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René Magritte
Georgette
1937
Olio su tela
65 x 54cm
Musée Royaux des Beaux Arts de Belgique - Bruxelles
Georgette Berger è stata per Magritte qualcosa di più di quanto si intende normalmente con la parola moglie: è stata insieme la sua modella preferita, e la prima spettatrice dei suoi quadri, “una sorta di accademia insieme tenera e fredda, qualcosa di 'gigantesco' e di vicino, di neutro e di esemplare” come ha scritto Charly Herscovici.
Il pittore la incontra per la prima volta a Charleroi, alla fiera del paese nel 1913; ma quando il padre di Georgette, rimasto vedovo si risposa, lei e la sorella se ne vanno a Bruxelles. Qui Magritte la ritrova durante una passeggiata all’orto botanico; i due si fidanzano e, finito il servizio militare di René, si sposano a Bruxelles il 28 giugno 1922. I primi anni di matrimonio trascorrono tra qualche difficoltà economica che costringe Georgette a lavorare.
Cattolica praticante, nel triennio parigino frequenterà con il marito le riunioni surrealiste sfoggiando un bel crocifisso al collo, suscitando le ire di Breton. Dopo due aborti spontanei, i due decidono di rinunciare ad avere figli, presto sostituiti da Lolou Blanc, la loro eterna cagnetta pomerana.
Georgette sopravvivrà a lungo al marito, e avrà un ruolo di primo piano nella promozione della Fondazione René Magritte. In questo quadro, Georgette appare riflessa in uno specchio sospeso nel cielo azzurro, circondato da oggetti che saremmo tentati di chiamare simboli se non conoscessimo la decisa avversione di Magritte per il simbolico.
L’opera sembra una sorta di ex-voto, di tabernacolo dedicato alla moglie, e nelle sue mani è rimasto fino alla morte. Si tratta quindi di un raro caso di quadro nato a uso strettamente privato, destinato a non uscire dalla casa di Bruxelles: da qui anche la sua difficile penetrabilità, conseguenza dell’adozione di un lessico strettamente famigliare e privato. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 19/1/2023, 15:35 |
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