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Pablo Picasso Donna in camicia 1913 Olio su tela 148X99cm MoMa - New York
Nell'autunno del 1913 Picasso realizzò un'opera che coniuga i colori del Cubismo analitico e la struttura schematica del Cubismo sintetico.
Soggetto della rappresentazione è una donna nuda seduta su una grande sedia che si stacca dal fondo, anonimo e neutro, grazie alla pesante linea di contorno che definisce e limita la figura. Le giunture tra i diversi piani sono così profondamente disegnate da sembrare pieghe; non c'è, infatti, in quest'opera nessuna volontà da parte di Picasso di dissimulare la tecnica del Cubismo sintetico.
Rigide e lineari forme geometriche sono accostate a ritagli che emulano pizzi, frange e velluti; i toni caldi, le linee curve e la poltrona confortevole che avvolge il corpo della donna danno a questa composizione un aspetto familiare, lontano dalle più fredde e astratte composizioni del Cubismo sintetico.
Nonostante la figura risulti difficile da decifrare, l'ampio grembo dalla forma ovale e i seni inchiodati e penduli, simili alle collane usate dagli indigeni africani, le conferiscono una materna femminilità, il primo, e un sensuale erotismo i secondi.
Così scrisse dell'opera il poeta e amico di Picasso Paul Eluard, dopo averla vista: "La massa enorme e scultorea della donna seduta sulla poltrona, la testa grande come quella della Sfinge, i seni inchiodati al petto, contrastano meravigliosamente col viso dai tratti minuti, i capelli ondulati, l'ascella deliziosa, le costole sporgenti, la camicia vaporosa, la poltrona morbida e confortevole, il giornale quotidiano".
La composizione si carica di simboli che rimandano alla vita di tutti i giorni, quali il giornale, la poltrona e le diverse stoffe anch'essi travolti da questa rappresentazione monumentale. Quest'opera può, a tutti gli effetti, essere considerata come rappresentante del momento in cui il Cubismo analitico si chiude a favore di quello sintetico. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 21/8/2021, 11:56
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