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view post Posted: 7/7/2015, 07:37     +47 luglio 2015: il doodle per Eiji Tsuburaya [VIDEO] - I doodle

Come si gioca


Si tratta a tutti gli effetti di un piccolo giochino in cui, da bravi maestri di effetti speciali, saremo chiamati a girare un film curando alcune degli aspetti principali di cui si è occupato Eiji Tsuburaya. Dieci i livelli disponibili. Dovremo incollare un edificio, vestire un attore, distruggere un set, illuminare una scena, far distruggere dei carri armati a un mostro in stile Godzilla. Non si vince, né si perde. Quello che riusciremo a fare in ogni livello, però, sarà poi portato in scena una volta terminati i secondi a disposizione e se avremo fatto tutto come da indicazioni, il risultato sarà soddisfacente. In caso contrario la scena risulterà un fallimento. Se, ad esempio, non riusciremo a far schiacciare i carri armati al mostro di turno, sarà lui ad avere la peggio. Allo stesso modo, se non saremo in grado di incollare l’edificio, al momento di andare in scena assisteremo a un fiasco e l’insegna di Google crollerà su se stessa. Una volta terminati i dieci livelli avremo la possibilità di riprovare, di condividere il risultato via mail o attraverso i principali social network - Google+, Twitter e Facebook - o effettuare una ricerca su Google e scoprire qualcosa in più su Eiji Tsuburaya e, perché no, cogliere l’occasione per recuperare la sua lunga filmografia.

view post Posted: 23/6/2015, 13:35     +3Roma, dentro il Quirinale: aperte le stanze segrete [FOTO] - CAFFE' LETTERARIO

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La scala-capolavoro del Mascarino



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I corazzieri del Quirinale



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Un abito da ballo con una tela della regina Margherita



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La sala delle udienze

view post Posted: 2/6/2015, 08:26     +42 giugno 2015, Festa della Repubblica: l'emblema nel doodle - I doodle

L'Emblema della Repubblica Italiana


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L'emblema della Repubblica Italiana (comunemente chiamato Stellone) è l'emblema identificativo dell'Italia repubblicana. È stato adottato ufficialmente il 5 maggio del 1948, col decreto legislativo nº 535.

La stella bianca a cinque punte, detta anche Stella d'Italia, è stata la tradizionale rappresentazione simbolica dell'Italia sin dall'epoca risorgimentale e rimanda alla tradizionale iconografia che vuole l'Italia, rappresentata come un'avvenente donna, cinta di corona turrita (Italia turrita) e sovrastata da un astro luminoso (cfr. Iconologia, di Cesare Ripa, sec. XVI); nell'emblema repubblicano essa è sovrapposta a una ruota dentata d'acciaio, simbolo del lavoro su cui si basa la Repubblica (Articolo 1 della Costituzione italiana) e del progresso.

L'insieme è racchiuso da un ramo di quercia, che simboleggia la forza e la dignità del popolo italiano, e da un ramo di olivo, che rappresenta la volontà di pace della nazione.
Non si può definire stemma in quanto è privo dello scudo, che ne costituisce una parte essenziale secondo la definizione araldica (al contrario di altre decorazioni quali ad esempio corone, elmi o fronde). Per questo risulta più corretto riferirvisi con il termine di emblema della Repubblica Italiana




Edited by Milea - 2/6/2015, 09:29
view post Posted: 23/5/2015, 21:53     +1Pantone: tutti i colori della moda Autunno/Inverno 2015-16 [FOTO] - COFFEE GLAMOUR

Colori moda autunno/inverno 2015-2016





Preparatevi ad un inverno caldissimo perchè i colori moda del 2016 saranno chic e luminosi. Ispiriamoci alla natura e ai suoi colori, con il marrone, l'arancio, il bordeaux e soprattutto tanto blu che sarà una validissima alternativa al nero.



Dalla sfilata Ralph Lauren autunno/inverno 2015-2016


Cappotti marroni e beige saranno i must di stagione, basi neutre si cui giocare con i colori dell'arancio e del giallo ocra. Proposte super chic per spezzare la monotonia del nero. Colori perfetti anche sugli accessori che stanno bene con qualsiasi outfit.



