Polittico dell'Agnello Mistico, Jan Van Eyck, 1424-1432 (Sportelli aperti)

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view post Posted on 5/10/2010, 09:57     +4   +1   -1
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Jan Van Eyck
Polittico dell'Agnello Mistico
Sportelli aperti
1424-1432 circa
Olio su tavola
375X520cm
San Bavone - Gand
Con iscrizione sul bordo
inferiore della cornice



L'impressione di disorganicità cresce all'interno del Polittico, le cui scene sono affiancate in modo incoerente, così come non c'è accordo tra le dimensioni dei personaggi: dalla scala maggiore del naturale delle tre figure divine si passa bruscamente al calibro relativamente piccolo delle scene inferiori.
La ragione è attribuita all'intervento dei due fratelli e gli studiosi cercano da sempre di distinguere le loro mani.
Jan aveva evidentemente rilevato la commissione alla morte di Hubert e proseguito l'opera senza rispettare l'impostazione originaria. Al fratello maggiore sono abitualmente assegnate le figure sedute in trono, più statiche e monumentali rispetto a tutte le altre, nonchè diversi interventi nei singoli pannelli.
Jan è ritenuto autore delle parti più innovative, a cominciare dall'ampia veduta paesaggistica della scena centrale.

In essa è rappresentata L'Adorazione dell'Agnello Mistico, affiancata da cortei di apostoli, profeti, vergini, eremiti, santi, cavalieri, ovvero dall'insieme della cristianità, che accorre a rendere omaggio all'Agnello, simbolo del sacrificio compiuto da Cristo per la salvezza dell'umanità.
Nel registro superiore le figure di Dio Padre, della Vergine e di San Giovanni Battista sono invece accostate a due pannelli con angeli cantori e musicanti; la loro vivacità mal si accorda con la visione dei personaggi in trono e il pavimento non è una prosecuzione di quello centrale, così come lo sfondo di cielo è analogo piuttosto a quello dell'ordine inferiore.
Agli estremi sono raffigurati i Progenitori, i cui corpi nudi, in piena luce, emergono dal fondo scuro delle anguste nicchie in cui sono sistemati.

Benchè venga generalmente scartata l'idea che il Polittico sia nato dall'assemblaggio di pannelli creati in modo isolato, gli uni indipendentemente dagli altri, la sua eterogeneità continua a scatenare molti interrogativi, senza che sia possibile arrivare a conclusioni certe circa gli interventi dei due fratelli. ( Mar L8v )



Edited by Milea - 21/9/2021, 14:37
 
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Particolare - Deesis
Da sinistra 168,7X74,9 212,2X83,1 168,1X75,1cm
Con iscrizioni sugli schienali,
sul basamento del trono
e sul bordo della veste di Dio.



La Deesis è una scena di derivazione orientale, che rappresenta l'intercessione della Vergine e di San Giovanni Battista presso Dio. Le tre figure sono sedute in trono e paiono davvero appartenere a un mondo remoto, non umano.
Proprio il loro aspetto silenzioso e statuario, la monumentalità associata a un senso di distanza, le fa generalmente ritenere opera di Hubert.

La maestosità della scena è affidata alla ricchezza degli abiti, allo splendore delle stoffe tese alle spalle dei protagonisti e ricamate in modo ogni volta diverso, e alla vera e propria profusione di gioielli che ornano i bordi dei mantelli, le corone, la tiara papale indossata dal Re dei Re.

La Vergine è intenta a leggere, sullo schienale del trono corre il passo biblico che paragona il suo splendore a quello degli astri, cominciando con il versetto "ELLA E' PIU' LUMINOSA DEL SOLE" che Jan utilizzerà in altri quadri, come "La Madonna nella chiesa" di Berlino.

Al centro siede un personaggio caratterizzato contemporaneamente come Dio Padre e come Gesù.
Il ricamo di perle sul bordo inferiore del manto forma infatti la definizione tratta dall'Apocalisse "REX REGUM ET DOMINUS DOMINATIUM", ma sull'addobbo di broccato ricorre la figura del pellicano, tradizionalmente riferita a Cristo, associata alle parole "JEHSUS REX"; l'iscrizione sul gradino del trono inneggia all'immoralità, dunque nuovamente a Gesù.

Alla sua destra, san Giovanni Battista, riconoscibile dai lunghi capelli, dal piede nudo e dalla tunica di pelo, che ricordano i suoi anni di vita eremitica nel deserto, solleva il volto da un libro, indicando il Salvatore.

