TRASTEVERINA UCCISA DA UNA BOMBA - Gerolamo Induno, 1850, Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea

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view post Posted on 7/1/2024, 17:40     +17   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Gerolamo Induno (Milano 1825-1890)
Trasteverina uccisa da una bomba
firmato e datato in alto al centro: “G. Induno.1850”
olio su tela - 114,5 x 158 cm.
Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, Roma


“E’ un quadro che ti imprime nella memoria e ti comanda la meditazione intorno ai fatti più tremendi della vita pubblica, ottenendo così tutto intero l’intento della pittura storica”. Con queste parole il critico milanese Giuseppe Rovani lodava il dipinto, presentato alla mostra annuale di Brera del 1850. L’autore Gerolamo Induno, allora venticinquenne, era reduce dalla cruenta ed eroica difesa della Repubblica Romana. Qui si era guadagnato il soprannome di tutta una vita, diventando “quello delle baionette del casino Barberini”: barbaramente assalito dai francesi, era infatti sopravvissuto a un numero imprecisato di colpi, saliti negli anni da quindici fino a diventare ventisette. Abbandonata Roma e rifugiatosi in Svizzera prima di rientrare a Milano, Induno era dunque un rivoluzionario; il fatto che questo suo dipinto, evidentemente legato all’esperienza romana appia potuto raggiungere le sale della prima esposizione “di restaurazione” dopo il ritorno dell’ordine austriaco, ha dell’incredibile.


Raffigura l’interno di una povera stanza dove giace una giovane, poco più di una bambina, vestita con costume popolare romano, uccisa dallo scoppio di una bomba penetrata attraverso la parete. Probabilmente stava cucendo presso la finestra e il tavolo su cui sedeva è stato ribaltato dalla forza dell’esplosione; dal muro crollato penetra la luce chiara di un giorno di sole. Il riferimento al tragico assedio francese è evidente e con tutta probabilità il soggetto è tratto da un episodio realmente accaduto; esiste infatti una serie di quattro disegni preparatori, che mostrano la figura ritratto da più angoli, che lasciano intendere uno studio approfondito e dal vivo.


Le cronache contemporanee, inoltre, avevano riportato con insistenza il dramma del popolo trasteverino, il più colpito dal tradimento francese, che aveva proposto una tregua, poi non rispettata. Al realismo descrittivo Induno sovrappone una serie di riferimenti pittorici, una parte da ricercarsi nella coeva pittura di genere europea, principalmente francese che per prima aveva dato origine al tema popolare, e principalmente al “soggetto romano”, in opere che restituivano la semplicità della vita quotidiana come ultimo epico riflesso dell’antico sangue romano; caposcuola del genere era a Roma lo svizzero Louis Léopold Robert, fra i primi a tradurre il soggetto di costume nella grande dimensione, in composizioni di matrice classica e cinquecentesca.

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Louis Léopold Robert
(La Chaux-de-Fonds, 1794 - Venezia, 1835)
Giovane ragazza di Sezze (Jeune Fille de Sezze - Young girl from Sezze)
1831
olio su tela - 62,5 x 50,5 cm
Musée des Beaux-Arts, La Chaux-de-Fonds (Svizzera)



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La seconda e non meno importante serie di riferimenti è data dalla formazione lombarda del pittore e rimanda alle suggestioni cromatiche del maestro Francesco Hayez, ma anche alla pittura “di fronda” del pavese Cherubino Cornienti, pensionato romano, maestro di maggior furore cromatico. La giovane infatti sembra collocarsi a metà strada tra opere come “La Ciociara” di Hayez e la ben più drammatica “La moglie del Levita Efraim” di Cornienti.

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Francesco Hayez (Venezia, 1791 - Milano, 1882)
La ciociara
1842
olio su tela - 140 x 103 cm.
Collezione privata, Bergamo




Cherubino Cornienti (Pavia, 1816 - Milano, 1860)
La moglie del Levita di Efraim
Iscrizioni: in basso al centro - NON FINITO - lettere capitali - a pennello
1846 circa
olio su tela - 150 x 200 cm.
Pinacoteca di Brera, Milano



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Nonostante il giovane Induno fosse all’esordio, ebbe un notevole successo di pubblico; a esposizione conclusa il dipinto venne acquistato dalla Società Promotrice di Belle Arti di Milano, per la somma di seicentocinquanta lire, come attestato dai documenti negli Archivi del Museo della Permanente, che ne conservano ancora il contratto di vendita, datato 21 settembre 1850. In seguito, come spesso avveniva, l’opera veniva estratta a sorte a favore della Società promotrice di Torino, dove la si trova esposta l’anno successivo, per poi essere donata, come da prassi, a uno dei soci. In seguito se ne persero le tracce, fino alla sua ricomparsa sul mercato antiquario nel 2008 e il conseguente acquisto da parte della Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Per lunghissimo tempo la memoria di questo dipinto rimase legata a una riproduzione litografica di Giovan Battista Zambelli, posta a illustrare l’opera per la recensione di Tullo Massarani, letterato, politico e amatore d’arte, scrittore, comparsa sulla rivista intitolata “Le Arti Educative”. La pubblicazione, nata con lo scopo di sostenere un’arte impegnata nell’educazione del suo pubblico, inserisce la “Trasteverina” come esempio di una moderna pittura di storia, che commuove ed educa, attraverso lo spirito semplice e anonimo di un’unica, commovente, isolata figura.



Giovanni Battista Zambelli 1852
xilografia - 125x160 mm.
Collezione privata


La descrizione di Massarani sottolinea ulteriormente l’ipotesi che l’episodio rappresentato si arealmente accaduto: il letterato, infatti, componendo un ekphrasis degna della miglior letteratura romantica, racconta la triste storia della piccola Nella, morta nella “grommata stanzuccia di Trastevere”, dove i genitori l’hanno lasciata, fiduciosi, accorrendo alla difesa della città. La piccola parrebbe solo graziosamente addormentata, se non fosse per un unico, terribile segno: un semplice “sprizzo di vermiglio” sulla fronte, tanto drammatico da mettere “freddo nelle ossa” e ricordare la macchia di sangue apparsa sulle mani di Lady Macbeth: il sangue dell’ingiusto sacrificio di un’innocente, indelebile come quello di un delitto: “così dal patetico silenzio della scena emerge un pensiero; e la meta dell’arte è raggiunta”. (M.@rt)






Edited by Milea - 8/1/2024, 18:13
 
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view post Posted on 8/1/2024, 10:26     +9   +1   -1
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Ecce Agnus dei




Nella... Aylan... e tanti altri. TROPPI!
Tragedie antiche e moderne, ma sempre tragedie.

Dopo quanti morti scatta la pietà?


 
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