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Francesco Hayez Rebecca al pozzo (Rebecca at the Well) 1831 Olio su tela 112 x 85 cm Collezione privata
Tra i maggiori esponenti del Romanticismo lombardo, Francesco Hayez dipinse questa potente raffigurazione di "Rebecca al pozzo" nel 1831 per il nobile e patriota romano Gaetano Taccioli. L'opera segna un punto di svolta nell'opera di questo importante artista dell'Ottocento italiano, in particolare per il passaggio a toni più neutri e cromatici che caratterizzeranno la sua tavolozza per il resto della sua carriera. Prima della sua ricomparsa all'asta nel 1998, il dipinto era noto solo grazie a un'incisione stampata in un album pubblicato nel 1847, accompagnata da un testo che ne sottolineava il sentimento politico e nazionalistico, o sentimenti liberali. Questo dipinto rimane oggi un'immagine duratura di un momento storicamente importante, essendo nato all'interno di un più ampio movimento culturale a sostegno dell'unificazione italiana, noto anche come Risorgimento, che ha convogliato la penisola italiana per gran parte del XIX secolo e ha portato alla nascita di una nazione unita nel 1861.
Francesco Hayez ricevette la sua prima formazione artistica a Venezia e a Roma, ma trascorse gran parte della sua lunga e fortunata carriera a Milano. Il suo sviluppo come artista si sviluppò parallelamente all'emergere dell'Italia come Stato indipendente, ed egli annoverò i nazionalisti italiani tra i suoi più stimati mecenati. Non sorprende che le sfumature politiche fossero spesso presenti nelle sue opere, molte delle quali mostrano individui contemporanei sotto le spoglie di figure storiche o bibliche.
Nel presente esempio, una bella e sensuale bellezza milanese è rappresentata come la figura veterotestamentaria di Rebecca (Genesi 24), raffigurata al pozzo dove sarebbe stata scelta come moglie di Isacco. La sua figura liscia e neoclassica, inserita in un paesaggio esotico e arido, ricorda lo stile di Ingres e Canova. Con il braccio sinistro appoggiato su un'anfora e il destro appoggiato sul petto nudo, guarda verso il pubblico con uno sguardo intenso e commovente. La sua qualità emblematica costituisce un precedente per altre opere di Hayez, tra cui "Malinconia" (1842), "Tamar di Giuda" (1847), e Meditazione (1851), le prime due delle quali furono anch'esse commissionate da Taccioli e, insieme all'opera in esame, formano un insieme coeso di figure femminili a mezzo busto che divennero caratteristiche della carriera di Hayez. (Mar L8v)
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