L'artista rispetta solo in parte il carattere selvatico del personaggio e non rinuncia a rivestirlo di un lussuoso manto verde. Nel complesso la scena divina è dunque al contempo colta e incredibilmente sfarzosa: le lunghe iscrizioni sui troni e sui mantelli caricano la scintillante visione di un profondo significato teologico. ( Mar L8v )



Edited by Milea - 21/9/2021, 14:50
 
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Particolare - Angeli e cantori musicanti
161,1X69,3c, ciascuno



La Deesis è affiancata da due pannelli con gruppi di angeli cantori e musicanti, che introducono un momento sonoro e dinamico, spezzando il silenzio e la solennità della scena centrale.
Essi mantengono comunque un'elevata temperatura teologica: il pavimento è costituito da mattonelle decorate, in cui ricorre la figura dell'Agnello, insieme ad altre allusioni alla divinità, mentre l'elaborato leggio ligneo è ornato con le figure intagliate di san Michele in atto di sconfiggere il demonio e di due profeti, seduti sugli spigoli del vano portalibri; la stola di uno degli angeli cantori è poi ricamata con l'immagine del volto di Cristo e sulle due tavole compaiono le iscrizioni "MELOS LAUS DEO" - il canto è lode a Dio - e "LAUDATE EUM IN CORIS ET ORGANUM".

Gli strumenti musicali sono riprodotti con cura meticolosa e non bisogna scordare come tale arte fosse tenuta in grande considerazione alla corte di Filippo il Buono, dove alcuni compositori porteranno agli sviluppi dell'Ars Nova, la rivoluzione musicale sviluppatasi nel tardo Medioevo.
Nella tavola di sinistra, otto angeli sono letteralmente trascinati dalla melodia che stanno intonando,: l'artista si sofferma a rappresentare l'espressione di ognuno, passando dal fervore alla concentrazione; le fronti corrugate, le bocche spalancate e gli occhi rivolti al cielo sono un momento di inconsueta animazione per la pittura fiamminga.
Le capigliature bionde sono trattenute nei diademi, i manti di broccato variegato fermati da preziose spille e ornati da bordure di pelliccia o gioielli.

Il Polittico suscitò un'ammirazione tale che quindici anni dopo il suo completamento, nel 1458, le sue scene vennero rappresentate per le strade di Gand in forma tableau vivant, cioè di rappresentazione teatrale. ( Mar L8v )



Edited by Milea - 21/9/2021, 15:24
 
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Particolare - L'adorazione dell'Agnello Mistico
134X237,5cm



La tavola centrale si rifà ad un'immagine dell'Apocalisse, dove l'Agnello che simboleggia l'innocenza sacrificata di Gesù è in piedi su un altare, sgozzato ma comunque vivo.
Il suo sangue viene raccolto nella coppa che darà origine alla leggenda del santo Graal, mentre alcuni angeli spargono incenso e altri portano gli strumenti della Passione - la croce, la colonna della Flagellazione, la corona di spine, la lancia che inflisse la ferita nel costato e quella con la spugna imbevuta di aceto.

In alto la colomba dello Spirito Santo diffonde i propri raggi, mentre in asse con l'altare, stabilendo un'equivalenza fra il sangue di Cristo e l'acqua del battesimo, la fontana della vita diffonde il suo prezioso liquido. Tutto intorno, gruppi di santi accorrono ad adorare l'Agnello.
Gli apostoli vestiti di bianco e i profeti, con in mano i rispettivi libri, si inginocchiano al cospetto dell'altare; dietro di loro sono raffigurati i rappresentanti della chiesa e la folla variopinta di ebrei e pagani che si volsero al cristianesimo; la figura vestita di bianco e coronata di alloro è solitamente identificata con Virgilio. In lontananza infine, appaiono i cortei delle vergini e dei martiri.

La visione mistica è immersa in una veduta di paesaggio che si apre all'infinito e rappresenta il Paradiso. Le piante sono simili a quelle, di ambito mediterraneo, raffigurate nelle "Stigmate di San Francesco", il che fa propendere per un'assegnazione a Jan dell'orchestrazione spaziale della scena. Sullo sfondo, nella foschia della distanza, si vedono colline e montagne, ma anche panorami di città, chiaramente ispirati e edifici contemporanei: nella torre dietro l'altare è stato riconosciuto il campanile di Utrecht. ( Mar L8v )






Edited by Milea - 21/9/2021, 15:00
 
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Particolare dell’ Agnello Mistico
I Giudici Giusti e i Cavalieri di Cristo
Da sinistra 145X51 146,5X51,4cm



Nei pannelli laterali prosegue la raffigurazione dei cortei si santi che si recano ad adorare l'Agnello. Da sinistra a destra si susseguono i Giudici Giusti, i Cavalieri di Cristo, gli Eremiti e i Pellegrini.
Il programma iconografico del Polittico è legato alla festa di Ognissanti, anche se la rappresentazione è tratta dall'Apocalisse, dove l'adorazione dell'Agnello è descritta come una "moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo, lingua".
Tale immagine è chiaramente ripresa nei cortei, dove l'artista si sofferma comunque a ritrarre le figure singolarmente. Molti indossano vesti e copricapi dell'epoca, lasciando pensare che si tratti di persone reali.

