IL COMBATTIMENTO NELLA PIAZZETTA DELL'ALBERA - Faustino Joli, 1849, Brescia, Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia

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view post Posted on 1/1/2024, 13:41     +14   +1   -1
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«Lieta del fato
Brescia raccolsemi,
Brescia la forte,
Brescia la ferrea,
Brescia leonessa d’Italia
beverata nel sangue nemico.»
Giosuè Carducci, Alla Vittoria
(Odi Barbare, Libro V, 1877)


Joli-Piazzetta-dell-AlberaP

Faustino Joli (Brescia 1814 - 1876)
Episodio delle Dieci Giornate di Brescia
Il combattimento nella Piazzetta dell’Albera il 31 marzo
sul muro della casa a sinistra: “31 MARZO / 1849”
1849 circa
olio su tela - 32,5 x 41 cm.
Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Brescia


L’opera fa parte di una celebre serie di quattro tele conservate nelle raccolte dei Civici Musei d’Arte e Storia di Brescia, che immortalano alcuni dei momenti salienti delle eroiche, sfortunate “Dieci Giornate” dell’insurrezione anti austriaca di Brescia, protrattasi dal 23 marzo al primo aprile del 1849: Il popolo radunato in Piazza il 23 marzo, Il combattimento nella Piazzetta dell’Albera il 31 marzo, Incendi e saccheggi a Porta Torrelunga il 31 marzo e La Barricata a San Barnaba in 31 marzo.


Il 31 marzo del 1849 avvenne l’ultima delle disperate e gloriose giornate insurrezionali di Brescia, la “Leonessa d’Italia”: l’ultima città, insieme a Venezia, che capitolerà stremata in agosto, a resistere alla ormai inevitabile e violenta restaurazione del governo austriaco. In questo dipinto, realizzato insieme ad altri quattro dall’artista bresciano in memoria degli avvenimenti e quasi contemporaneamente al loro accadimento, la pennellata rapida e precisa del pittore di genere, paesaggista e autore di vedute urbane, si presta perfettamente all’attenta, commossa testimonianza dell’estrema, eroica resistenza dei bresciani alla soverchiante forza militare nemica, in parte respinta, grazie ad un ingegnoso complesso di barricate, favorite dall’impianto medievale di vicoli e piazze.


In questo dipinto infatti, Joli rappresenta un momento della strenua resistenza dei patrioti alle truppe austriache, che scendevano dal castello attraverso via San Urbano, nei pressi dell’attuale piazzetta Tito Speri. La prospettiva della scena, ben costruita, indirizza lo sguardo dell’osservatore nel vicolo a sinistra, in fondo al quale si intravedono i soldati, in parte caduti e ammassati sul terreno, e in parte in avanzamento.


Sulla destra, invece, protetti dalla lunga muraglia di una casa, sono schierati i bresciani. Alcuni armati si preparano allo scontro, risoluti di fronte alle incitazioni dei compagni, altri trasportano i feriti al riparo, mentre altri ancora, caduti sotto il diretto fuoco nemico, giacciono abbandonati. L’occhio attento del pittore riprende con cura e precisione la ricca varietà di situazioni ed emozioni che permeavano quegli incredibili momenti: il coraggio, il dolore, la pietà fraterna degli insorti, pronti (come narrano le cronache) a lanciarsi in eroico soccorso dei compagni. (M.@rt)






Edited by Milea - 6/1/2024, 14:37
 
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view post Posted on 6/1/2024, 13:58     +9   +1   -1
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Faustino Joli
Episodio delle Dieci Giornate di Brescia
Il popolo radunato in Piazza Vecchia il 23 marzo
1849
olio su tela - 32,5 x 40,5 cm.
Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Brescia





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Faustino Joli
Episodio delle Dieci Giornate di Brescia
Combattimento a San Barnaba (31 marzo 1849)
1849
olio su tela - 40,5 x 31,5 cm.
Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Brescia


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Faustino Joli
Saccheggi a Porta Torrelunga (31 marzo 1849)
1849
olio su tela - 32 x 41 cm.
Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Brescia


La piccola tela raffigura l’odierna piazza Arnaldo da Brescia, all’epoca Porta Torrelunga, durante i saccheggi che seguirono l’ingresso delle truppe austriache la notte del 31 marzo. Sullo sfondo delle fortificazioni murate, sulle quali si stagliano schierate le truppe austriache, si aprono le quinte delle case dalle quali si levano, sinistre nell’oscurità notturna, lunghe lingue di fuoco.


