Pala di Santa Cristina, Lorenzo Lotto, 1504 - 1506

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view post Posted on 17/12/2011, 19:17     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Pala_Santa_CristinaP

Lorenzo Lotto
Pala di Santa Cristina, olio su tavola, 1504 - 1506
Cristo morto sorretto da due angeli, 90 x 179 cm
Madonna con il Bambino e i santi Pietro, Cristina, Liberale e Gerolamo, 177 x 162
Santa Cristina di Quinto di Treviso, chiesa parrocchiale
Firmato "LAURENTIUS LOTUS / P."



La prima opera di grandi dimensioni e di pubblica destinazione eseguita da Lorenzo Lotto fu la pala per l’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Santa Cristina, un piccolo centro nei pressi di Treviso. L’ancona, che si trova tuttora in loco, fu commissionata probabilmente nel 1504 per intercessione del vescovo de’ Rossi e consegnata entro il maggio 1506, prima della partenza di Lotto per Recanati.
La pala è costituita da un riquadro principale raffigurante una Sacra Conversazione e da una lunetta separata con il tema della Pietà: questa struttura, forse voluta dai committenti, rispondeva a un gusto piuttosto attardato. La scena con la Madonna in trono è ambientata entro uno spazio absidato, che richiama in maniera puntuale quello dipinto da Giovanni Bellini per la Pala di San Zaccaria a Venezia( 1505).

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Al modello belliniano si possono far risalire anche alcune scelte iconografiche, in particolare quella di raffigurare alle due estremità del gruppo di figure i santi Pietro e Gerolamo.
Accanto al trono della Vergine si vedono invece santa Barbara, che reca la macina di mulino con cui fu torturata, e il patrono di Treviso san Liberale, riconoscibile dall’armatura e dal modellino della città nella mano sinistra. Uno scambio di sguardi e un dialogo intenso unisce la martire alla Vergine e al Bambino, che appare corrucciato: la presenza del cardellino che secondo la tradizione quattrocentesca si sarebbe macchiato col sangue di Cristo in croce, sembra suggerire che il colloquio riguardi il tema della morte e del sacrificio del Salvatore. Si crea così un legame con la scena raffigurata nella lunetta, capolavoro di dolente realismo. La composizione sembra improntata a un principio di asimmetria e di tensione, al punto che alcuni critici vi hanno riconosciuto una volontaria contrapposizione rispetto al sereno e composto equilibrio della pala di Giovanni Bellini. (M.@rt)






Edited by Milea - 24/9/2021, 14:02
 
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