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Ché da tutte le cose siamo sempre fuggiti irrequieti e insaziati sempre portando nel cuore l’amore disperato verso tutte le cose
CESARE PAVESE E LA FAME DI VITA NELLA POESIA
"Ascolteremo nella calma stanca" racconta la giovinezza, l'amore, la fame di vita che guida le nostre anime le une verso le altre...
Con i suoi componimenti, Cesare Pavese ha espresso emozioni e stati d’animo che attraverso le sue parole si sono irradiati di lettore in lettore, riuscendo a parlare ad ognuno di essi: basti pensare alla famosissima “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi“, da molti ritenuta una delle più belle poesie d’amore di sempre. “Ascolteremo nella calma stanca” è una poesia in cui Cesare Pavese prende spunto da una riflessione sulla giovinezza e sul fascino lontano ed inebriante che il suo ricordo esercita su chi ha oramai vissuto buona parte della propria esistenza. Da qui, Pavese si muove attraverso un turbinio di suoni e immagini evocative – come quella della tempesta – per raccontare l’anelito della nostra anima, mai sazia, sempre alla ricerca della bellezza e dell’amore, verso nuovi confini.
Ascolteremo nella calma stanca
Ascolteremo nella calma stanca la musica remota della nostra tremenda giovinezza che in un giorno lontano si curvò su se stessa e sorrideva come inebriata dalla troppa dolcezza e dal tremore. Sarà come ascoltare in una strada nella divinità della sera quelle note che salgono slegate lente come il crepuscolo dal cuore di una casa solitaria. Battiti della vita, spunti senz’armonia, ma che nell’ansia tesa del tuo amore ci crearono, o anima, le tempeste di tutte le armonie. Ché da tutte le cose siamo sempre fuggiti irrequieti e insaziati sempre portando nel cuore l’amore disperato verso tutte le cose.
- Cesare Pavese (Il mestiere di vivere: Diario 1935-1950)
"Chi sa vedere le cose belle è perché ha la bellezza dentro di sé."
Gustav Klimt
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