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Auguste Rodin, Paolo e Francesca nelle nuvole (1904)
marmo, H. 66.1 cm; W. 68.7 cm; D. 56 cm
Firmato e datato A. RODIN
Parigi, Musée Rodin
Il marmo in esame rappresenta una delle molte versioni del soggetto che Rodin eseguì da quando , nel 1880, gli fu commissionata Porta dell'Inferno. I due amanti sono sempre rappresentati abbracciati in posture che esaltano la drammaticità dell'evento dantesco. In questa versione, invece sembra che lo scultore si abbandoni maggiormente alla sensualità dell'episodio, quasi fossero coltri di un talamo nuziale. Anche il celebre Bacio nacque originariamente come gruppo rappresentante Paolo e Francesca per la Porta.
L'intonazione più morbida e delicata può derivare dalla mano degli Mathet e Garnier, che intervenirono nell'esecuzione materiale dell'opera, secondo un'organizzata divisione divisione del lavoro all'interno dell' atelier dell'artista, che lasciava ai collaboratori il compito di rifinire le sculture in marmo. La produzione di Rodin destinata al commercio, inoltre, assumeva spesso una piacevolezza tesa a compiacere i collezionisti; non a caso l'opera proviene dalla collezione Oelsnitz (1929), e non appartiene a quelle donate al museo da Rodin che conservava in studio quelle che più apprezzava e i bozzetti più liberi e personali. Il grande successo è testimoniato da numerosissime repliche, che hanno purtroppo inflazionato il soggetto.
Questa versione sembra paradossalmente assai più fedele delle altre al testo del V canto dell'Inferno, in cui Dante, rivolto a Virgilio, dice: “Poeta, volentieri /parlerei a quei due che 'nsieme vanno/e paion sì al vento esser leggeri" ( vv. 73-75); al richiamo del poeta, Francesca si gira, mentre Paolo continua nel suo pianto. Qui, proprio come nel testo, solo Francesca si volge e la presenza delle nuvole, mai così vaporose nelle opere di Rodin, esalta il loro “al vento esser leggeri”. (M.@rt)
Edited by Milea - 24/9/2021, 20:16 |
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