Cappotto marrone di Fendi a/i 2015-2016

Usando queste basi neutre, si può giocare con i bellissimi colori naturali dell'arancio
e del giallo ocra, così come il marsala, già di moda dallo scorso anno.




Dalle sfilate dell'autunno/inverno 2015-2016


Molti stilisti hanno puntato su queste tonalità dalle infinite combinazioni e che renderanno il nostro inverno meno spento e noioso. Giallo e arancione da abbinare sul beige o marrone, in pieno mood anni '70 secondo le tendenze di questo inverno.



Abito di Elisabetta Franchi


Tra gli altri colori moda dell'autunno/inverno 2015-2016, da non sottovalutare anche il blu notte o elettrico che torna di moda. Un colore perfetto sia per le occasioni formali che come base per look decisi.



Accessori Valentino Garavani

Sarà dunque un inverno con tanti colori moda
con cui giocare per creare look chic e super eleganti. Fonte





Edited by Milea - 22/9/2015, 20:44
view post Posted: 23/5/2015, 07:49     +3Terra: le stravaganti forme della natura [FOTO] - VIAGGI & NATURA




Bordighera, punta Sant'Ampelio








Edited by Milea - 23/5/2015, 08:53
view post Posted: 22/5/2015, 10:51     +4Palmira, patrimonio dell'umanità nelle mani dell'ISIS [FOTO] - Tesori dell'umanità

Palmira, patrimonio dell'umanità
nelle mani dell'ISIS


I jihadisti si sono impadroniti dell'antica città al centro della
Siria: cosa sarà delle celebri rovine romane?




Dopo giorni di combattimenti, i militanti islamici dell'ISIS hanno strappato alle forze governative l'intera città di Palmira. L'annuncio è stato dato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong basata a Londra ma ben informata dalla sua rete di informatori sul campo, oltre che dalla stessa organizzazione jihadista attraverso Twitter e i consueti, macabri video postati in rete. Palmira, 50 mila abitanti, è la prima grande città conquistata dallo Stato islamico in un combattimento diretto contro le truppe leali al presidente Assad. È anche uno snodo viario cruciale per il controllo della regione centrale della Siria e per l'avanzata verso la capitale Damasco, che si trova a poco più di 200 chilometri di distanza. Le truppe fondamentaliste controllano ora più della metà del territorio siriano. I jihadisti sono entrati anche nel sito archeologico, patrimonio dell'umanità, che comprende i resti dell'antica città romana. Già la scorsa settimana Irina Bokova, direttore generale dell'UNESCO, aveva fatto appello a tutte le parti perché rispettassero gli spettacolari e ben conservati resti dell'antica città romana che fino al 2011, quando è scoppiato il conflitto in Siria, era tra le località turistiche più visitate del paese. Il timore è che anche Palmira subisca la sorte di altri siti archeologici saccheggiati o gravemente danneggiati dai guerriglieri jihadisti, come Nimrud e Ninive in Iraq.



Situata in un'oasi nell'arida Siria centrale, secondo le testimonianze storiche Palmira era un'importante stazione carovaniera già 3.800 anni fa. Ma il suo periodo d'oro risale all'epoca tra il I e il III secolo dopo Cristo, quando divenne una grande metropoli, punto di passaggio obbligato per tutti i commerci tra l'Impero romano e l'estremo Oriente. Tracce della vasta rete commerciale gestita dai mercanti palmireni sono state trovate ai quattro angoli del mondo allora conosciuto, dall'Inghilterra al Turkmenistan al Bahrein.
"Poche città dell'Impero romano offrono testimonianze così abbondanti dei cambiamenti e degli scambi culturali", dice Maura Heyn, docente di studi classici alla University of North Carolina.



Considerata tra le principali città carovaniere dell'impero, nel corso dei secoli Palmira fu controllata indirettamente o direttamente dai Romani, ma fu sempre una zona di libero scambio tra l'Occidente e il vicino impero persiano, a est. I palmireni parlavano una variante dell'aramaico: secondo le sculture d'epoca, vestivano sia in stile greco che persiano; costruirono la loro città seguendo gli stilemi dell'architettura greco-romana ma veneravano divinità che appartenevano alle tradizioni fenicie e mesopotamiche.
La più celebre tra i regnanti di Palmira fu senza dubbio la regina Zenobia, che si sottrasse al controllo dell'Impero e conquistò le province romane di Egitto, Siria e Palestina, proclamando un regno indipendente che però ebbe vita breve (268-272 d.C.). Fu sconfitta e catturata dalle truppe dell'imperatore Aureliano, che l'anno dopo, in seguito alla rivolta, saccheggiò la città. Palmira non si riprese mai pienamente, e forse il suo declino come fonte di ricchezza per Roma fu tra le cause del crollo dell'Impero d'Occidente, avvenuto due secoli dopo.



