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Sandro Botticelli, Storie di Virginia
(1500 - 1504)
Tempera su tavola, 86 cm × 165 cm
Bergamo, Accademia Carrara
Vasari riferisce della presenza in casa Vespucci di storie inserite in una “spalliera”, cioè nell’arredo ligneo fisso a parete di una stanza. La critica è unanime nel riconoscervi le Storie di Lucrezia e queste di Virginia. L’occasione sarebbe quella del matrimonio tra Giovanni Vespucci e Namicina di Benedetto Merli, avvenuto nel 1500 e, in effetti, i due episodi narrati dai dipinti sono considerati esempi di fedeltà matrimoniale.
Alcuni critici però hanno adombrato la possibilità di interpretarli anche come difesa della libertà, in contrapposizione al potere mediceo, ma questa ipotesi contrasta con l’originaria appartenenza ai Vespucci, tradizionalmente filomedicei. La scena si legge da sinistra a destra: Virginia, in compagnia di altre donne, viene aggredita da Marco Claudio, che la vuole costringere a cedere ad Appio Claudio. Visto il rifiuto, la trascina nel tribunale presieduto dallo stesso Appio Claudio, che la dichiara sua schiava. Il padre e il marito della donna invocano invano clemenza, finché il primo uccide la figlia per preservarne l’onore e fugge poi a cavallo. L’architettura ricorda esempi dell’antichità classica e fiorentini; l’intima caratteristica del dipinto è la concitazione con cui si muovono le figure, rese vibranti dal colore. (M.@rt)
Edited by Milea - 23/8/2021, 11:20 |
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