“Giotto, l'Italia”: il pittore fiorentino in mostra a Milano [FOTO], Tredici capolavori dal 2 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016 a Palazzo Reale

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“Giotto, l'Italia”: il pittore fiorentino
in mostra a Milano


Dal 2 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016 a Palazzo Reale




La mostra di Giotto al Palazzo Reale di Milano porta finalmente in città un artista protagonista della storia d'Italia, che nella sua grandiosa carriera lavorò anche a Milano. In occasione dell'Expo di Milano, per celebrare l’importanza di Giotto nel contesto milanese e lombardo, Palazzo Reale dedica al maestro fiorentino un’importante mostra che propone al pubblico tredici capolavori di Giotto nei quali si dipana quell'evoluzione della rappresentazione che stravolgerà l'arte occidentale.



Polittico Stefaneschi (dettaglio)

Superando la bidimensionalità e la ieraticità bizantina, da un lato attraverso la resa dello spazio e della massa corporea, dall’altro con la caratterizzazione fisionomica delle sue figure, Giotto ha dato inizio all'arte moderna, anticipando le conquiste del Rinascimento e di Leonardo. La mostra su Giotto a Milano presenta questa straordinaria evoluzione del linguaggio innovativo dell'artista fiorentino, che da Roma a Assisi, da Bologna a Firenze, da Rimini a Padova, giunse poco prima della morte anche a Milano, dove lavorò alla corte di Azzone Visconti, allora signore di Milano, per affrescare una parte del Palazzo Ducale con una Gloria Mondana e forse una serie di Uomini illustri, entrambi purtroppo perduti.

Il passaggio di Giotto a Milano non fu senza conseguenze: la sua eredità artistica è riscontrabile nel frammento di Crocifissione ritrovato nel 1929 nel campanile di San Gottardo in corte e nell’opera degli artisti che lavorarono a partire dalla dagli anni Quaranta del Trecento presso l'Abbazia di Chiaravalle e l'Abbazia di Viboldone e in numerosi luoghi della Lombardia che la mostra incoraggia a visitare.

Nelle prime sale della mostra sono esposte le opere giovanili, quelle realizzate tra Firenze e Assisi. Poi sono documentate la fase padovana e quella romana, che ha il suo culmine nel Polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altare maggiore della Basilica di San Pietro. Il percorso espositivo si chiude con i dipinti della fase finale della carriera del maestro: il Polittico di Bologna e il Polittico Baroncelli della cappella di Santa Croce a Firenze, che, per l’occasione, verrà ricongiunto con la sua cuspide, custodita nel museo di San Diego in California. Grazie all’uso della tecnologia, la mostra è completata dall'emozionante esperienza della visione ravvicinata dei dipinti murali che Giotto realizzò nella Cappella Peruzzi di Santa Croce, rovinati da ridipinture e cattivi restauri.

Con importanti prestiti da musei italiani ed internazionali, la mostra di Giotto a Milano è un percorso emozionante che rende omaggio all'artista che a partire dai suoi contemporanei in poi, da Dante Alighieri a John Ruskin è stato riconosciuto come il grande innovatore dell'arte, padre dell'arte moderna italiana.




GIOTTO, L'ITALIA.
Palazzo Reale - Piano Primo
Piazza Duomo, 12 - Milano
Dal 2 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016

Orari: Lunedì: 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica:
dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato: 9.30-22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

Prezzo ridotto
Biglietto ridotto: Giovani fino a 18 anni, disabili, militari, forze dell'ordine non in servizio, insegnanti con tessera ministeriale o documento attestante lo stato in servizio (no carta di identità).
I titoli che danno diritto alla riduzione vanno esibiti in caso di verifica da parte del personale predisposto al controllo.

Informazioni: 02 92800821
Sito web: www.mostragiottoitalia.it/
Email: [email protected]








Polittico di Bologna






Polittico Baroncelli




Dio padre in trono






 
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A Milano la mostra
che racconta l'Italia di Giotto





Apre al pubblico a Palazzo Reale la mostra "Giotto, l'Italia": 14 opere mai esposte fino ad ora nel capoluogo lombardo per raccontare il percorso dell'artista fiorentino attraverso l'Italia del suo tempo




Edited by Milea - 9/9/2015, 13:25
 
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Giotto, l'Italia:
la cultura e il senso del moderno



Expo chiude la stagione espositiva e porta a Palazzo Reale a Milano quattordici capolavori di un altro dei simboli della storia dell'arte dell'arte italiana, con una mostra che visualizza il tragitto compiuto dall'artista fiorentino attraverso l'Italia del suo tempo in circa quaranta anni di attività




POLITTICO BARONCELLI
tempera e oro su tavola (185x323 cm) di Giotto e aiuti di bottega, databile al 1328 circa
Cappella Baroncelli della basilica di Santa Croce a Firenze (fotogramma)






Credette Cimabue nella pintura tener lo campo,
e ora ha Giotto il grido,
si che la fama di colui è scura.