Ancora oggi, a quasi 2.000 anni di distanza, i siriani sono molto legati all'antica metropoli che contribuì e poi sfidò la grandezza di Roma. "Per i siriani Palmira è un motivo d'orgoglio", sostiene Salam Al Kuntar, archeologo siriano e visiting scholar della University of Pennsylvania. "Si sentono molto fedeli alla sua storia e ai monumenti e alle opere d'arte che la incarnano".
Paradossalmente però, la città un tempo celebrata per essersi sottratta al giogo dell'imperialismo occidentale oggi è minacciata dai militanti fondamentalisti provenienti da est. Secondo le autorità, qualsiasi danno già subito da Palmira nel corso della guerra civile impallidisce al confronto dei saccheggi e delle distruzioni di cui l'ISIS ha già dato prova in altri siti della regione.
"Questo è il crollo di una civiltà", ha dichiarato Maamoun Abdulkarim, direttore del servizio antichità della Siria. "La civiltà umana ha perso la battaglia contro la barbarie". I prossimi giorni diranno se le previsioni più pessimistiche si riveleranno azzeccate.

























Edited by Milea - 27/9/2021, 15:58
view post Posted: 19/5/2015, 17:38     +4Un uomo innamorato - Karl Ove Knausgård [ebook-PDF] - ANGOLO LETTURA

Un uomo innamorato

Karl Ove Knausgård





Un uomo innamorato
Karl Ove Knausgård
Traduzione: Margherita Podestà Heir
Ed.Feltrinelli
Collana: I Narratori
Pagine: 656
Prezzo: € 20,00
Uscita: maggio, 2015




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Il libro

Nell’arco di pochi giorni Karl Ove Knausgård decide di dare un taglio netto alla propria vita in Norvegia e lascia il paese e la moglie Tonje per trasferirsi a Stoccolma. Lì stringe profonda amicizia con un altro esiliato norvegese, un intellettuale appassionato di boxe di nome Geir, e va dietro a Linda, una bella poetessa che l’aveva incantato anni prima a un workshop per scrittori.
Un uomo innamorato, il secondo volume di sei del ciclo La mia battaglia, vede Knausgård raccontare di relazioni tempestose, delle sfide della paternità e dell’urgenza di scrivere. Come ne La morte del padre, noi leggiamo mentre la sua vita si svolge.

“Poi incontrai Linda, e il sole si levò. Non riesco a dirlo in altro modo. Si levò il sole nella mia vita. Prima soltanto come un leggero bagliore di luce all’orizzonte, quasi come a dire, è da questa parte che devi guardare. Poi giunsero i primi raggi, tutto si fece più evidente, più facile, più leggero, più vivo e divenni sempre più felice, infine il sole si trovò al centro del cielo della mia vita e ardeva, ardeva, ardeva.”


L’autore

Karl Ove Knausgård è nato a Oslo nel 1968. Ha studiato letteratura all’Università di Bergen e vive a Malmö, in Svezia. Per il suo primo romanzo Ute av verden (1991) è stato insignito del Norwegian Critics Prize for Literature, primo caso di assegnazione del premio a un debuttante. Il secondo romanzo, En tid for alt, ha vinto molti premi ed è stato giudicato tra i migliori 25 romanzi norvegesi di tutti i tempi. Ma se i primi due romanzi sono stati solo molto ben accolti dalla critica e dai lettori norvegesi, è con la pubblicazione del suo capolavoro, i sei volumi intitolati La mia battaglia, più di 3500 pagine autobiografiche, e con le traduzioni che sono seguite, che Karl Ove Knausgård raggiunge l’immortalità letteraria, diventando uno dei più grandi scrittori viventi. La morte del padre (Feltrinelli, 2014), il primo volume della serie, si è aggiudicato il prestigioso Brage Award in Norvegia; il secondo volume, Un uomo innamorato (Feltrinelli, 2015), è stato consacrato libro dell'anno dal "Wall Street Journal". Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom, L’altra faccia della faccia (2014).



