Il matrimonio di mezzanotte (Le Mariage de minuit), René Magritte, 1926

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view post Posted on 4/5/2011, 19:37     +6   +1   -1
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René Magritte
Il matrimonio di mezzanotte
( Le Mariage de minuit )
1926
Olio su tela
139 x 105 cm.
Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique - Bruxelles



Le fiabe ci insegnano che la foresta è un luogo topico del mistero. Come tale, essa ritorna spesso nel Surrealismo, in particolare nell’opera di Ernst. In Magritte non ha mai il carattere selvaggio e impenetrabile tipico delle opere dell’artista tedesco, ma compare spesso come luogo della perdita (“Il fantino perduto”), di una percezione frammentata dalla realtà (“La firma in bianco”).

“Il matrimonio di mezzanotte” sembra svolgersi nel castello della Bella addormentata, un luogo ordinato trasformato in prigione da una cortina disordinata e impenetrabile fatta di alberi capovolti.

Come molti dei successivi uomini con la bombetta, il principe ci volge le spalle, sprofondando lo sguardo nel mistero; la principessa, invece, guarda verso di noi, ma il suo sguardo è assente e il suo volto ha perso improvvisamente qualsiasi attributo umano.

L’anno seguente quel vuoto si riempirà di legnose nervature adornate di sonagli (“Il doppio segreto”), per poi richiudersi su uno sguardo ben diversamente espressivo (“Lo stupro”): per ora è solo vuoto, che lo spettatore è invitato a indagare alla ricerca di ciò che lo riempiva. Il sottotesto dechirichiano è palese, quasi dichiarato, ma nello stesso tempo spogliato di qualsiasi connotato riconducibile al mondo poetico del pittore metafisico.

Il tema sembra essere quello del matrimonio come fusione di due mondi inconciliabili, eppure in grado di raggiungere una misteriosa, inspiegabile unità: ma, come accade sempre in Magritte, più che un tema esiste un’immagine inquietante impossibile da tradurre (e spiegare) con altri linguaggi. Un ermetismo tanto più efficace in quanto non ricercato, né generato da un logorroico accostamento di simboli, ma semplicemente connaturato al mistero del reale.

Dirà Magritte: “Se lo spettatore giudica che i miei dipinti siano una sorta di sfida al “senso comune”, coglie qualcosa di evidente. Voglio comunque aggiungere che per me è il mondo una sfida al senso comune”. ( Mar L8v )






Edited by Milea - 20/1/2023, 14:58
 
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