Al centro numerose scene di violenza e sopraffazione: soldati che minacciano ferocemente un gruppo di donne e bambini, che sembrano volersi disperatamente lanciare verso gli edifici che bruciano; cittadini che fuggono, mentre uno cade, colpito dal fuoco austriaco.


Sulla sinistra, invece, un gruppo di nemici beve e festeggia, seduto tra i poveri resti di un’abitazione: coperte e materassi, casse e botti di vino. Altri soldati entrano ed escono dai portoncini circostanti, carichi di oggetti e suppellettili. Al centro, drammaticamente isolato, il corpo riverso di un uomo; sulla destra ve ne sono altri, distesi tra stoviglie e oggetti abbandonati. Il dipinto tratteggiato con colpi sicuri e precisi di pennello, traduce con tragica fedeltà le parole delle cronache, restituendo con vivace crudezza la drammatica conclusione dell’eroico tentativo insurrezionale. (M.@rt)





Edited by Milea - 6/1/2024, 14:53
 
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view post Posted on 6/1/2024, 14:24     +9   +1   -1
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Joli-combattimenti-barricata-San-Barnaba-bresciaP

Faustino Joli
Episodio delle Dieci Giornate di Brescia
La barricata a San Barnaba, 31 marzo 1849
a destra: “Contrada dello Sguazzo/ Brescia il giorno 31 MARZO 1849”
olio su tela - 33 x 46 cm.
Collezione privata


L’esistenza di un’ulteriore raffigurazione dell’Episodio di Santa Barnaba (già nella collezione del conte Filippo Salvadego) suggerirebbe la realizzazione di derivazioni o singole repliche della serie, testimonianza indiretta della sua fortuna. L’opera, pur non firmata, è assegnabile con certezza al catalogo di Faustino Joli; rispetto alla versione conservata nelle raccolte dei Civici Musei di Brescia, il punto di vista prospettico risulta leggermente arretrato verso nord, permettendo al pittore di rappresentare nella sua interezza la facciata della chiesa dell’ex Convento agostiniano di San Barnaba, soppresso nel 1797, e di riprendere una porzione più ampia della piazzetta antistante (oggi Piazzetta Arturo Benedetti Michelangeli), chiusa a meridione dal fabbricato in stile neoclassico delle Scuole Elementari cittadine, realizzato tra il 1834 e il 1838 dall’architetto Luigi Donegani, oggi sede del Conservatorio di Musica “Luca Marenzio”. Anche le numerose “macchiette” degli insorti che si affollano in primo piano, così come quelle delle truppe austriache in fuga precipitosa sullo sfondo, risultano sapientemente variate rispetto a quelle presenti nella versione del Museo del Risorgimento.



“La barricata a San Barnaba, 31 marzo 1849” rappresenta uno dei più noti episodi dell’insurrezione, quando i cittadini bresciani, guidati militarmente da Tito Speri, insorsero contro la guarnigione austriaca e contro le soverchianti truppe imperiali di rinforzo accorse dal territorio, al comando del tenente feldmaresciallo Julius Jacob von Haynau.
In quel fatidico giorno, sfondata dopo numerosi, vani tentativi, la forte barricata di Porta Torrelunga (odierna Piazza Arnaldo), le truppe guidate dal generale di brigata Johann Nugent, accorse da Mantova cinque giorni prima, si scagliarono contro la barricata improvvisata dagli insorti all’incrocio della contrada di San Barnaba (odierno tratto orientale di corso Magenta) e della contrada dello Sguazzo (odierna via Crispi) per proteggere la barricata più interna in contrada Bruttanome (odierno tratto occidentale di Corso Magenta).


La fiera resistenza opposta dai bresciani portò alla momentanea rotta degli Imperiali, i quali avrebbero presto, ahimè, fatalmente ripreso il sopravvento, riconquistando l’eroica città insorta, condannata a uno spietato saccheggio. Nel dipinto, di altissima qualità pittorica, l’autore fissa la veduta urbana con la precisione dell’esperto pittore prospettico, restituendo ad un tempo la concitazione della scena cruenta con l’efficacia cronachistica di una coinvolgente, plausibile testimonianza diretta. (M.@rt)




 
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