Edited by Milea - 27/5/2015, 20:52
view post Posted: 13/5/2015, 21:45     +5Meroe: la città dei faraoni neri perduta nella sabbia [FOTO] - CAFFE' LETTERARIO

Meroe: la città dei faraoni
neri perduta nella sabbia





Sulla riva orientale del fiume Nilo, 200 chilometri a nord di Khartoum, sorgono le rovine dell'antica Meroe, capitale del regno di Kush governato dai "faraoni neri" (III secolo a.C.). Nel 2011, l'Unesco ha dichiarato il sito patrimonio dell'umanità. Tuttavia, a differenza delle più famose piramidi di Giza, quelle di Meroe appaiono deserte e abbandonate alla sabbia. Il motivo è presto detto: le sanzioni internazionali contro il governo del presidente sudanese Omar al-Bashir per il ruolo svolto nel conflitto del Darfur (dove il genocidio della popolazione non afro-araba ha portato alla morte di circa 400mila persone) e per aver ostacolato il processo di pacificazione con il Sudan del Sud, limitano il turismo e l'accesso agli aiuti esteri. La popolazione locale testimonia come sia ormai raro che turisti si rechino a visitare il sito e come anche i pochi che arrivano siano tenuti sotto lo stretto controllo delle guardie





















Edited by Milea - 16/5/2015, 14:55
view post Posted: 27/2/2015, 12:04     +3GAUGUIN: Nafea Faa Ipoipo - Gauguin

Gauguin: Nafea Faa Ipoipo
(Quando ti sposi? )
è il quadro più caro al mondo



Senso e bellezza del quadro più costoso di tutta la storia



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Paul Gauguin, Nafea Faa Ipoipo (Quando ti sposi?), 1892
olio su tela, 105 x 77,5 cm.



Nafea Faa Ipoipo ("Quando ti sposi?" ) è ufficialmente il dipinto più caro della storia: sono stati sborsati ben 300 milioni di dollari per averlo. In questo modo Gauguin strappa il primato a “I giocatori di carte” di Paul Cézanne, venduto a degli emiri per 250 milioni.


Quello di Gauguin è un’opera stupenda, ma non ha una particolare importanza o unicità nel catalogo dell’artista. Nafea Faa Ipoipo raffigura due ragazze polinesiane mentre riposano sedute a terra, in uno scenario di natura paradisiaco. Entrambe le figure sono state dipinte a partire da una sola modella, poi resa in pose e vesti differenti.

Quella in primo piano si sporge verso di noi con un’ingenuità provocante. Com’è ben noto, Gauguin aveva lasciato l’Europa in cerca di un mondo incontaminato, dove poter registrare le pure e intatte vibrazioni del vivere. Quando arrivò in Polinesia fu totalmente conquistato, più ancora che dal contesto naturale, proprio dal contesto umano. È evidente però che, per quanto incontaminato sia, anche un luogo non macchiato dalla violenza del progresso debba comunque fare i conti con il destino di ogni creatura, che è quello di andare verso una decadenza fisica e verso la morte. È davanti a questa consapevolezza, che Gauguin provò a usare l’arma della sua pittura.

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Provò a restituire a ciò che vedeva davanti a sé, una sorta di giovinezza eterna. È questo che oggi ci conquista e spalanca davanti agli occhi l’orizzonte di una possibile felicità senza tramonto. Se il paradiso tahitiano era un paradiso che alla fine faceva i conti con le regole della natura, il paradiso di Gauguin sembra qualcosa destinato a non perdere mai il suo splendore e la sua felicità.

E il tempo gli dà ragione: sono passati oltre 120 anni da quando le due donne si misero in posa davanti al cavalletto del grande pittore, ma la capacità di comunicare l’energia della loro giovinezza è rimasta assolutamente intatta. Gauguin ha trovato la forza per preservare questa gioia primitiva nella vibrazione dell’aria e della luce di Tahiti: una luce e un’aria che hanno “liberato la sua libertà”, per usare un gioco di parole (per capire cosa significhi seguite il meraviglioso danzare delle linee curve con cui è dipinta la protagonista).

