Giochi di bambini, Pieter Brueghel, 1560

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view post Posted on 19/3/2012, 23:28     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Pieter Brueghel
Giochi di bambini, 1560
olio su tavola, 118x161 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum
L’opera è firmata e datata in basso a destra “BRUEGHEL 1560”



Brueghel reinterpreta in quest’opera in modo nuovo e originale il tema dei giochi fanciulleschi che già dal Medioevo animava i libri miniati. Vengono qui illustrati circa ottanta giochi facilmente identificabili, svolti da bambini con il volto di adulti.
E’ sconcertante rilevare come su nessuno dei loro visi vi sia un’espressione di gioia o di allegria per l’atto giocoso.
Probabilmente intento dell’artista è quello di sottolineare l’inutilità delle azioni, svolte in modo meccanico dagli uomini che non portano a nessun tipo di soddisfazione: i protagonisti sembrano burattini manovrati dall’alto.
I fanciulli imitano gli adulti nell’abbigliamento, nei gesti automatici e nelle azioni; si veda, a titolo esplicativo, il corteo situato al centro della composizione, in testa al quale due bambine portano un cesto oppure il bimbo affacciato alla finestra sul lato sinistro dell’opera: si porta al volto una maschera di un uomo adulto per spaventare i fanciulli sulla strada.



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Il lato sinistro della composizione è occupato dalla parete di una casa non inquadrata interamente, da un giardino delimitato da un recinto rosso; sullo sfondo un’oasi di verde attorno a un fiume, sembra l’unico punto in cui l’occhio e la mente dell’osservatore possono riposare e fuggire dall’ angoscia delle azioni rappresentate nel resto del quadro.


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Nonostante la struttura del dipinto sia l’impressione di essere arbitraria, Brueghel ha seguito uno schema compositivo rigido e preciso, basato sugli studi di prospettiva quattrocenteschi. L’alternanza di gruppi di figure con personaggi singoli e l’utilizzo delle macchie cromatiche del terreno, in contrasto con gli abiti dei fanciulli, contribuiscono a rendere questa intelaiatura prospettica rigida più varia e dinamica.
L’opera viene citata da Van Mander (1604) e fu acquistata nel 1594 dall’arciduca Ernesto d’Asburgo. Nel 1784 compare nel catalogo di Chrétien de Michel. (M.@rt)



Edited by Milea - 25/8/2021, 13:54
 
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