo ai membri del suo atelier. I documenti indicano che l'opera fu venduta nel 1880 presso la galleria Goupil come opera dell'artista francese. (Mar L8v)





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view post Posted: 5/4/2024, 19:36 by: Lottovolante     +1DISTRACTION - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Distrazone
(Distraction)
Firmato W BOUGUEREAU e datato 1868
Olio su tela
61 x 50.2 cm
Collezione privata


Nel catalogo della mostra del 1984 Gilles Chazal scrive: "Forte della tradizione di cui fa parte e dotato di una grande ispirazione personale, Bouguereau apporta notevoli innovazioni nei suoi dipinti di bambini. Per lui il bambino era il re - i suoi dipinti di bambini permettevano di esprimere valori che costituivano, per il pittore, il cuore stesso della sua filosofia di vita: la speranza giovanile, il calore della cerchia familiare, l'amore fraterno".


"Distraction" è un ritratto di Émilienne Césil-Biegler, figlia di Cateau-Cambrésis, governante di William-Adolphe Bouguereau. Émilienne era una delle modelle preferite di Bouguereau e compare in modo preponderante nel suo corpus di opere tra il 1864 e il 1868. Era sempre ritratta nei suoi abiti quotidiani, mai come una contadina. Qui la mostra distolta dalla lettura, con il dito ancora posato sul testo. Secondo Damien Bartoli, "'Distraction' è uno dei migliori ritratti di questo periodo e un esempio notevole della consumata abilità di Bouguereau." (Mar L8v)





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view post Posted: 3/4/2024, 19:28 by: Jane Morris     +1GIÒ E GIULIA - Una coppia di falchi pellegrini sul Pirellone [WEBCAM] - Animals


IL NIDO D'AMORE DI GIÒ E GIULIA
LA COPPIA DI FALCHI PELLEGRINI SUL PIRELLONE




Sorpresa di Pasquetta sul Pirellone: sono nati i primi due falchi pellegrini del 2024



SEGUI LA WEBCAM IN DIRETTA


Mamma Giulia è ancora intenta a covare mentre papà Giò porta da mangiare ai primi due falchi pellegrini nati nel nido in cima al Pirellone. Sono i primi due pulli del 2024 della coppia di volatili che da dieci anni abita in cima al grattacielo simbolo di Milano Tutto è stato documentato con video e screenshot da parte degli utenti della community su Facebook ‘Giò&Giulia Falchi pellegrini a Milano’: il primo uovo si è schiuso ieri, 1° aprile, poco dopo le 21.30, mentre il secondo pullo ha messo fuori il becco questa mattina intorno alle 7.30. Una bella sorpresa per Pasquetta annunciata sui social dal presidente della Regione, Attilio Fontana: “Sono nati i primi due pulli del 2024 dei falchi pellegrini di Palazzo Pirelli. Un affascinante spettacolo di natura, quest’anno al deccimo anniversario da quando i due falchi, Giò e Giulia, hanno fatto del tetto del palazzo del Consiglio regionale della Lombardia il loro nido”, ha commentato.


Gli altri due sono ancora in attesa di uscire e in questi giorni più che mai i fan della famiglia di pennuti più amata di Milano fa a gara a chi scorge per primo un segno di nuova vita. Le ultime uova erano state deposte da Giulia intorno ai primi di marzo, in genere il tempo della cova dura da un minimo di ventotto a un massimo di trentacinque giorni. Al momento non si conosce il sesso dei due pulli, ma anche quest’anno oltre al consueto ‘totonomi’ - che è ormai diventato un evento social per dare il nome ai nuovi arrivati - si è tenuto anche il ‘totoschiusa’ per indovinare la data della schiusa del primo uovo: il vincitore riceverà un premio. Giò e Giulia quest’anno festeggiano il loro decimo anniversario milanese: è dal 2014, infatti, che frequentano il nido sul grattacielo a centoventicinque metri d’altezza, mentre è dal 2017 che vengono seguiti dagli appassionati attraverso la webcam attiva 24 ore su 24.
view post Posted: 31/3/2024, 20:58 by: Lottovolante     +1APRÈS LE BAIN - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Dopo il bagno
(Après le bain)
Firmato W-BOUGUEREAU- e datato 1875
Olio su tela
178 x 88.5 cm
Collezione privata


Non era insolito per William-Adolphe Bouguereau presentare una varietà di opere al Salon di Parigi, cogliendo l'opportunità di raggiungere e, si spera, di interessare il più ampio pubblico possibile. Nel 1875, Bouguereau presentò tre opere, tra cui il mitico Flore et Zéphyre, e l'opera attuale, "Après la Bain", allora intitolata "La Baigneuse". Ciascun dipinto rappresentava un punto di forza particolare nell'ambito dell'arte di Bouguereau e "Après le bain" è senza dubbio uno dei nudi più belli dell'artista.