Lo stile che Gauguin “libera” su questa tela è uno stile che precorre il tempo e rende credibile, visibile e non sognata una condizione eternamente nativa, come di un Eden non mitizzato o sognato, ma reale e incarnato. Scrisse Gauguin delle sue modelle tahitiane: «È Eva dopo la caduta, ancora capace di andare nuda senza vergogna, ancora ricca di quell’animale bellezza del primo giorno. Come Eva il suo corpo è rimasto animale, ma la sua in-telligenza si è evoluta, la sua mente ha acquisito accortezza, l’amore ha impresso sulle sue labbra un sorriso ironico e ingenuamente cerca di ricordare il perché del tempo presente».

Nel quadro il titolo riveste ovviamente un’importanza decisiva. Il “Quando ti sposi?” suona come un augurio di Gauguin ad un destino che completi questa bellezza. Un destino che la renda fertile, mantenendone intatta ingenuità e purezza. Anche la posa ci dice che la bellezza non è tale se resta in sé. La bellezza si completa offrendosi. A chi la sposerà, ma anche al nostro sguardo. Al punto che per qualcuno quella bellezza che si offre è visione che non ha prezzo.

La vendita del Gauguin da Guinness è stata confermata al New York Times dal venditore del capolavoro, Rudolf Staechelin, 62 anni, un ex esperto della casa d'aste Sotheby's, che abita a Basilea, in Svizzera, da un po' di tempo in pensione. Staechlin è il proprietario di una collezione di una ventina di capolavori dell'Impressionismo e del Post Impressionismo, affidate in deposito per circa mezzo secolo al «KunstMuseum» di Basilea. Anche il quadro stellare di Gauguin era esposto in quel museo svizzero fino a poche settimane fa.

Il sindaco di Basilea, Guy Morin, si è detto dispiaciuto per la perdita di un simile patrimonio artistico. Due intermediari autorevoli del mercato dell'arte contattati dal NYT hanno declinato ogni informazione sulla vendita dei Gauguin dei record e non hanno rivelato nessun dettaglio sul nome dell'acquirente che ha sborsato 300 milioni di dollari.

Voci confidenziali, sempre raccolte dal New York Times, fanno però intendere che il dipinto del periodo polinesiano di Gauguin sarebbe stato acquistato proprio dall'emiro del Qatar, la cui figlia è anche direttrice fondatrice del «mitico» museo di Doha, città etichettata come «nuova capitale dell'arte mondiale». Per approfondire

Il nuovo acquisto sottolinea le ambizioni artistiche e museali del piccolo e ricco emirato che negli ultimi anni ha speso cifre di capogiro per acquistare capolavori di arte occidentale moderna e contemporanea: oltre al Cezanne anche opere di Mark Rothko e Damien Hirst, per citarne solo alcune.






Edited by Milea - 6/9/2021, 20:27
view post Posted: 23/2/2015, 10:45     +2Newmarket Health Center: la clinica sembra un uomo nudo [FOTO] - NEWS

Direi che non manca proprio niente...

Le proporzioni fra testa (cervello) e organi genitali è inquietante...


view post Posted: 18/2/2015, 20:38     +3Pantone: tutti i colori della moda Autunno/Inverno 2015-16 [FOTO] - COFFEE GLAMOUR

Pantone: tutti i colori
della moda Autunno/Inverno 2015-16




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La locandina del Fashion Color Report 2015


Dallo stormy weather al cashmere rose. Dal cadmium orange al marsala: ecco i 10 colori che vedremo sfilare in questi giorni. Tra i temi del fashion report Pantone: gli anni 20, i boho-hippie e i modernisti anni 60-70. E una tendenza: i colori unisex.


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Il Marsala è il pantone clou del 2015. I colori top per il prossimo AI 2015/16 sono in tutto 10 e valgono sia per la moda maschile, che per quella femminile. Sono il "Desert Sage", lo "Stormy Weather", l'"Oak Buff", il "Dried Herb", il "Marsala", il "Biscay Bay", il "Cadmium Orange", il "Cashmere Rose", il "Reflecting Pond" e l'"Amethyst Orchid".


