Gli amanti (Les Amants), René Magritte, 1928

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view post Posted on 7/5/2011, 20:16     +2   +1   -1
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Magritte-The-Lovers-P

René Magritte
Gli amanti
( Les Amants )
1928
Olio su tela
54 x 73 cm.
Richard S. Zeisler Collection - New York



E’ la versione più famosa di un tema che ricorre spesso nella pittura di Magritte di questi anni. In altre gli amanti appariranno a volto scoperto, o con i volti affiancati teneramente; qui sono legati da un bacio appassionato, ma i loro volti sono coperti da un panno bianco che ne nasconde i lineamenti.

Lo stesso panno compare nella “Storia centrale” (1928), l'opera di Magritte considerata da David Sylvester più ricca di riferimenti al suicidio della madre.




René Magritte
The Central Story
1927
Collezione privata



Del resto lo stesso Sylvester non esita a ipotizzare che l’accenno, nel racconto fatto da Magritte a Scutenaire, al volto nascosto della madre morta possa essere un’invenzione che si inserisce nell’indiscutibile ossessione dell’artista per i volti coperti, e non la causa di questa ossessione. E del resto di volti parzialmente o totalmente nascosti da maschere che ne confondono i lineamenti, Magritte poteva trovarne a bizzeffe nei gialli in cui era vorace consumatore, dalle maschere di Fantomas, al fumetto Nick Carter, ai film di Feuillade.

Inoltre il tema si inserisce a sua volta nella più complessa questione del visibile e dell'invisibile, su cui Magritte torna molto spesso: “Un oggetto può implicare che vi sono altri oggetti dietro di esso”, scrive nel 1929 in “Le parole e le immagini”.

Resta il fatto che il bacio fra i due amanti è un’immagine decisamente conturbante, che parla di morte e di impossibilità di comunicare. Nascosti dietro i loro sudari, si scambiano un amore muto, incapace di un linguaggio diverso da quello del corpo.

Non è difficile individuare un legame con l’“Ettore e Andromaca” (1917) di de Chirico, in cui due manichini e figura intera tentano un analogo, impossibile abbraccio in un’atmosfera da melodramma. Ma in Magritte il mélo si tinge di nero, e se i manichini, nella loro totale alterità, mantengono una certa distanza dallo spettatore, qui l’angoscia è difficilmente evitabile: non siamo più di fronte a un’umanità simulata (il manichino), ma negata nelle sue caratteristiche essenziali, mutilata della sua individualità. ( Mar L8v )







Edited by Milea - 20/1/2023, 12:16
 
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