Donna con i ventagli (Ritratto di Nina de Callias), Édouard Manet, 1837

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view post Posted on 27/9/2022, 16:39     +3   +1   -1
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Édouard Manet
Donna con i ventagli (Ritratto di Nina de Callias)
La dame aux éventails
1873
olio su tela - 113 x 166,5 cm,
Parigi, Musée d'Orsay



“Donna con i ventagli” ritrae Nina de Callias, figura affascinante degli anni settanta del XIX secolo: donna di carattere, borghese dallo stile di vita anticonformista, arguta e amante della musica, attirò nel suo salotto molti scrittori ed artisti di talento, ai quali fu legata da un rapporto di vera e propria amicizia, che andava ben oltre la semplice mondanità.



Con questo dipinto del 1873 Manet conclude una lunga serie di “donne sul divano”. Nina de Callias (1844-1884) era una donna stravagante, alternativamente euforica e nevrastenica, di un temperamento nevrotico che l'alcool portò presto alla pazzia e alla morte prematura a soli trentanove anni. Il suo vero nome era Marie-Anne Gaillard, detta anche Nina de Villard, paradossalmente conosciuta con il nome di un marito molto transitorio, Hector de Callias, scrittore e giornalista de Le Figaro.

All'epoca di questo ritratto, Nina aveva appena trent'anni ed anima uno dei salotti letterari ed artistici più brillanti di Parigi. La donna posa con indosso uno dei suoi costumi “all'algerina” che ama mettere quando riceve ospiti.

La tappezzeria sullo sfondo è quella che ricopre una delle pareti della bottega del pittore. La medesima tappezzeria è altresì visibile in altre due opere di Manet: “Ritratto di Stéphane Mallarmé” (Museo d'Orsay) e “Nanà” (Amburgo, Kunsthalle).

La scelta dei ventagli, fissati con uno spillo alle spalle di Nina, non sembra avere uno scopo emblematico; mira semplicemente a creare un decoro, diventato quasi banale: Whistler, Tissot e Renoir hanno già fatto ricorso allo stesso espediente. Questi oggetti permettono di evocare le chincaglierie in puro stile giapponesizzante della piccola dimora privata in cui vive la modella.

Anche se quest’opera rievoca un'eco dell'”Olympia” dipinto dieci prima, tutto diversifica le due tele: le due figure sono sdraiate, appoggiate su un braccio, con un animale ai piedi (qui un piccolo cagnolino bianco, probabilmente di razza bolognese), ma le separa lo stile, la pennellata, il significato, lo spirito stesso del dipinto. Il viso, in particolare, è uno dei più espressivi di Manet: comunica divertimento, complicità, ma anche curiosità, con un lieve accenno di malinconia e di smarrimento. (M.@rt)




 
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view post Posted on 27/9/2022, 17:08     +1   +1   -1
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