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Henri Rousseau
detto "Il Doganiere"
Una sera di carnevale
1886
Olio su tela
116X89cm
Philadelphia Museum of Art - Filadelfia
Il dipinto è una delle prime opere che permette di comprendere gli sforzi iniziali del pittore nell'esercizio di una professione priva degli studi specifici.
Autodidatta, si sforza di rendere l'illusione della tridimensionalità, del digradare del paesaggio, abbassando in diagonale l'altezza degli alberi e allegegrendole il tono del colore.
Su un rialzo scuro di terreno, una coppia dai costumi luminosi sembra appena uscita dalla foresta, griglia intricata di alberi senza foglie.
E'inverno.
Il diaframma arboreo rompe in piccole tessere il chiarore delle nuvole compatte, come piene di soffice neve che tra poco imbiancherà il misterioso paesaggio.
Fa da contrasto, per tutta la parte della tela, l'ampia distesa del cielo, dove il notturno azzurro è lievemente sfumato dal rosato della foschia.
La luna piena argentina non si circonda del naturale alone di luce, nè illumina la scena: tra le maschere e la soglia della foresta una capanna nera, dalle pareti come intrecci di maglie fitte, provoca nello spettatore una reazione di incertezza...
Perchè è lì ?
Perchè da una finestra non ben definita si affaccia un volto accigliato ?
La precisione delle due figure probabilmente deriva dalla pratica del ricalco, tecnica che agli inizi il Doganiere era solito impiegare per rendere meglio l'atteggiarsi delle figure, specie nello scorcio in piedi.
Sia pure ricopiati, forse da qualche incisione, Pierrot e Colombina si mostrano irrigiditi nei movimenti, come marionette.
La bellezza di questo notturno ha recentemente spinto la critica a paragonare il dipinto alla "Fuga in Egitto" di Adam Elsheimer, realizzato nel 1609, per via di alcuni espedienti figurativi analoghi, come l'assegnare il primo piano a piccole figure chiare davanti a un ampio scenario naturalistico scuro, a significare la piccolezza dell'uomo davanti alla grandezza della natura. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 19/8/2021, 15:14 |
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