Albrecht Dürer - Adamo ed Eva (Adam and Eve), 1504, New York, MET - 1507, Madrid, Museo del Prado

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Albrecht Dürer
Adamo ed Eva
(Adam and Eve)
1504
Incisione
25.1 x 20cm
New York, Metropolitan Museum of Art


Per tutta la vita, Dürer fu affascinato dall'idea che la forma umana perfetta corrispondesse a un sistema di proporzioni e misure e potesse essere generata utilizzando un tale sistema. Verso la fine della sua vita, scrisse diversi libri che codificavano le sue teorie, tra cui Underweysung der Messung (Manuale di misurazione), pubblicato nel 1525, e Vier Bücher von menschlichen Proportion (Quattro libri di proporzione umana), pubblicato nel 1528 subito dopo la sua morte. Il fascino di Dürer per la forma ideale si manifesta in Adamo ed Eva. Il primo uomo e la prima donna sono mostrati in pose idealizzate quasi simmetriche: ciascuno con il peso su una gamba, l'altra gamba piegata e ciascuno con un braccio leggermente inclinato verso l'alto rispetto al gomito e leggermente lontano dal corpo.



Apollo del Belvedere
Copia romana di un bronzo di Leocare con restauri di Giovanni Angelo Montorsoli
350 a.C. circa
Marmo bianco
224 cm
Città del Vaticano, Musei Vaticani


La figura di Adamo ricorda l'ellenistico Apollo del Belvedere, rinvenuto in Italia alla fine del XV secolo. Le prime incisioni della scultura furono realizzate solo dopo il 1504, ma Dürer deve averne visto un disegno. Albrecht era un maestro completo dell'incisione nel 1504: la pelle umana e di serpente, la pelliccia di animali, la corteccia e le foglie degli alberi sono rese in modo distintivo. Il ramo che Adamo tiene è del frassino di montagna, l'Albero della Vita, mentre il fico, di cui Eva ha spezzato un ramo, è dell'Albero proibito della Conoscenza. Quattro degli animali rappresentano l'idea medievale dei quattro temperamenti: il gatto è collerico, il coniglio sanguigno, il bue flemmatico e l'alce malinconico. (Mar L8v)



Edited by Lottovolante - 10/1/2023, 14:12
 
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Albrecht Dürer
Adamo ed Eva
1507
Olio su tavola
Adamo: 209 x 81 cm
Eva: 209 x 83 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado
Adamo firmato con monogramma

Eva, iscrizione firmata con monogramma:
"ALBERTUS
DÜRER ALMANUS FACIEBAT
POST VIRGINIS PARTUM 1507 AD
"


Tre anni dopo aver inciso al bulino la celebre immagine con Adamo ed Eva nell'atto di compiere il peccato originale, eseguita secondo i canoni rinascimentali delle proporzioni ideali del corpo umano quali dovevano possedere i progenitori appena creati da Dio, Dürer ritorna sullo stesso tema, dipingendo le due monumentali tavole del Prado, portate a termine subito dopo il rientro dell'artista dal secondo viaggio in Italia.


Adamo ed Eva sono raffigurati su due tavole separate e sono i primi nudi dipinti a grandezza naturale di tutta l'arte tedesca. Già Jan van Eyck aveva raffigurato i Progenitori su singole tavole, nel Polittico dell'Agnello Mistico a Gand, tuttavia l'opera di Dürer rappresenta una rottura con la tradizione precedente e venne subito copiata e imitata.


Non si conosce il nome del committente, ma è improbabile che si trattasse di dipinti destinati al culto. E' possibile che venissero commissionati da un qualche rappresentante del mondo umanistico internazionale, colto e raffinato, che volesse possedere raffigurazioni di nudi consentiti nella tradizione religiosa.



Si è fatto il nome di di un vescovo di Bratislava, Johann Thurzo, che secondo una testimonianza contemporanea avrebbe acquistato da Dürer per centoventi fiorini un dipinto che trattava lo stesso tema. Le tavole appartennero alla regina Cristina di Svezia che lo donò a Filippo IV di Spagna.


Le idee dell'artista tedesco intorno alla bellezza umana avevano subito importanti cambiamenti: le figure sono molto più slanciate di quelle dell'incisione a bulino e una grazia inimitabile, di sapore tra gotico e manieristico, ha preso il posto della solida costruzione del 1504.


I due progenitori sono appoggiati a figura intera su un suolo sassoso (in quello di Adamo vi si legge anche il monogramma). Eva è vicina all'"Albero della Vita" e il serpente le sta porgendo il frutto del Peccato originale, che essa afferra senza guardare. Nell'altra tavola Adamo tiene già in mano un ramo con il frutto e, con le foglie, si copre le parti intime per il sopraggiungere della vergogna. Essa ha un volto tondeggiante e i capelli lunghi, a differenza delle fisionomie tradizioni dell'arte tedesca; inoltre le sue gambe incrociate accennano a un dinamismo più marcato rispetto ad Adamo.



La loro eterea e sovrumana bellezza ricorda, in tutt'altro ambito e tempo, le figure di Adamo ed Eva dipinte da Masolino da Panicale nella cappella Brancacci della chiesa del Carmine a Firenze. (Mar L8v)

 
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