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Dee della felicità in versione pubblicitaria
Nel momento culminante della sua attività creativa, tra il 1895 e il 1898, Mucha non solo aveva sviluppato un suo preciso stile, ma anche un vocabolario di formule e di motivi ricchi di variazioni; ciascuno dei suoi lavori per quanto diversi fossero, mostravano inconfondibilmente la sua mano.
Studio per manifesto, 1900 circa
Motivo centrale dei suoi cartelloni pubblicitari per il mondo dell’industria e del commercio, è ancora una volta la rappresentazione stilizzata di giovani donne. Messaggere di un gusto di vivere, esse sembrano scolpite in una sorta di atemporalità con quella tipica espressione del viso tra sognante e l’abbandono.
Il prodotto reclamizzato, che siano biscotti, liquori, cartine per sigarette, polvere da bucato o biciclette, viene annunciato in modo piuttosto discreto dalla scritta e da un unico adeguato aggettivo.
Un elemento irrinunciabile (che spicca nella creazione di manifesti decorativi di Mucha) è costituito, invece, dalle folte capigliature femminili. Talvolta, le lunghissime chiome scompigliate dal vento, libere oppure stilizzate sino a divenire fregi arabescati e motivi ornamentali, altre volte l’intera figura muliebre, diventano il nucleo intorno al quale ruota l’intera composizione.
Il carattere decorativo, privo di giochi prospettici, viene ulteriormente evidenziato dalle atemporali, fantasiose vesti e dai drappeggi con le abbondanti pieghe delle stoffe che si avviluppano intorno ai corpi delle giovani dee.
Il raffinato gusto dei particolari, porta Mucha a creare gioielli con i quali si cura di adornare le sue figure femminili, in modo tale da farle risaltare ancora di più, come per le composizioni dei calendari della rivista “La Plume” e per i medaglioni delle “Teste Bizantine”
La pomposa stilizzazione tendente all’estremo è caratterizzata da un manifesto completamente riempito con foglie e motivi floreali e ornamentali di ogni genere e da segni zodiacali che, con grande finezza di linee, fungono da cornice ai profili di volto riportati nella composizione.
L’impressione di preziosità viene ulteriormente evocata dai toni riccamente variegati, dai colori dorati e da tutte le tonalità di colore delle pietre preziose. L’entusiasmo di Mucha nei riguardi dell’arte orientale si nota soprattutto per il fascinoso uso dei fastosi ornamenti per il capo a forma di elmo, che qui assumono un particolare risalto.
L’atmosfera lussuosa e decadente, che per esempio si ritrova nella “Salammbô” di Gustave Flaubert (1821-1880), pubblicato nel 1862, ma soprattutto i riferimenti all’arte bizantina e altomedievale, così come il culto delle pietre preziose tipico della fine del secolo, hanno sicuramente offerto importanti spunti e modelli all’artista. (M.@rt)
Edited by Milea - 16/12/2023, 10:44
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