|
|
|
Giotto Storie di san Giovanni Battista e di san Giovanni Evangelista Banchetto di Erode, 1318/1320 - 1322 dipinto su muro a secco, 280x450 cm Firenze, Santa Croce (cappella Peruzzi)
Una parte dell’attività di Giotto maturo si svolge nella chiesa di Santa Croce di Firenze, dove il pittore, con la sua organizzata bottega, dipinge cappelle e polittici per ricchi banchieri e uomini d’affari fiorentini. La chiesa, appartenente agli ordini mendicanti, era stata costruita nel 1294, su progetto forse di Arnolfo di Cambio. Una struttura ampia, severa, sobria, dalla spaziatura luminosa e geometrica. Giotto “affresca” sulle pareti delle varie cappelle le storie in stretta connessione con l’architettura. Tra le superstiti, leggibili ma consunte a causa anche delle ricoperture di intonaco settecentesche, dell’umidità e della pittura a secco, ci sono le Storie di san Giovanni Battista e di san Giovanni Evangelista della cappella Peruzzi, la seconda del transetto destro, a partire dall’abside, fatta costruire da Donato Peruzzi, ancora vivo nel 1299.
Databili tra 1318/1320 e il 1322, le storie costituiscono uno dei complessi più importanti della pittura trecentesca per il rapporto spazio-luce, la prospettiva attentamente studiata dal punto di vista dell’osservatore, il realismo, le tonalità di colore. Emblematica la scena con il Banchetto di Erode, dove i personaggi si muovono come tra le quinte di teatro. Sono raffigurati i due momenti del festino di Erode: la danza di Salomè, che occupa la maggior parte dello scomparto, e la consegna della testa del Battista all’estrema destra. Il dipinto, il primo a essere messo in luce nel 1841, appare piuttosto consunto, ma integro. (M.@rt)
Edited by Milea - 29/8/2021, 10:47
|
| |