Il suicidio di Dorothy Hale, Frida Kahlo, 1938 - 39

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view post Posted on 3/8/2014, 21:44     +5   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Frida Kahlo, Il suicidio di Dorothy Hale
(El Suicidio de Dorothy Hale - The Suicide of Dorothy Hale )
(1938 - 39)
Olio su fibra dura con cornice di legno dipinta, 60.4 x 48.6 cm
Phoenix, Phoenix Art Museum, Arizona, USA



Nei primi giorni d’ottobre dell’anno 1938, Frida Kahlo ritornò negli Stati Uniti per allestire un’esposizione personale nella galleria di Julien Levy. Frida sembra aver gustato il viaggio negli Stati Uniti che aveva intrapreso da sola. Pur mancando qualsiasi indizio, amici e conoscenti erano convinti che avesse lasciato Diego Rivera. Flirtò con disinvoltura con i suoi corteggiatori e diede inizio a un’appassionata relazione amorosa con il fotografo Nickolas Muray.
Poiché a quel tempo c’erano poche gallerie d’arte e ancor meno d’avanguardia, l’inaugurazione della mostra costituì un evento culturale: il successo, considerevole per una prima mostra personale, ebbe un’incredibile eco sui giornali.

Nonostante in America si fosse nel periodo della depressione economica, dei venticinque dipinti esposti, tra cui alcuni già di proprietà di collezionisti e concessi in prestito in occasione della mostra, ne venne venduta la metà. Inoltre la pittrice ricevette in seguito una serie di incarichi da parte di alcuni visitatori della mostra, come ad esempio A.Conger GoodYear, allora presidente del Museum of Modern Art di New York, per il quale realizzò l’ Autoritratto con scimmia.

Anche Clare Boothe Luce, editrice della rivista di moda “Vanity Fair”, le chiese di eseguire un dipinto per lei. La sua amica Dorothy Hale, un’attrice che anche Frida Kahlo aveva avuto modo di conoscere, si era suicidata nell’ottobre del 1938.
“Poco tempo dopo mi recai alla mostra di Frida Kahlo”, raccontò l’editrice spiegando come le aveva affidato questo incarico. “Frida, facendosi spazio tra la folla, mi venne incontro e cominciò subito a parlare del suicidio di Dorothy.[…] Senza perdere tempo, propose di fare un « recuerdo ». […] Pensai che la Kahlo volesse dipingere un ritratto di Dorothy nello stile del suo Autoritratto (dedicato a Trotzkij), che avevo comprato in Messico. All’improvviso mi venne in mente che forse un ritratto di Dorothy eseguito da una pittrice conosciuta e amica avrebbe potuto far piacere alla sua povera madre. Glielo dissi e la Kahlo si trovò d’accordo. Le chiesi il prezzo, lei me lo disse e io risposi: ‹Va bene, mandami il ritratto quando è pronto. Lo manderò poi alla madre di Dorothy›.”Così venne realizzato il dipinto Il suicidio di Dorothy Hale, documentazione di un fatto reale che Frida Kahlo realizzò sotto forma di ex voto.

Dorothy Hale si era gettata dalla finestra di un grattacielo; l’artista registrò la scena nelle diverse fasi della caduta, come in una foto sovrimpressa, e presentò il cadavere su una superficie simile a un palco, staccata dalla scena del grattacielo. Il fatto viene commentato nello spazio sottostante, in lettere rosso sangue: “ Il giorno 21 del mese d’ottobre del 1938 alle sei del mattino nella città di New York la signora Dorothy Hale si suicidò buttandosi da una finestra molto alta dello Hampshire House. In suo ricordo [qui alcune parole sono coperte dal colore] questo retablo, eseguito da Frida Kahlo.”

Dorothy Hale, moglie di Gardiner Hale, uno dei ritrattisti più in vista dell’high-society americana, perito in un incidente stradale all’età di circa trentacinque anni, si trovava in gravi difficoltà economiche. Non era infatti più in grado di finanziare il dispendioso tenore di vita condotto negli anni del matrimonio. Tentò di far fortuna a Hollywood, ma fece fiasco durante le prove del film e iniziò a vivere della benevolenza delle sue amiche e dei suoi amici. Ai diversi tentativi di cercare un lavoro, le venne risposto che, all’età di trentun anni, era troppo vecchia per una carriera in campo professionale. Avrebbe fatto meglio a cercarsi un marito ricco, piuttosto che un lavoro. Prima di togliersi la vita, diede una festa di commiato, sostenendo di aver deciso di partire per un lungo viaggio.

“Il giorno dopo la festa, al mattino di buon’ora, mi telefonò la polizia” raccontò la sua amica e benefattrice. “Alle sei di mattina Dorothy Hale si era buttata dalla finestra della sua suite all’ Hampshire House. […] Indossava il mio vestito preferito, il suo abito di velluto nero stile femme fatale, con delle piccole rose gialle all’occhiello che le aveva mandato Isamu Noguchi (uno scultore amico anche di Frida Kahlo, con il quale la pittrice aveva avuto anche una relazione sentimentale).” Esattamente così venne poi raffigurata da Frida Kahlo.

Quando la committente vide il dipinto, pensò seriamente di distruggerlo:” non dimenticherò mai lo spavento che provai scartandolo. Mi sentii davvero male fisicamente. Cosa avrei dovuto fare di questa orribile raffigurazione del cadavere fracassato della mia amica, con tutto il sangue che colava dalla cornice? Non potevo restituirlo; in alto, sul margine destro, c’era un angelo che sventolava uno stendardo su cui c’era scritto in spagnolo: « Il suicidio di Dorothy Hale, dipinto per conto di Clare Boothe Luce per la madre di Dorothy». Non avrei commissionato un quadro così sanguinoso nemmeno per il mio peggior nemico, figurarsi per la mia sfortunata amica.”
Infine l’editrice si lasciò convincere dagli amici a non distruggere il dipinto, ma a far coprire lo stendardo. Venne cancellata anche la parte della scritta in basso, per permettere alla committente di distanziarsi ulteriormente dal « raccapricciante dipinto». (M.@rt)




Edited by Milea - 14/7/2021, 17:03
 
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