San Gerolamo, Lorenzo Lotto, 1506

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view post Posted on 22/12/2011, 21:19     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Lorenzo Lotto
San Gerolamo, 1506
olio su tavola, 48x40 cm
Parigi, Musée du Louvre

Firmato e datato “LOTUS 150 (.)”



La discussione critica sulla committenza e la destinazione di questo dipinto è assai vivace: non tutti gli studiosi sono concordi nel ritenere che si tratti di un quadro devozionale commissionato da Bernardo de’ Rossi. Risulta in effetti dagli inventari che il prelato possedeva nel 1510 un dipinto con san Gerolamo, ma non è possibile affermare con certezza che si trattasse di questo, documentato per la prima volta nel 1814 a Roma nella collezione del cardinale Fresch.

Le dimensioni della tavola e altre caratteristiche fisiche hanno portato alcuni a ipotizzare che si trattasse del coperto per il ritratto di un personaggio particolarmente devoto al santo raffigurato, ma non vi sono prove neppure in tal senso. Certo è che nel Rinascimento veneziano San Gerolamo godette di particolare fortuna presso artisti e committenti: modello ideale di intellettuale cristiano, più volte raffigurato da Giovanni Bellini e almeno cinque volte dallo stesso Lotto, Gerolamo incarnava anche il principio morale della rinuncia ai beni terreni in favore della meditazione e della penitenza, precetto svolto da Lotto nel coperto allegorico per il Ritratto di Bernardo de’ Rossi.


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Ispirandosi a un’incisione di Albrecht Dürer databile al 1496, Lotto inserì il santo eremita in un paesaggio aspro e solitario, dominato da diagonali ardite e dall’incombere scuro della vegetazione.
Seduto tra le rocce Gerolamo medita sulla sofferenza di Cristo, come indicano la croce nella mano sinistra e i due libri aperti davanti a lui; nella destra il santo tiene la pietra con cui si batte il petto, in un gesto di mortificazione. La drammaticità della scena è addolcita dalla luce dorata del tramonto, che si intravede sullo sfondo. La datazione del dipinto non è certa, poiché l’ultima cifra dell’iscrizione è poco chiara: quello che potrebbe sembrare un “1500” è letto dai più come un “1506” danneggiato. La seconda ipotesi si sposa meglio con la maturità dell’opera e con la sua prossimità all’allegoria nota come Sogno di fanciulla. (M.@rt)






Edited by Milea - 24/9/2021, 13:30
 
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