|
|
|
Sandro Botticelli, Annunciazione (Annunciazione di Cestello)
(1489)
Tempera su tavola, 240 x 235 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi
Il dipinto reca ancora la cornice dorata originale, costituita da una coppia di paraste, poste ai lati, decorate con candelabra, un architrave con motivo di palmette alternate a teste d’angelo e, in basso, una base divisa in campi, in cui spicca al centro, Cristo in Pietà e ai lati, gli stemmi della famiglia Guardi del Cane. Il Cristo in Pietà della predella risulta simile a quello della Predella di San Barnaba.
In effetti la pala venne commissionata al pittore da Benedetto Guardi, un importante funzionario pubblico immatricolato nell’Arte dei cambiavalute, che aveva acquistato il patrocinio di un altare presso la chiesa dei monaci di Cestello, che si trovava nel quartiere di San Frediano in Oltrarno; da qui il nome con cui è anche conosciuta l’opera. La scena si svolge in una stanza dall’architettura severa, con la grigia parete di fondo segnata dall’apertura della porta incorniciata da una modanatura in pietra serena, e il pavimento a specchiature quadrate scorciate prospetticamente.
Dalla porta entra con forte evidenza il terzo protagonista della scena sacra, il paesaggio fluviale, con architetture di ponti e castelli dall’inconfondibile sapore nordico. Quest’opera denuncia echi della contemporanea scultura fiorentina ( si veda, per esempio, l’Annunciazione di Donatello in Santa Croce riguardo la posizione di Maria) e, se confrontata con l’opera botticelliana di analogo soggetto di San Martino alla Scala, risulterà più evidente il percorso intrapreso dal pittore, orientate verso una semplificazione delle forme attraverso il ricorso sempre più limitato ai particolari narrative-descrittivi e interessato alla resa monumentale dello spazio. (M.@rt)
Edited by Milea - 23/8/2021, 11:53 |
| | |
