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Natività con i santi e Lorenzo e Francesco d’Assisi, 1609
olio su tela 197x298 cm
Già Palermo, Oratorio dei Santi Lorenzo e Francesco
Il 17 ottobre 1969, in una notte piovosa, il mafioso Francesco Mannoia e un altro picciotto della cosca dei Bontade, entrano nell’ oratorio dei Santi Lorenzo e Francesco a Palermo, forzando una finestrella.
I due tagliano, lungo il telaio, il dipinto dall’altare, lo staccano dalla cornice, lo arrotolano e lo portano via, fuggendo indisturbati in motocicletta.
La struggente e delicata Natività, dipinta da Caravaggio durante la peregrinazione siciliana nel suo penultimo anno di vita, l’ultima dipinta a Palermo, è persa.
Il rimpianto è reso ancora più acuto dal fatto che questa pala d’altare era una delle poche opere del pittore rimaste nel loro luogo di destinazione, come conferma la presenza sulla scena dei santi Lorenzo e Francesco, entrambi in piedi, vestito l’uno coi paramenti diaconali e l’altro con il saio francescano.
Le testimonianze sul destino della tela sono contraddittorie. Secondo Mannoia – il ladro divenuto “ collaboratore di giustizia”- il quadro si sarebbe talmente rovinato durante il furto, da essere stato buttato via, dopo essere stato rifiutato da un misterioso acquirente, ma questa confessione appare molto poco credibile: il valore economico e simbolico dell’opera, anche se rovinata, resta comunque eccezionale.
Un altro “pentito”, Salvatore Cangemi, ha affermato invece che il quadro veniva esposto nelle riunioni plenarie della cupola mafiosa, come segno della potenza dell’organizzazione; Giovanni Brusca sostiene di aver “offerto” allo Stato italiano la restituzione del quadro in cambio della modifica della legge, che commina il carcere duro ai mafiosi.
Di tanto in tanto la questione del Caravaggio rubato oltre quaranta anni fa, torna di attualità, e a volte sembra di essere vicini al recupero: il comandante del Nucleo Recupero Opere d’Arte dei Carabinieri, in particolare, confida sulla prescrizione in cui è caduto un furto tanto lontano nel tempo.
Tuttavia, per il momento non possiamo che accontentarci della riproduzione fatalmente un po’ invecchiata del capolavoro.
L’angelo bianco che scende atleticamente dal cielo, ricorda diversi messaggeri divini presenti in vari quadri precedenti, dal Martirio di san Matteo a Le sette opere di Misericordia.
 
San Lorenzo, riconoscibile dall’aspetto giovanile e dagli abiti da diacono, è uno dei due santi cui è dedicato l’oratorio in cui si trovava il dipinto. L’altro santo a cui è dedicato l’oratorio è san Francesco, raffigurato da Caravaggio nei ruvidi panni di un Cappuccino, in atteggiamento di appassionata devozione.
Il volto e la posa di Maria
esprimono la spossatezza
per il parto
da poco avvenuto,
ma anche la commozione
e la dolcezza
per la nascita del Bambino.
Il Bambino
è posato a terra,
su di un panno
disteso direttamente
sulla paglia.
(M.@rt)
Edited by Milea - 10/8/2021, 17:54
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