Dopo essere stato venduto dal potente mercante di Bouguereau, Goupil, "Après le bain" entrò rapidamente nella collezione del re olandese Guglielmo III, che lo acquistò per il palazzo reale di Loo. L'anno successivo, nel maggio del 1876, il re invitò Bouguereau e altri grandi artisti come il compositore Franz Liszt e gli artisti Jean-Léon Gérôme e Alexandre Cabanel a raggiungerlo a palazzo e Bouguereau descrive l'esperienza in una lettera alla moglie Nelly:


"Gérôme e Cabanel stanno affrettando la nostra partenza e io intendo approfittarne, perché per quanto piacevole e grazioso sia stato il nostro soggiorno qui, ora che abbiamo reso i nostri omaggi e sono stati accettati, sono impaziente di tornare alla mia famiglia e al mio studio...Il Re è affascinante, gentile quanto basta, con un affetto speciale per i francesi e soprattutto per gli artisti. Siamo dodici ospiti qui...Il nostro tempo è particolarmente mal diviso. Fino a mezzogiorno siamo completamente liberi, poi ci sediamo a pranzo con il Re. Questo dura piuttosto a lungo, perché venerdì siamo stati lì fino alle tre. Passeggiata con il Re e conversazione fino alle diciassette. Abito da sera e cena dalle diciannove alle ventidue, con musica strumentale e vocale nel teatrino di Sua Maestà. Alle dieci si torna nei saloni e alle ventitre e trenta o a mezzanotte tutti sono a letto. Ieri il Re mi ha regalato una sua fotografia autografata. Credo che sia l'unico autografo che potrò portare alla mia cara Zézette, alla quale sono molto grato per avermi fatto da segretario generale. Cabanel è stato nominato Comandante. In seguito Bouguereau chiese al re il permesso di prendere in prestito 'Après le bain' e di inserirlo nell'esposizione dell'Exposition Universelle di Parigi del 1878. Con sua grande sorpresa, il re rifiutò la richiesta, affermando che si trattava del suo quadro preferito e che era scoraggiato dai rischi connessi al suo trasporto." (come citato in Bartoli e Ross, William Bouguereau: His Life and His Works, New York, 2014, p. 241)


Molti dei nudi di Bouguereau si rifanno spesso a motivi classici o a narrazioni mitologiche, mentre "Après Le Bain" si limita a presentare, seppur splendidamente, una figura che fa il bagno. Il soggetto permette all'artista di dimostrare la sua straordinaria abilità di disegnatore: l'arco e la pienezza delle sue forme sono chiaramente ispirati ai maestri rinascimentali che l'artista aveva ammirato durante il suo soggiorno in Italia. Il contrapposto sottilmente esagerato della modella crea un bellissimo contorno, come si vede nella linea sinuosa che parte dagli occhi e scende direttamente verso la punta del piede. In un paesaggio costiero, è chiaro che l'artista considerava questo quadro come un tour-de-force e probabilmente contribuì alla sua elezione all'Académie des Beaux Arts quell'anno, dopo dodici tentativi precedenti. uno degli Ordini di Sua Maestà; "per quanto mi riguarda, non è stato detto nulla, quindi potrei anche tornare a casa come Chevalier; ma capirete che non posso farci nulla".(Mar L8v)



view post Posted: 30/3/2024, 20:35 by: Lottovolante     +1À LA FONTAINE - William-Adolphe Bouguereau - Bouguereau




William-Adolphe Bouguereau
Alla fontana
(À la fontaine)
Firmato W-BOUGUEREAU e datato 1897
Olio su tela
142 x 86.5 cm
Collezione privata


"À la fontaine" fu dipinto nel 1897 a La Rochelle, durante una delle vacanze estive di William-Adolphe Bouguereau. Alla fine del XIX secolo, la tranquilla campagna era diventata per l'artista un rifugio lontano dalle esigenze professionali e sociali di Parigi. Tuttavia, durante i suoi soggiorni estivi, il prolifico Bouguereau non si chiudeva in se stesso per riposare. L'artista ristrutturò la serra della sua villetta in uno studio, dove dipingeva quando non lavorava all'aperto nei campi o in riva al mare. I capolavori realizzati durante questi periodi (i suoi traveaux de vacances), come "À la fontaine", sono stati prodotti con la stessa cura e attenzione di quelli concepiti nel suo ben arredato atelier parigino e riflettono anche la pronta ispirazione offerta sia dalla campagna che dallo stile di vita di cui l'artista poteva godere.


