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Le Sette opere di Misericordia, 1606-1607 olio su tela 390×260 cm Napoli, Pio Monte della Misericordia
La grande e complessa pala si trova tuttora nel luogo d’origine, grazie anche alla tempestiva disposizione della fabbriceria del Pio Monte, che fin dal 1613 ha disposto che la pala non potesse essere venduta per nessun prezzo e dovesse rimanere in perpetuo nella chiesa. E’ inoltre conservato il contratto originale, che fissa il compenso per il pittore nell’ingente somma di 470 ducati. Capolavoro del primo periodo napoletano e punto di riferimento costante per la pittura barocca nel Meridione, il dipinto riassume in un’unica scena, con una soluzione di teatrale efficacia e insieme di disarmante attualità, le sette opere di misericordia corporale indicate dalla dottrina cristiana: dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, seppellire i morti, alloggiare i pellegrini, dar da mangiare agli affamati, confortare gli infermi e visitare i carcerati. Pur mantenendo perfettamente riconoscibili i diversi esempi di carità e di soccorso al popolo, Caravaggio collega i vari episodi in un affollato crocicchio urbano, quasi un’immagine reale della quotidiana attività nei quartieri spagnoli. Il formato rettangolare della grande tela suggerisce a Caravaggio una composizione a due livelli, ma pur inserendo la madonna e gli angeli in volo, il pittore riesce ad attenuare l’effetto di un “piano celeste” superiore e staccato rispetto a quello terreno.
Maria e Gesù assumono una posa credibile, come se si affacciassero sorridendo dal primo piano: due angeli molto atletici si legano in un acrobatico abbraccio e compongono una sorta di balconata, ma le loro tuniche bianche svolazzanti danno l’impressione realistica di lenzuola stese ad asciugare. Sotto, numerosi personaggi agiscono senza alcuna affettazione o sforzo, concentrati sulle rispettive attività, senza rivolgere gesti devoti o pietistici verso la Madonna. Straordinaria è la libertà creativa e compositiva di Caravaggio, che organizza la scena realistica e unitaria attraverso la partecipazione corale delle figure che non seguono uno schema geometrico, ma si muovono con piena autonomia.
Il braccio di un angelo si sporge dal “piano superiore”: insieme a un compagno, la creatura celeste sta compiendo una sorta di giravolta in cielo, e il braccio potrebbe essere semplicemente legato alla necessità di bilanciarsi. Ma la mano aperta esprime anche un senso di protezione divina nei confronti di coloro che compiono le opere di misericordia.
Un uomo con una fiaccola accesa e un portantino, ricordano la pietosa opera di misericordia corporale di “seppellire I morti”.
Di fianco all’uomo che si toglie il mantello per darlo al povero, un altro personaggio indossa un cappello a larga tesa con una conchiglia, simbolo dell’itinerario al santuario di Santiago di Compostela: è un pellegrino che va adeguatamente ospitato.
Disteso a terra in una posa, al tempo al tempo stesso naturale e classica (sul modello delle statue antiche degli dei fluviali), un uomo nudo sta per ricevere un mantello con cui coprirsi, alludendo così all’attività di “vestire gli ignudi”. (M.@rt)
Edited by Milea - 10/8/2021, 18:11
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