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Interessante se usato da solo e splendido contrasto quando accompagnato da altre tonalità, Marsala è un rosso-marrone che richiama il vino e aggiunge eleganza e savoir-faire alla palette. Ricco e robusto, Marsala incarna il calore e l’abbondanza del soddisfacente sapore di un pasto appagante, mentre le sue stabilizzanti radici rosso-marroni emanano la sofisticata e naturale concretezza della terra.


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Pubblicato in concomitanza dell’apertura della settimana della moda newyorkese, il Pantone Fashion Color Report presenta la top 10 dei colori della moda maschile e femminile per l’autunno 2015, completa di schizzi e ispirazioni dei designer.


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Per l'AI 2015-16 gli stilisti rendono omaggio ad alcune pietre miliari della storia americana – dagli ammalianti anni Venti al carattere hippy bohémien e modernista degli anni Sessanta e Settanta, esprimendo la propria passione per quei colori e quello stile che risultano per loro natura semplici da indossare sia dagli uomini che dalle donne.


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“L’accostamento di colori appartenenti a zone opposte dello spettro enfatizza il portamento e la sicurezza sulla passerella” afferma Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute®. “La palette autunnale del 2015 affonda le sue radici in colori sfaccettati e androgini che, quando indossati, conferiscono un’aria di sofisticatezza raggiunta senza sforzo sia nell’ambito della moda maschile che in quella femminile; è la prima volta che vediamo una palette di colori davvero unisex”.


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Rievocativo degli anni Sessanta, a cui aggiunge un tocco di attualità, il lussuoso Cashmere Rose è una sfumatura di rosa concreto e delicato che mantiene le promesse. Raffinato nella sua ricchezza, Cashmere Rose è un rosa dolcemente persuasivo e composto che risulta esclusivo, più che trendy.


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Sia gli uomini che le donne possono accostare Cadmium Orange e Cashmere Rose a Desert Sage per ottenere un abbinamento audace di ispirazioni brillanti e terrose. Il Radiant Orchid è stato il colore del 2014.


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Riflessivo, contemplativo e composto, Reflecting Pond è un blu rinfrescante che aggiunge dimensione e fascino alla Top 10.


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Trasmettendo un messaggio di credibilità, Reflecting Pond è una sfumatura seria che esprime il bisogno di stabilità e sicurezza. Rivelatore della nostra passione per il colore.


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Un verde-azzurro rigoglioso ed elegante, Biscay Bay che, con il suo tocco freddo, è messo in risalto dall’accostamento a tonalità più calde e combina le rasserenanti qualità del blu con le caratteristiche corroboranti del verde.


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Il Biscay Bay è una tonalità fredda e sicura: ispira pensieri di rilassanti acque tropicali, trasportandoci in luoghi piacevoli ed invitanti.


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L’importanza dei toni neutri continua ad evolversi con Desert Sage, un grigio tendente al verde, freddo e rassicurante, che costituisce il neutro ideale nella palette autunnale del 2015.


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Discreto e senza tempo, seppur abbastanza forte da risultare comunicativo anche quando usato da solo, Desert Sage esprime la sensazione di colori ispirati con spontaneità che ci ricordano cose vere, non irreali.


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Proprio come il sole che riappare dopo la tempesta per portare il buon umore e un barlume di speranza, Oak Buff è una sfumatura pacata, rassicurante, che dona calore ispirando sentimenti positivi.


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L'Oak Buff è un giallo dorato - che rientra tra le molteplici tonalità illustri della natura - nutre e conforta. Combinando Desert Sage, Stormy Weather e Oak Buff si può ottenere un look ispirato alla flora e alla fauna dell’autunno.


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Rievocando il cielo di un giorno grigio e nuvoloso, Stormy Weather è affidabile, freddo e, soprattutto, costante. Sottintendendo un’idea di qualità e lusso, è un grigio-blu potente, forte, protettivo e duraturo.


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Rievocando il cielo di un giorno grigio e nuvoloso, Stormy Weather è affidabile, freddo e, soprattutto, costante. Sottintendendo un’idea di qualità e lusso, è un grigio-blu potente, forte, protettivo e duraturo.


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Dried Herb, un verde oliva che una volta veniva considerato esclusivamente connesso allo stile safari o militare, in questa stagione è stato promosso a colore sofisticato e chic. In stretta relazione con la natura, Dried Herb è una tonalità naturale che rievoca le fragranze terrose della natura.

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