Le due modelle di "À la fontaine" erano sorelle: la maggiore è Jeanne, la minore Yvonne. Vivevano a La Rochelle o nei dintorni e sono state l'ispirazione per la maggior parte dei quadri estivi di Bouguereau dipinti dopo il 1893. Sebbene si sappia relativamente poco della biografia delle ragazze, la loro adolescenza e il loro rapporto possono essere seguiti attraverso alcune composizioni di Bouguereau (oltre alle occasionali fotografie scattate mentre posano nel suo studio) in cui si abbracciano teneramente o condividono un lavoro quotidiano. Nell'opera attuale, Jeanne inclina il pesante peso della brocca d'acqua in argilla smaltata verde mentre Yvonne si prepara a bere un sorso.


La visita al pozzo o a una sorgente gorgogliante era uno dei temi compositivi preferiti di Bouguereau e l'opera in questione combina i migliori elementi dei suoi traveaux des vacances, giovani contadini o pescatori che svolgono la loro vita quotidiana, incorporando anche elementi dei suoi dipinti di fantasia ambientati in un mondo ispirato all'Antico o alla mitologia. In effetti, Jeanne e Yvonne potrebbero trovarsi tanto nella campagna classica italiana quanto nei campi di La Rochelle, poiché il paesaggio assomiglia a quello di molti dei ritratti a figura intera realizzati dall'artista alla fine del XIX secolo. I ritratti risalgono ai viaggi e agli studi compiuti in Italia nel 1850, quando il giovane artista riempì per tre anni libri di schizzi e tele con copie di capolavori del Rinascimento, disegni di manufatti antichi, persone incontrate e paesaggi colorati delle idilliache città collinari intorno a Roma. Il viaggio commosse profondamente l'artista e i suoi ricordi duraturi, insieme al periodo estivo trascorso a La Rochelle, sembrano confluire nell'opera attuale.


Poco dopo aver lasciato lo studio di Bouguereau, la popolarità di "À la fontaine" fu assicurata da una fotografia pubblicata nel 1898 e messa in vendita in diversi formati da Braun & Clément. La popolarità dell'immagine è ulteriormente suggerita dalla sua continua inclusione nel catalogo dell'azienda fino al 1908, tre anni dopo la morte di Bouguereau. Vedendo questa fotografia durante una vacanza a Magonza, in Germania, nel 1900, il nipote di Bouguereau, William Vincens, scrisse alla madre: "Ho visto in una vetrina quattro quadri del nonno, i primi che abbia mai visto in Germania... [Per quanto riguarda l'ultimo], non ho visto il nome, ma mostra Yvonne in ginocchio che beve acqua da una brocca, appoggiata su una bacinella di pietra, che Jeanne tiene verso di sé". Inoltre, Bouguereau ha riconosciuto l'opera come una delle sue più significative scrivendo al suo primo proprietario, il milionario americano Charles F. Grey: "Ho saputo che siete diventato il proprietario di 'À la fontaine'. Me ne rallegro, poiché considero l'opera una delle mie migliori, sia in termini di composizione che di esecuzione. È un quadro che mi è piaciuto molto dipingere e che manterrà sempre il mio interesse".


Il piacere di Grey per l'acquisto è testimoniato dal posto che occupava nella sua collezione nella casa di Forest Avenue a Evanston, Illinois, e dal ruolo che avrebbe avuto nelle sue iniziative filantropiche. Come molti ricchi americani della fine dell'Ottocento, una parte significativa della fortuna di Grey (che si occupava di pelli e cuoio) fu utilizzata per acquistare le migliori opere d'arte europee dell'epoca, mentre un'altra somma importante fu destinata a miglioramenti civici (Chicago Tribune, 27 luglio 1999). Nel 1900, Grey offrì a Evanston centomila dollari per la costruzione di una biblioteca e nel 1905, con l'ulteriore sostegno finanziario di Andrew Carnegie, aveva costruito la prima struttura e, nonostante un precedente accordo, aveva fornito il terreno quando la città non era in grado di farlo. Nel 1925 Grey lasciò in eredità "À la fontaine" alla biblioteca, dove fu esposto prima di essere riproposto in queste sale nel 1999; il ricavato andò a beneficio del fondo di dotazione, a ulteriore testimonianza della posizione del dipinto come uno dei più speciali dell'opera di Bouguereau. (Mar L8v)

view post Posted: 28/3/2024, 13:10 by: Lottovolante     +1Mattino di Pasqua (Ostermorgen) - Friedrich




Caspar Friedrich
Mattino di Pasqua
(Ostermorgen)
1828-1835
Olio su tela
43.7 x 34.4 cm
Madrid Museo Thyssen-Bornemisza


Caspar Friedrich è uno dei principali esponenti della pittura romantica tedesca. Per tutta la vita cercò la comunione con la natura come mezzo per esprimere i suoi sentimenti e le sue idee, le sue speranze e i suoi desideri. I paesaggi di Friedrich sono aperti a una profonda interpretazione religiosa. Quello qui presente, ad esempio, è intriso di un ricco simbolismo che trasmette con successo il suo messaggio allo spettatore. Tutto in esso ha un significato: la luna e l'alba simboleggiano la morte e la speranza di vita eterna; la stagione scelta, il tardo inverno che lascia il posto all'inizio della primavera, è legata alla Resurrezione. Questo bellissimo dipinto formava una coppia con la tela, con le stesse dimensioni, intitolata "Neve precoce", ora alla Kunsthalle di Amburgo.


