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William Turner
Giasone (Jason)
1802
Olio su tela
90 x 119,5 cm.
Tate Gallery - Londra
L’opera, parte dal Lascito Turner 1856, fu trasferita alla Tate Gallery nel 1910. Presentata alla Royal Academy nel 1802, nel 1808 fu esposta nuovamente alla British Institution, insieme alla “Battaglia di Trafalgar”. In questa seconda occasione la tela ottenne un'accoglienza particolarmente favorevole; il critico della “Rewiew of Pubblications of Art”, probabilmente John Landseer, scrisse: “Una scena di romantiche e misteriose solitudini. Le due tele di Turner, vere e proprie poesie sono tali da rivelare l’enorme potere che egli esercita sull'immaginazione dei suoi lettori”.
L’uso del termine “lettori” da parte del critico si giustifica per l’evidente derivazione letteraria dell’opera, per la quale Turner si ispirò probabilmente alle “Argonautiche” di Apollonio Rodio, tradotte in inglese nel 1792.
Il drago con cui combatté Giasone è raffigurato, infatti, come serpente, secondo quanto scritto nella versione inglese del poema e presenta molte affinità con un’altra sua tela realizzata qualche anno dopo, “Apollo e Pitone” (1805-1811), per la quale Turner eseguì numerosi schizzi.
Oltre alla fonte letteraria, l’artista fu probabilmente influenzato anche dal dipinto di Philip James de Loutherbourg, “Giasone che getta l’incantesimo sul drago”, allora nella collezione di Bryan.
Nei quaderni di lavoro di Turner si possono rintracciare diverse “idee” riconducibili all'opera; oltre gli schizzi dell'album “Giasone” del 1801 circa, nell'album “Molo di Calais” si trova uno studio della figura di Giasone (LXXX-7), altri disegni sono inseriti nell’album “Reno, Strasburgo e Oxford” del 1802 (LXXVII-44). ( Mar L8v )
Edited by Milea - 31/12/2022, 21:57 |
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