Anche i cavalli sono rappresentati con grande maestria e spirito di osservazione, in pose diversificate e realistiche; mentre uno spalanca la bocca per allentare la presa del morso, un altro abbassa il muso e un altro ancora nitrisce. Osserviamo poi la veridicità con cui le bandiere ricadono sull'asta e i riflessi dell'ambiente circostante sulle armature dei cavalieri, espediente ricorrente nella pittura eyckiana.

Lo sportello con i Giudici Giusti, primo a sinistra, attualmente sostituito da una copia, venne rubato nel 1934 e mai più ritrovato. Il ladro restituì il retro con san Giovanni Battista, ma chiese un riscatto per il pannello frontale che non venne mai pagato. ( Mar L8v )



Edited by Milea - 21/9/2021, 15:41
 
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Particolare dell'Agnello MIstico
Gli Eremiti e i Pellegrini
Da sinistra 146,5X51,2 146,5X52,8cm



Nelle tavole continua l'ampio scorcio di paesaggio della scena centrale, con palme, cipressi, rupi rocciose e vedute di città ed edifici, sotto il cielo solcato da nuvole.
Ogni personaggio è pensato come un individuo e i volti paiono veri e propri ritratti, tanto che sono state proposte alcune possibili identificazioni con personaggi dell'epoca; nel pannello con i Pellegrini, in particolare, in cui spicca la gigantesca mole di San Cristoforo, qualcuno riconosce nella figura in secondo piano all'estrema destra lo stesso Jan van Eyck che si volta sorridendo a guardare lo spettatore.

Anche la descrizione dell'ambiente naturale è fedelissima; perfino gli arbusti sono riprodotti con una precisione da botanico. Diverse specie appartengono chiaramente alla flora mediterranea, circostanza chiamata a sostegno dell'ipotesi di un viaggio dell'artista nel Sud.
Charles Stering in particolare, ha suggerito che il misterioso pellegrinaggio compiuto da van Eyck per Filippo il Buono, menzionato nei documenti ducali, avesse condotto il pittore fino a Gerusalemme.

Il Polittico è sopravvissuto ad una lunga serie di vicissitudini; le quattro tavole centrali vennero portate a Parigi da Napoleone e restituite nel 1816, dopo la sua caduta; nello stesso anno gli sportelli laterali furono venduti a un mercante tedesco e tornarono in Belgio solo nel 1919.
Durante la seconda guerra mondiale, infine, il Polittico subì vari trasferimenti, soffrendo un pericoloso deterioramento dopo essere stato occultato in una miniera di sale. ( Mar L8v )



Edited by Milea - 21/9/2021, 15:49
 
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Scrittori e poeti adorano l’Agnello Mistico







Le Sante



Edited by Milea - 21/9/2021, 15:58
 
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Particolare dell'Agnello Mistico
Adamo ed Eva
Da sinistra 204,3X33,2 (Adamo) e 204,3X32,2cm (Eva)



La rappresentazione dei due progenitori è una delle parti più straordinarie del Polittico, abitualmente attribuita a Jan. Non si tratta infatti di due personaggi idealizzati, bensì di due corpi straordinariamente veri. Dopo la visione immobile e perfetta della Deesis e la musica divina degli angeli, ci si trova davanti a veri e propri ritratti, a due figure completamente terrene, nel cui nudo, dopo tanto splendore, la fragilità umana risulta accentuata.

Eva e Adamo sono sistemati entro anguste nicchie; l'uomo pare compiere un passo per uscire dallo spazio ristretto, come se fosse una statua che si anima improvvisamente.
Voluto è il contrasto con la parte superiore, dove sulla cornice formate dagli archi in finta pietra, si appoggiano due bassorilievi trompe-l'oeuil, che rappresentano L'offerta di Caino e Abele e L'uccisione di Abele.

I corpi dei progenitori sono al contrario palpitanti di vita e la luce modella ogni sua curva. Eva, con il ventre prominente, che allude al suo ruolo di madre del genere umano, ha il peso appoggiato su un'anca; solleva la mano destra, con cui tiene un frutto rinsecchito, che ricorda il peccato originale, mentre con la sinistra, accosta al pube la foglia di fico.
Adamo che compie un gesto analogo, solleva l'altro braccio, a fare da schermo al corpo. Le due figure sono viste di tre quarti, con un'impressione di netta tridimensionalità, acuita dal contrasto tra il fondo scuro delle nicchie e il rosa delle carni.
I visi sono inespressivi, remoti, ma al contempo minuziosamente descritti. Le capigliature sono così realistiche e precise che i capelli, dipinti uno alla volta, sembrano quasi continuare a crescere sotto i nostri occhi. ( Mar L8v )




Edited by Milea - 21/9/2021, 16:12
 
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