Il Romanticismo tedesco è rappresentato nella collezione del Museo Thyssen-Bornemisza con un'opera di Caspar David Friedrich, il principale artista di questo movimento. "Mattino di Pasqua" è stato datato al periodo maturo dell'artista, prima dell'attacco di apoplessia che lo colpì il 26 giugno 1835. Da quella data in poi abbandonò la pittura a olio e realizzò acquerelli e disegni a colorazione seppia. La tela attuale apparteneva a Wilhelm Wegener che la descrisse nel 1859: "Tre donne [in primo piano] camminano rigidamente verso il cimitero molto presto al mattino. Non è ancora giorno e la luna si vede ancora alta nel cielo, anche se non illumina più il paesaggio né proietta ombre. I vecchi alberi ai lati della strada stanno spuntando nuovi germogli e nei campi si vedono gli steli verdi sopravvissuti all'inverno. La natura sta celebrando il suo risveglio". Oltre a essere una descrizione fedele della pittura di Friedrich, questo passo di Wegener riflette lo stato d'animo dell'intera opera dell'artista.


La presente tela formava una coppia con un'opera della collezione di Wilhelm Wegener intitolata "Neve precoce", ora alla Kunsthalle di Amburgo, le cui misure sono identiche. In questa tela Friedrich utilizza un punto di vista elevato per collocarci su un sentiero ripido e tortuoso che scompare in una curva della strada davanti a un fitto boschetto di alberi. La neve ha lasciato il segno sul terreno e sugli aghi dei pini. La presente tela è stata accostata a un'altra opera dell'artista, Passeggiata al crepuscolo (ora al J. Paul Getty Museum di Los Angeles), datata intorno al 1830-35. Nel Kupferstichkabinett di Dresda si trova un foglio di disegni di studi di figure per entrambe le composizioni. Nella parte inferiore di questo disegno Friedrich ha incluso i tre gruppi di donne che si vedono nel presente dipinto sulla strada che porta al cimitero, disegnati nella stessa scala in modo isolato e senza l'ambientazione del paesaggio. Nella tela finale, tuttavia, essi appaiono al contrario. Nel disegno è incluso anche uno studio per l'uomo nella foresta in Passeggiata al crepuscolo, davanti ad alcune rocce e con un'enorme roccia orizzontale sopra di lui. La luce della luna e lo stato d'animo contemplativo delle figure sembrano indicare che il personaggio sta meditando sulla sua scoperta.



Caspar Friedrich
Neve precoce
(Früher Schnee)
1828
Olio su tela
43.7 x 34.4 cm
Amburgo, Kunsthalle


"Mattino di Pasqua" fu acquistato dal barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza all'asta nel 1973, dopo essere stato precedentemente sul mercato artistico britannico. Dopo l'acquisto, l'opera fu prestata per circa un anno alla National Gallery di Londra, dove fu pulita ed esposta nella Sala XXI. I paesaggi silenziosi e profondamente meditativi di Friedrich contengono un simbolismo che allude alla vita e alla speranza, espresso dall'artista attraverso la sua singolare iconografia. In quest'opera, come in altre, Friedrich ha utilizzato elementi specifici per comunicare un messaggio religioso, ma senza ricorrere a un repertorio tradizionale di immagini. Il paesaggio è il mezzo attraverso il quale l'artista trasmette le sue idee e con il quale esprime i propri sentimenti. Nella tela attuale alcune figure silenziose, viste di spalle, sostano accanto a un sentiero che inizia in primo piano. Le curve del sentiero che conduce l'occhio dello spettatore nei campi sono utilizzate per ospitare altri due gruppi di donne, anch'essi in pose calme e silenziose. Come in "Neve precoce", questo sentiero porta l'occhio dello spettatore nella profondità pittorica e Friedrich asseconda il flusso spaziale collocando le donne sul suo bordo, come in attesa. La luna, ancora visibile nel cielo, è controbilanciata dal bagliore della luce fredda dell'alba che inizia a inondare l'orizzonte. Sia la luna che l'alba, insieme all'idea dell'inverno che lascia il posto alla primavera, sono state interpretate come riferimenti alla morte e alla vita dopo la morte. Il messaggio di speranza trasmesso da questa tela fa del "Mattino di Pasqua" un chiaro riferimento alla Resurrezione. (Mar L8v)



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