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Lorenzo Lotto Ritratto di Bernardo de' Rossi, 1505 olio su tavola, 54,7 x41,3 cm Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte
Nel 1505 Lotto eseguì il ritratto del suo patron trevigiano, il vescovo Bernardo de’ Rossi. Originariamente l’opera era dotata di un coperchio protettivo, dipinto con un’allegoria della Virtù e del Vizio e ora conservato alla National Gallery of art di Washimgton. Anticamente la sovracoperta recava un’iscrizione con il nome e l’età dell’effigiato, la firma dell’artista e la data di esecuzione: successive manomissioni ne comportarono la perdita, risarcita dall’esistenza di trascrizioni attendibili.
A Parma, dove probabilmente giunse portato dallo stesso de’ Rossi, il ritratto entrò a far parte della collezioni Farnese, donde passò a Napoli. Il vescovo di Treviso, che al tempo del dipinto aveva trentasei anni, è raffigurato con straordinaria vivezza: inquadrato fino al busto e volto di tre quarti, ha lo sguardo fieramente diretto verso l’osservatore.
Il gesto della mano destra, che stringe in pugno un rotolo manoscritto, tradisce energia e determinazione: così il pittore volle probabilmente alludere all’indole del de’ Rossi e alla sua risoluta azione riformatrice che gli inimicò i potenti trevigiani al punto sa suscitare una congiura. La sua figura, che si staglia chiara su un tendaggio verde brillante, è definita dall’incidenza della luce radente: le pieghe dei tessuti si fanno profonde e sul viso è possibile scorgere ogni minimo difetto.
Per questo ritratto dalla forte caratterizzazione sia psicologica che fisica, gli studiosi hanno evidenziato molti precedenti, tutti riferibili alla cultura veneziana del tardo Quattrocento: lo schema compositivo in particolare rimanda ad Alvise Vivarini mentre la monumentalità della figura ricorda il Ritratto del doge Leonardo Loredan di Giovanni Bellini (1502 circa, Londra, National Gallery).
Quanto al realismo di ascendenza nordica, Lotto si ispirò alla ritrattistica di Antonello da Messina, attivo a Venezia nel 1475-1476; più difficile dimostrare che il pittore conoscesse dei ritratti di Dürer, se non forse dei disegni non documentabili. (M.@rt)
Edited by Milea - 24/9/2021, 13:52
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