Marden Henge: il complesso del Neolitico dieci volte più grande di Stonehenge, FOTO

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view post Posted on 9/8/2015, 14:52     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Marden Henge: il complesso del Neolitico
dieci volte più grande di Stonehenge


Con una campagna di scavi gli archeologi inglesi cercano di capire
cosa spinse gli uomini di 4.500 anni fa a costruire strutture così imponenti




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Le ondulazioni nel paesaggio rivelano i resti di Marden Henge, il più
grande henge (complesso preistorico circolare) della Gran Bretagna


Le dimensioni di Marden Henge - il più grande complesso neolitico della Gran Bretagna finora scoperto - sono così grandi che è difficile notarlo da terra, anche quando ci si trova in mezzo. I suoi enormi terrapieni, che un tempo erano alti poco più di tre metri e abbracciavano quasi 162 mila metri quadrati, sono gradualmente franati nel corso dei millenni. Il suo terreno fertile è stato intensamente dissodato dai contadini, brucato da bovini e pecore e popolato da aironi, ortiche e querce maestose. Oggi, in una piacevole giornata d'estate, non è altro che un terreno ondulato dove regna la pace. Ma 4.500 anni fa rappresentava un capolavoro dell'ingegneria del Neolitico, il più grande henge (struttura preistorica circolare o ovale delimitata da un lembo di terra e disposta su un'area pianeggiate) dell'antica Gran Bretagna, dieci volte le dimensioni di Stonehenge, situato qualche chilometro più a sud.

Nessuno sa perché il sito di Marden Henge fu costruito o che cosa causò il frenetico "boom edilizio" del Neolitico (a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro, lungo il fiume Avon, sorgono altri celebri monumenti dello stesso periodo, come Stonehenge, Avebury, Durrington Walls e Silsbury Hill). È un antico enigma che Jim Leary, direttore dell'Archaeology field school dell'Università di Reading, spera di contribuire a risolvere. Il mese scorso Leary, in collaborazione con Historic England - l'istituzione che si occupa di preservare il patrimonio storico e monumentale in Inghilterra - ha lanciato una campagna di scavo della durata di tre anni a Marden Henge. Nonostante le dimensioni enormi, il sito ha attirato poco l'attenzione degli archeologi, concentrata, invece, sui monumenti più interessanti esteticamente. "Non è stata data abbastanza attenzione all'archeologia della fertile valle fertile che si trova tra questi siti", spiega Leary. Gli scavi da lui condotti, quest'estate e nel 2010, sono stati gli unici a Marden dalla fine degli anni Sessanta.


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Gli archeologi portano alla luce una sepoltura dell'Età del bronzo a Wilsford Henge,
un henge molto più piccolo appena fuori dai terrapieni di Marden. Lo scheletro,
che si pensa sia quello di un adolescente, fu seppellito con una collana di ambra circa 4000 anni fa


Gioielli dal Neolitico. Il sito sta già ripagando gli sforzi di Leary restituendo una sepoltura dell'inizio dell'Età del bronzo e una collezione di manufatti provenienti da una costruzione di pietra, unica e ben preservata, nel cuore dello henge. I reperti includono punte di freccia perfettamente costruite a mano, che sembrano essere state realizzate esclusivamente a scopo estetico, come fossero gioielli. Lo scheletro, che sembra essere quello di un giovane adolescente alto circa un metro e 52 centimetri, è stato portato alla luce appena fuori dal terrapieno principale di Marden Henge, in una piccola enclosure nota come Wilsford Henge. L'adolescente - di cui non si conosce ancora il sesso - fu seppellito con una collana di ambra circa 4000 anni fa, periodo che sposta in avanti di qualche secolo i giorni di gloria di Marden Henge. "Questa sepoltura testimonia come tali monumenti del Neolitico continuassero ad essere importanti nell'Età del bronzo", spiega Leary. "Presumibilmente continuarono ad essere considerati sacri, il luogo adatto a seppellire i morti". La costruzione è costituita da blocchi di gesso estratti a diversi chilometri di distanza e trascinati sul sito. Sembra essere stata la scena di un ricco banchetto, a giudicare dall'enorme quantità di ossa di maiale trovate accanto alla struttura. "Finora abbiamo trovato i resti di almeno 13 maiali, e solo in una piccola area", continua Leary. "Si tratta di una grande quantità di carne".


