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René Magritte
L’uomo con il giornale
( L’Homme au journal )
1928
Olio su tela
116 x 81 cm.
Tate Gallery - Londra
Il quadro sembrerebbe fare da pendant al precedente, come sembra suggerire anche l’identico formato. L’immagine è presa di peso da un testo enciclopedico, “La nouvelle médication naturelle” di F.E. Bilz (1899), e replicata quattro volte. Ma con una palese differenza; la scomparsa, negli ultimi tre riquadri, dell’uomo con il giornale che dà il titolo all’opera.
La soluzione ricorda quei giochi di enigmistica consistenti nel cogliere le differenze esistenti tra immagini apparentemente identiche, e suggerisce di cercare ancora per scoprire ulteriori possibili variazioni. Ma si tratta di una ricerca vana, perchè le tre repliche si assomigliano in maniera quasi maniacale: il pensiero torna allora all’uomo col giornale, presente nel primo quadro e poi scomparso senza lasciare traccia.
Che fine ha fatto? E perchè se ne è andato?
Ancora una volta, Magritte ci svela i meccanismi del nostro pensiero, che di fronte a un’immagine si lascia affascinare dalle sue capacità affabulatorie, perdendone di vista il mistero profondo.
Ha detto Magritte a proposito di un quadro del 1927, intitolato “L’imprudente”: “Se dovessi 'interpretare' quest’immagine direi (ad esempio) che l’apparire delle figure riscopre il suo misterioso valore quando è accompagnato dal suo riflesso. In effetti una figura che appare non evoca il suo mistero e non all’apparire della sua apparenza''.
Così se il salotto borghese dell’uomo col giornale evoca il suo mistero per l’apparente inutilità della sua replica, la figura anonima e insignificante dell’uomo seduto acquista potere di fascinazione nel momento in cui sparisce laddove ci aspetteremo di ritrovarlo. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 20/1/2023, 11:09 |
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