|
|
|
Andy Warhol Do It Yourself ( Landscape ) 1962 Acrilico, pastello e letraset su tela 177,2X137,5cm Museum Ludwig - Colonia
''Perchè la gente pensa sempre che gli artisti siano qualcosa di speciale ? E' solo un altro lavoro''
Con questa sequenza, apparentemente banale, Warhol sintetizza in poche parole la battaglia che ha sostenuto tutta la vita contro una concezione dell'arte, incarnata in maniera paradigmatica dall'Espressionismo astratto, che ha poco a che fare con il pragmatismo americano e molto con l'eredità romantica; concezione che esaltando l'arte finisce per renderla, di fatto inaccessibile.
''Spazio sprecato è qualsiasi spazio in cui ci sia dell'arte. Un artista è uno che produce cose di cui la gente non ha alcun bisogno ma che lui, per qualche ragione, ritiene buona idea dargli''
Non si tratta di svalutare l'arte, ma di riportarla a un livello di accessibilità, di abbatterne l'aura in modo tale da restituirle una capacità comunicativa che ha perso: renderla eventualmente, di nuovo utile, anche se solo per riempire "uno spazio vuoto".
La serie "Do It Yourself", composta di cinque dipinti realizzati nel 1962, non dice che tutti possiamo fare arte, ma piuttosto che l'arte in sè, non ha nulla di sublime, ma semplicemente può aiutare a riempire un vuoto.
Warhol stampa sulla tela un pattern prefabbricato diviso in aree da colorare in base a una banale corrispondenza numero-colore, e ne riempie alcune sezioni per poi interrompere il lavoro a metà, invitando ironicamente lo spettatore a finire il lavoro lasciato incompiuto: un invito che Andy avanzava realmente nel suo periodo pubblicitario, quando riuniva gli amici in allegri coloring parties, dedicati alla coloritura ad acquerello o pastello dei suo disegni blotted line; ma che qui è reso retorico, paradossalemnte, da quella stessa aura oggetto della polemica, acquisita da queste opere nel momento in cui entrano a far parte del sistema dell'arte. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 31/8/2021, 20:03
|
| |