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I campi di orzo circondano lo scavo di Wilsford Henge, dove il ricco suolo
è stato coltivato quasi ininterrottamente durante il Neolitico.


Affumicatoio o capanna sudatoria?. Lo strato di cenere vicino al centro della struttura indica che un fuoco fu tenuto acceso a lungo. Potrebbe essere servito per arrostire i maiali, o forse per ardere le pietre di Sarsen (blocchi di arenaria ritrovati in alcune zone dell'Inghilterra, resti post-glaciali di silcrete del Cenozoico, che un tempo ricopriva la maggior parte del sud dell'Inghilterra), di colore bluastro, ritrovate nelle vicinanze e i cui minerali mostrano segni di essere stati ripetutamente riscaldati ad alte temperature. "Il fuoco ha cotto la terra sottostante, raggiungendo diversi centimetri di profondità, ad alte temperature", spiega Elspeth St. John-Brooks, studentessa di dottorato in geoarcheologia all'Università di Reading, che si sta occupando dell'analisi geochimica degli elementi e degli isotopi ritrovati sul terreno al fine di capire a cosa servisse la struttura. Un'ipotesi è che fosse una sorta di capanna sudatoria, dove gli iniziati o i celebranti si purificavano prima di partecipare alle cerimonie. Un'altra spiegazione, più prosaica, è che possa essere stata un affumicatoio dove la carne di maiale veniva preparata per il banchetto. St. John-Brooks è affascinata da un'altra possibilità: all'alba dell'Età del bronzo, gli uomini del tardo Neolitico potrebbero aver compiuto i primi tentativi approssimativi di fondere il metallo. "Sarebbe una cosa straordinaria, se fosse davvero così", continua. "E dovremmo essere capaci di riuscire a dimostrarlo: i segni presenti sul suolo potranno dirci con certezza se era davvero questo lo scopo della costruzione".


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Le pecore pascolano sui prati attorno ad Avebury,
uno dei più noti monumenti in Gran Bretagna


Boom edilizio. Di certo qualcosa di importante si stava verificando in questa parte della Gran Bretagna nel tardo Neolitico per aver scatenato la corsa alla costruzione di monumenti e allo sfoggio di ricchezza. "Era assurdo, totalmente insostenibile", spiega Leary. "Noi tendiamo a credere che gli uomini del Neolitico rispettassero l'ambiente, ma in realtà non sembrano essere stati migliori di noi. Disboscavano, abbattevano gli alberi, scavavano e danneggiavano il loro ambiente a un ritmo insostenibile costruendo questi enormi edifici".
A giocare un ruolo fondamentale potrebbe essere stato il fervore religioso, dice Leary, o forse il desiderio delle comunità sempre più gerarchiche - o dei loro leader - di sfoggiare la propria ricchezza e l'abilità di mobilitare un'enorme forza lavoro.
Quante ore di lavoro siano servite per costruire Marden Henge, scavando con picconi fatti di osso e corna di cervidi e usando cesti di tessuto per portare via la terra, resta all'immaginazione di ciascuno. È certo, però, che ne abbiano impiegato tante, chiara indicazione dell'importanza del sito.


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Una raffinata accetta di pietra fa parte dei manufatti ritrovati a Marden Henge. La pietra non è tipica dell'area, cosa che suggerisce che possa essere stata oggetto di commercio e che le persone che la usarono si spostavano ed erano connesse ad altri gruppi. Fonte

 
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