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Edgar Degas, Prove di balletto in scena
(Répéttition d'un ballet sur la scène - The Ballet Rehearsal on Stage)
(1874)
Olio su tela, 65 × 81 cm
Parigi, Musée d'Orsay
La grazia, la raffinatezza, i veli dei costume di scena, le trasparenze, i bianchi, i morbidi ondeggiamenti di mani e di gambe, tutto questo interviene nelle danzatrici di Degas a inscenare l’attesa del momento magico dell’esecuzione del balletto.
Il fantastico e il reale, l’armonico e il disarmonico sono insieme elementi che concorrono a rendere straordinaria l’opera Prove di balletto in scena, forse la più suggestiva tela di ballerine che Degas abbia dipinto. Il palco è inquadrato dall’alto, avvolto in una luce radente che congela gli abiti candidi delle danzatrici, gli incarnati dei volti e degli arti.
Nella zona della quinta lo spazio ritorna nell’ombra, mentre nel primo piano vive irradiato da un bagliore chiarissimo, accentuato dalla curva del palco che delimita il confine con l’orchestra. Il monocromo è l’intonazione voluta dal pittore, che parte da marroni scuri, schiariti fino a raggiungere dei bianchi che sembrano emanare luce dall’interno.
La suggestione è quella magica del dagherrotipo, la lastra d’argento che faceva da supporto alle prime immagini fotografiche. Come la fotografia, Degas è impietoso nel designare a figurine tanto fragili, volti che si deformano in espressioni grottesche o in smorfie civettuole. In questa opera il pittore pare lanciare una sfida alla possibilità rivelata dalla fotografia, grande antagonista della pittura, di immortalare con sguardo impeccabile la realtà. Ma noi sappiamo dalle testimonianze che il metodo di lavoro di Degas, che imponeva continue revisioni alle opera mai considerate concluse, era ciò che di più antitetico vi potesse essere rispetto al procedimento che consentiva chimicamente di fermare un’immagine su un supporto, senza potervi intervenire ulteriormente. (M.@rt)
Edited by Milea - 26/8/2021, 13:45 |
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