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René Magritte
Le acque profonde
( Les Eaux profondes )
1941
Olio su tela
65 x 50 cm.
Collezione privata
Pur non essendo dichiarazioni esplicite di Magritte, è molto probabile che il problema cui questo quadro offre una soluzione possa essere il “problema del cappotto”. Un abbinamento molto simile (un’aquila con una giacca) appare infatti in un’altra opera di fine anni Trenta, intitolata “Il presente”. In questo caso, l’uccello non indossa il cappotto, ma ha un piumaggio dello stesso colore, e delle ali insolitamente lunghe che viste di profilo sono assimilabili in punta alle sue falde.
René Magritte
Il presente
1939
Guazzo su carta
48,3 x 32,4 cm.
Collezione privata
A indossarlo è invece una statua femminile la cui testa compare in molti altri quadri di Magritte, associata al tema della Memoria.Ricapitolando: il presente, la memoria, le acque profonde. L’impressione è che, in queste opere, la mente di Magritte ruoti attorno alla stessa problematica, quella del tempo, del ricordo e delle profondità della coscienza: il tutto associato a tre elementi visibili, il volto in gesso con gli occhi chiusi, il cappotto, il rapace. Appare impossibile spiegare il senso di queste associazioni senza rompere la sottile aura di mistero che promana dall'immagine.
Un’impossibilità tanto più difficile da sopportare in un caso come questo, dove nessun appiglio sembra salvarci dalla discesa nel Maellstrom della memoria, nelle acque profonde della coscienza. La mancanza di senso provoca disagio, inquietudine.
Di questo l’artista era perfettamente cosciente: “La gente... vuole qualcosa su cui appoggiarsi, in modo da sentirsi a suo agio. Vuole qualcosa di sicuro cui aggrapparsi, per salvarsi dal vuoto... è incapace di cogliere la poesia e il mistero intrinseci dell’immagine. Certo lo sente, questo mistero, ma vuole liberarsene. Ha paura”.
Ed è proprio questa paura che ci chiede di superare. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 19/1/2023, 10:40 |
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