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René Magritte
Tentativo impossibile
( Tentative de l’impossible )
1928
Olio su tela
116 x 81 cm.
Toyota Municipal Museum of Art - Toyota
Si narra che Apelle avesse dipinto dei cavalli tanto ben fatti che dei veri cavalli, passandoci davanti, fossero esplosi in un nitrito di saluto. Ed è celebre l'aneddoto di Michelangelo che completato il Mosè, gli diede una sonora martellata sulla rotula esclamando: “Perchè non parli?”.
Sono tutte versioni del mito classico di Pigmalione, cui Magritte fa qui esplicito riferimento dando vita alla sua amata consorte, Georgette. Ma nel quadro di Magritte, l’artista non dipinge una copia tanto fedele al modello da simulare, o acquistare vita: dipinge letteralmente il modello. E’ un tentativo impossibile che diventa possibile in pittura, dove l’'artista è un’immagine allo stesso modo di quello che dipinge.
La riflessione di Magritte non si sofferma, banalmente, sulle capacità mimetiche della pittura, ma va oltre, indagando l’ambiguo rapporto esistente tra la realtà e la sua immagine, tra il mondo in cui viviamo e quello, assolutamente autonomo, cui può dare vita la pittura.
L’immagine non si conforma al modello, semmai il modello può sforzarsi di somigliare all’immagine; ma questa ha una sua vita autonoma, e sulla superficie di un quadro l’immagine di un pittore può verosimilmente dipingere l’immagine della donna che ama, reale perchè condivide la sua stessa realtà, il suo statuto d’immagine. Detto questo, resta il fatto che quello rappresentato è, in primo luogo, un atto d'amore.
L’immagine può non conformarsi al modello, ma il modello di questo quadro, come di moltissimi altri quadri di Magritte, è la moglie Georgette, con cui l’artista si farà ritrarre in fotografia nel tentativo - questo sì impossibile - di replicare nella realtà l’evento possibile sulla tela. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 20/1/2023, 13:36 |
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