(Dante)


Il nostro poeta definiva così la grande ventata di novità rappresentata da Giotto, comprendendone la modernità e la rivoluzione pittorica innescata, e non è mai scontato ricordarla perché si deve a questo immenso artista e alla sua opera la germinazione di quei valori che aprirono le porte al Rinascimento. In questa chiave è stata pensata la mostra "Giotto, l’Italia", grande evento espositivo che concluderà il semestre di Expo 2015, a Palazzo Reale di Milano. Indagare le origini dell'arte permette di esplorare anche la civiltà italiana, aprire una prospettiva che sappia guardare al passato per comprendere il presente, e Serena Romano e Pietro Petraroia, che hanno curato l'esposizione, sono riusciti ad allargare i confini dell'esperienza.

"E' una mostra - ha spiegato Petraroia durante la conferenza stampa di presentazione - che vuole rivolgersi anzitutto agli italiani, che sono i custodi delle opere di Giotto, che in questa mostra vengono poste accanto a noi come mai era avvenuto. Circa la metà della produzione di dipinti su tavola di Giotto è presente in questa mostra. E' dedicata agli italiani che vivono sul territorio a contatto con opere di Giotto".

Posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio della Regione Lombardia, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dalla casa editrice Electa, "Giotto, l’Italia" resterà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2016. L'esposizione è stata realizzata per un motivo particolare a Palazzo Reale: esso infatti ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, dove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto realizzò due cicli di dipinti murali, oggi purtroppo perduti.

“La mostra rappresenta uno dei capitoli essenziali di ExpoinCittà, il palinsesto di appuntamenti che accompagna la vita culturale della città durante il semestre di Expo 2015 – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – In realtà ExpoinCittà si estende ben oltre il tempo dell’esposizione Universale dal momento che il programma espositivo di Palazzo Reale, iniziato a marzo con la mostra dedicata alla Milano di Visconti e Sforza e proseguito con la mostra di Leonardo che ha già superato i 150mila visitatori, si estenderà grazie a questa mostra fino a gennaio 2016, con una coerenza progettuale concepita per rappresentare al meglio l’identità culturale e artistica di Milano.

Di Leonardo e Giotto sono infatti raccontati non solo il percorso artistico che li ha trasformati in capisaldi della storia del pensiero creativo di tutti i tempi, ma anche il loro legame speciale con la nostra città: più evidente per Leonardo, che ha lasciato molte tracce del suo ingegno, ma significativo anche per Giotto, chiamato dai Visconti per contribuire con il proprio genio a testimoniare a Milano quell’innovazione del linguaggio artistico che aveva saputo apportare alla storia dell’arte a lui contemporanea”.



Le sale di Palazzo Reale, allestite in modo particolarmente suggestivo da Mario Bellini, accolgono la pittura di Giotto e presentano quattordici capolavori mai esposti a Milano. Una sequenza di lavori mai riuniti tutti insieme, che illustrano il tragitto compiuto da Giotto attraverso l'Italia del suo tempo, in circa quarant'anni di straordinaria attività. L'esibizione esalta la forza della sua rappresentazione, capace di travalicare il tempo e i confini geografici, mettendo in luce l'adesione alla storia del suo tempo, atteggiamento questo in grado mantenere vivo e sempre attuale il linguaggio artistico.

Dopo le sale dedicate alle opere giovanili con il frammento della Maestà della Vergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa, e l'evento straordinario del polittico affrescato con due teste di apostoli e Santi, provenienti dalla basilica di San Pietro, il percorso espositivo si conclude con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che precedono di poco le opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall'omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, grazie a questa mostra verrà temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone.

Prima di uscire colpisce la raccolta di frasi dei grandi artisti del Novecento che riconoscono il proprio debito verso il pittore fiorentino. "La parola, moderno - ha sottolineato Petraroia - è scritta nella legenda, se vogliamo anche in tutta l'opera di Giotto e non retoricamente, ma come testimoniano le citazioni degli artisti del Novecento, anima la pittura del XXI secolo e pensiamo anche oltre".





POLITTICO STEFANESCHI
secondo decennio del Trecento, Tempera e oro su tavola,
dalla Basilica di San Pietro (Roma) Città del Vaticano, Musei Vaticani

















































































































 
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