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Edouard Manet
Angelina
1865
Olio su tela
92X72cm
Musèe d'Orsay - Parigi
Nel 1865 Manet, estenuato dalla pioggia di critiche scandalizzate causate da "Olympia", fece un viaggio in Spagna.
Sin da giovanissimo l'artista era stato un grande ammiratore della pittura iberica, in particolare di quella del sommo artista del Seicento, Diego Velazquez, e del tormentato pittore Francisco Goya, vissuto fra Settecento e Ottocento.
Più volte aveva rappresentato scene legate alla corrida, senza peraltro aver mai assistito ad una, o personaggi folcloristici, quali "Il guitarrero" e "Lola de Valence".
L'incontro con la realtà doveva però deluderlo; Manet si rendeva conto di aver inevitabilmente idealizzato il paese dei suoi eroi, a scapito della Francia; se l'artista avrebbe continuato ad ammirare lo stile sintetico dei due pittori, doveva però abbandonare la Spagna quale repertorio di motivi, dedicandosi alla rappresentazione moderna della vita parigina.
Angelina, che fin nel nome evoca direttamente quello che era stato il suo paese d'elezione, è forse l'ultimo dipinto di soggetto chiaramente spagnolo.
La ragazza, giovane ma non bella, acconciata con il tradizionale velo nero, è raffigurata a mezzo busto, in piedi dietro una ringhiera di ferro battuto, probabile prima idea che Manet avrebbe sviluppato qualche anno dopo ne "Il balcone".
Guarda obliquamente fuori del quadro, tenendo in mano un vistoso ventaglio nero, attributo che sarebbe poi stato assegnato pressochè in esclusiva a Berthe Morisot.
La stesura pittorica, al pari della gamma cromatica, costituisce un inequivocabile omaggio a Velazquez: il dipinto infatti, dal fondo neutro, è impostato su tonalità marroni, rischiarate dalla tenda gialla sulla destra, soluzione che si ritrova molto spesso nelle opere di quest'ultimo.
L'impressione delle tele dello spagnolo, doveva essere d'altronde particolarmente forte, dopo la recente visita al Prado, che raccoglie la più importante collezione di opere dell'artista. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 18/9/2021, 13:05 |
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