La caduta di Icaro, Pieter Brueghel, 1558

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view post Posted on 17/3/2012, 15:51     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Pieter Brueghel
La caduta di Icaro, 1558 (?)
olio su tavola, 73,5x112 cm
Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts




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L’opera è forse da identificare con quella registrata negli inventari imperiali di Praga del 1621 e del 1647-1648. Pervenne alla sede attuale nel 1912 in seguito all’acquisto sul mercato antiquario di Londra.

La datazione della tavola oscilla tra periodi molto distanti secondo che la si consideri un’opera giovanile o, al contrario, una delle ultime opere della vecchiaia; i critici si dividono anche sulla questione dell’autografia, poiché molti ritengono che si tratti di una copia; Grossmann tuttavia propende per una piena originalità del dipinto, degno della geniale ironia dell’autore.

Il tema trattato è quello ovidiano della caduta di Icaro: in un arioso paesaggio inondato di luce, Brueghel pone in primo piano, di spalle, un contadino che sta arando il terreno aiutato da un cavallo; poco più in basso si scorge la figura di un pastore che sta facendo pascolare un gregge di pecore.

Immersi nel tranquillo svolgimento delle proprie attività, questi personaggi non si accorgono della presenza di Icaro precipitato nel mare: tra i flutti si scorgono le gambe dell’uomo, ma nessun altro particolare permette un’identificazione certa.
Come sempre accade nelle opere di Brueghel, la vita e le fatiche dell’uomo proseguono senza alcun stravolgimento nonostante si verifichi un evento dall’eccezionale rilevanza.

Nel cespuglio a sinistra si scorge il cadavere di un vecchio nascosto dalle frasche: una chiara allusione al proverbio “Nessun aratro si ferma perché muore un uomo”.
La narrazione dell’episodio mitologico diventa per Brueghel un espediente per dare vita a un meraviglioso quadro naturalistico; un’ampia distesa marina riverbera la luce del sole e su di essa si affacciano aguzze scogliere rocciose, che permettono all’artista di mostrare le sue capacità di modulare la luce e il colore, unendo la perfetta precisione cartografica dei paesaggi fiamminghi con l’ampiezza di respiro dei paesaggi della tradizione artistica italiana. (M.@rt)


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Edited by Milea - 25/8/2021, 14:01
 
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