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| I due dipinti delle sedie di Vincent e di Paul Gauguin sono tra le opere di Van Gogh più spesso analizzate, per le interpretazioni simboliche che si possono attribuire al soggetto. Van Gogh stesso discusse questi lavori in un certo numero di lettere, ma evitò di dare una qualsiasi interpretazione dettagliata del significato sottinteso dei quadri. Nella lettera 626a (10 o 11 Febbraio 1890), scritta al critico G. Albert Aurier, Vincent descriveva la sedia di Gauguin (Gauguin's Armchair) come “legno marrone-rossiccio cupo, il sedile di paglia verdognola, e al posto dell'assente una candela accesa e romanzi moderni.” In aggiunta alle interpretazioni simboliche dei lavori questi due dipinti sono unici anche per quanto riguarda il modo in cui vengono esposti assieme, sia nelle rare mostre alle quali sono stati esibiti entrambi, sia semplicemente fianco a fianco in un libro.
Generalmente, le opere sono presentate in modo contrario: se la sedia di Gauguin è disposta a sinistra, le due sedie sembrano voltarsi la faccia, simbolizzando chiaramente le nature spesso conflittuali tra loro, di Van Gogh e Gauguin. Questo è il modo nel quale le opere vengono generalmente mostrate, vista la relazione incostante tra i due pittori. Se i dipinti vengono mostrati di fronte, se ne può trarre una ben diversa interpretazione, quella di un mutuo rispetto tra i due artisti; un'ammirazione riluttante ma sincera, nonostante l'esito sfortunato della loro amicizia nella "Casa Gialla" ad Arles.
Lo schema coloristico delle due sedie è diverso quanto la notte dal giorno. La sedia di Van Gogh è eseguita con colori più chiari che suggeriscono la luce del giorno, mentre quella di Gauguin presenta tonalità scure, più cupe. Di tutta l'opera di Van Gogh questi due dipinti sono quelli che hanno ispirato alcuni dei commenti più complessi per quanto riguarda il loro significato simbolico.
Nel dipinto con la sedia di Van Gogh ( molto semplice e senza pretese, una normale sedia di paglia) appaiono una natura morta di cipolle in germoglio a sinistra e la pipa, mentre sulla sedia dell'amico (molto più elaborata) sono dei libri e una candela, apparentemente inutile viste le lampade a gas che sono appese al muro. Mentre il pavimento della stanza di Van Gogh è di nudi mattoni rossi, a suggerire la propria natura severa e il carattere del suo studio che aveva arredato sobriamente; “alla Daumier”, quello della stanza dell'amico - arredata da Vincent come “un boudoir per signora veramente artistico” - è ricoperto da un tappeto.
Nel corso di tutta la sua vita Van Gogh preferì la compagnia dei lavoratori più poveri a quella di chi proveniva da un ambiente aristrocratico. Non sembra irragionevole, pertanto, interpretare le sedie come se queste rappresentino la percezione che Van Gogh aveva di se stesso in confronto a Gauguin.
La relazione di Vincent con Paul Gauguin fu estremamente turbolenta e finì in modo disastroso con l'incidente che determinò l'auto-mutilazione dell'orecchio (sebbene Van Gogh e Gauguin mantennero una corrispondenza sporadica fino alla morte di Vincent). La sedia di Gauguin è molto più "eccessiva" ed elaborata. Verosimilmente Van Gogh percepiva se stesso come molto più simile a quei contadini che dipinse così spesso, e molto meno simile a un verboso (e probabilmente egotistico) “bon vivant” qual era Gauguin. Qualunque interpretazione se ne possa dare, i dipinti delle due sedie rimangono tra i lavori più amati e meglio eseguiti di Vincent.
Edited by Milea - 8/8/2021, 20:33
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