GIACOMETTI HALLE - AFFRESCHI IN UNA STAZIONE DI POLIZIA, Il più bell'ingresso di una stazione di polizia è nel cuore di Zurigo

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view post Posted on 8/6/2023, 20:04     +9   +1   -1
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GIACOMETTI HALLE
(BLÜEMLIHALLE)
IL PIÙ BELL'INGRESSO DI UNA STAZIONE DI POLIZIA




La Regionalwache City della Polizia municipale di Zurigo
ospita l’affresco di Augusto Giacometti (1877-1947)
uno degli esempi più significativi di arte nell’architettura della città.





La prima cosa che può venire in mente quando si pensa a una stazione di polizia non è probabilmente la vista che si ha quando si accede in quella che si trova nel cuore di Zurigo. L'ingresso fu dipinto da Augusto Giacometti tra il 1923 e il 1925; quello che per alcuni potrebbe essere un esempio dell'organizzazione e dell'efficienza svizzera o semplicemente un incontro imprevedibile, per altri è una stupefacente opera d'arte nascosta nel centro della città. È la prova fisica dell'importanza dell'uso dell'arte per valorizzare l'architettura.


La storia

Ancora più interessante è la storia di quest'opera. A Gustav Gull, architetto della città di Zurigo fino al 1900 e architetto del Museo Nazionale Svizzero, venne affidata la conversione di un ex orfanotrofio in un edificio amministrativo. Per risparmiare spazio, quella che un tempo era stata la cantina a volte fu trasformata nell’ingresso. Nel 1922, la città di Zurigo lanciò un bando di concorso per dipingere l’atrio d’ingresso. Lo scopo era quello di rendere più luminoso il locale e di dare lavoro agli artisti locali. Augusto Giacometti vinse il bando con un grande vantaggio sui rivali. La sua bozza nelle calde tonalità del rosso e dell’ocra venne eseguita tra il 1923 e il 1925 con le tecniche a fresco e a secco. Nei dipinti del soffitto e delle volte si vedono ornamenti floreali e motivi geometrici, mentre sulle pareti sono state raffigurate persone al lavoro: tagliapietre e carpentieri simboleggiano l’artigianato, astronomi e maghi rappresentano le scienze.


La famiglia

Innanzitutto, è bene chiarire che Augusto Giacometti non va confuso col celeberrimo scultore e pittore Alberto Giacometti (1901-1966). I due artisti condividono però la stessa discendenza. Augusto era cugino del padre di Alberto, il pittore Giovanni (1968-1933). Anche Giovanni era un artista della dinastia Giacometti. Questa talentuosa famiglia era originaria di Stampa, un villaggio di lingua italiana nel mezzo delle Alpi svizzere, nel Cantone (Stato) dei Grigioni.







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L'artista

Augusto creò un proprio sistema di colori; secondo lui, era per poter catturare "stati d'animo e suoni". In una conferenza radiofonica del 1933, intitolata "Il colore e io", difese l'idea di comprendere il macrocosmo all'interno del microcosmo. Ritenne "che il colore dovesse avere una vita propria, staccata da ogni oggetto" ponendo come esempio l'osservazione di una semplice farfalla. Sostennne che, se si fosse dipinto l'insetto staccando l'ala stessa dall'oggetto (la farfalla), si sarebbe ottenuta un'arte astratta di piccoli quadrati di colore. Questa affermazione dimostrò che fu giusto considerare Augusto come un artista d'avanguardia che lavora in forme astratte.





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L'architettura

Tutte queste teorie sono state messe in pratica in quattordici cupole e cinque murales nell'atrio e nell'ingresso della Stazione di Polizia di Zurigo. In seguito è stata battezzata Giacometti Halle per i turisti e Blüemlihalle (Sala dei Fiori) per gli abitanti del luogo. Il soffitto ornamentale, luminoso e floreale, presenta motivi geometrici ripetuti in tutte le cupole. Anche su tutte le volte a crociera, le creste sono accompagnate da diamanti bianchi e foglie ocra.


Le pareti

Il motivo dei murales sulle pareti rappresenta la fondazione e la crescita di una città prospera attraverso il lavoro dei suoi abitanti. In primo luogo, il mietitore e il vignaiolo rappresentano il paesaggio fertile. In secondo luogo, l'artigianato è stato riprodotto dagli scalpellini, che creano spazi abitativi, e dai falegnami, che mostrano la devozione al loro mestiere. Infine, si trovano le professioni intellettuali, espresse dall'astronomo, che esplora mondi lontani, e dal mago, che ricerca le leggi della natura.


In conclusione

L'intera opera richiese due anni di lavoro (più di quanto l'artista avesse calcolato) dal 1923 al 1925, con l'aiuto di tre assistenti. L'artista prevedeva arditamente che ogni persona potesse completare un metro quadrato di pittura al giorno. A causa della pressione per rispettare una scadenza, l'artista decise di cambiare la tecnica passando dall' affresco alla pittura a secco; di conseguenza, il dipinto divenne meno resistente e durevole. Per questo motivo, la Sala Giacometti è stata restaurata un paio di volte, l'ultima nel 2019. Il restauro ha avuto luogo accanto alle normali attività della Stazione di Polizia, ed in totale, è costato ai cittadini di Zurigo 1,85 milioni di franchi svizzeri.


Chi desidera ammirare l’atrio dell’edificio I, chiamato dalla popolazione locale "Blüemlihalle", o ala dei fiori, in tutto il suo splendore, può farlo ogni giorno dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16. Per accedervi è sufficiente presentare la carta d’identità. Questo esempio di opera d’arte nell’architettura, dopo essere stato sottoposto a un ampio restauro nel 2019, ha oggi una rilevanza nazionale. (Mar L8v)

Per ulteriori informazioni



Edited by Lottovolante - 8/6/2023, 21:20
 
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