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René Magritte
La grande notizia
( La Grande Nouvelle )
1926
Olio su tela
62 x 81 cm.
Collezione privata
In primo piano, una sorta di scomparto contenente lo scheletro di un uccello, proveniente da chissà quale camera delle meraviglie. Ad ali spiegate, lo scheletro dimostra un'inquietante vitalità che, mescolata ai toni cupi dello sfondo, aggiunge un che di drammatico alla scena che si svolge in secondo piano, parzialmente rivelata da una tenda scostata: nell'intimità di una camera da letto, un manichino vestito da cameriere sveglia il dormiente, probabilmente per trasmettergli una notizia che non può attendere la luce del giorno.
Cosa è successo?
I dettagli sono troppo pochi per formulare un’ipotesi credibile, ma alcuni particolari ( lo scheletro, i toni cupi, l’agitazione dei personaggi ) inducono a pensare al peggio.
Suggestiva l’ipotesi di Sylvester: il dormiente è Magritte bambino, informato del rinvenimento del cadavere della madre annegata nella Sambre. Ma Magritte non era uso a giocare così dichiaratamente con i suoi fantasmi, e del resto bastano e avanzano, a spiegare un’immagine di questo tipo, le frequentazioni cinematografiche e letterarie dell’artista: Fantomas, i polizieschi di cui era ghiotto consumatore, i toni melodrammatici di molti sceneggiati del tempo e delle incisioni ottocentesche utilizzate da Max Ernst per i suoi romanzi-collage degli anni Venti.
Il pittore tedesco ha un’influenza sicura sul primo Surrealismo di Magritte, anche come mediatore di molti stilemi metafisici (il manichino, la teatralità dell'impostazione del quadro ecc... ). Ma nei manichini, sebbene vestiti, è già riconoscibile la testa a palla del bilboquets, e se il tema dell’uccello è immediatamente riconducibile a Ernst, l’immagine nasce probabilmente dai viaggi enciclopedici di Magritte, appassionato frequentatore di testi illustrati. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 20/1/2023, 15:28
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