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Renè Magritte In memoriam Mack Sennett 1936 Olio su tela 73 X 54 cm. Collections de la Ville de La Louviere - Hainaut
“E se Magritte fosse il figlio del cinema e del fumetto? Il rampollo birichino di Méliès e do Louis Forton ?”. La domanda sollevata da Alain Berenboom, non è per nulla oziosa.
Il fatto è che Magritte è uno dei primi artisti per cui questi due media sono quasi pane quotidiano, per cui quanto meno improbabile che non abbiano lasciato segni sul suo linguaggio; e che Nick Carter e Buster Keaton abbiano avuto per lui la stessa importanza di Stevenson e Poe lo ha dimostrato egli stesso, accennando spesso nelle lettere e negli scritti a questi personaggi.
Mack Sennett (1880-1960) è stato il produttore hollywoodiano che tra gli anni Dieci e gli anni Trenta, ha lanciato il genere delle slapstick comedies, promuovendo attori come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harry Langdon e, più tardi, Laurel e Hardy: il cinema preferito da Magritte, accanto ovviamente ai film polizieschi.
Verrebbe da chiedersi che cos’abbia a che fare la comicità movimentata e convulsa delle slapstick con quest’immagine immobile, silenziosa e pervasa da una sensualità irriverente e feroce.
A rispondere è ancora Berenboom: “Unica regola dei pionieri del cinema: meravigliare, la parola d'ordine di Apollinaire. Per Magritte come per i cineasti 'primitivi', tutto può accadere, tutto accade, le uova prendono fuoco, i seni restano bloccati nella vestaglia appesa in guardaroba, la calzatura si chiama luna e martello, deserto, senza spiegazioni, senza ragioni. Lo spettacolo burlesco continua! Infatti per Magritte, come per i cineasti degli esordi, il cinema era innanzi tutto il riso, l’ironia, il pastiche, la parodia, il calcio in faccia.”
Insomma: il legame con la commedia non va ricercato nell'atmosfera che pervade l’opera, ma nella libertà irriverente del pensiero che la informa, nella comicità caustica di un’immagine angosciante. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 19/1/2023, 16:48
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