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view post Posted: 22/10/2016, 19:15     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

La sauna in un tram






Perdute le antiche terme romane, di cui in città restano solo pochi ruderi in Largo Corsia dei Servi, Milano si è nuovamente dotata di un impianto termale a partire dal 2007. Oltre alla sua singolare posizione, le terme sorgono infatti in un complesso stile Liberty circondato da un tratto originario delle mura spagnole.

La struttura è resa unica dalla presenza di una speciale attrazione: un tram. Rinominato il “Tram del benessere” , è una vera e propria sauna realizzata all’interno di un tram storico dell’ATM.

Vi si accede dalla porta posteriore e, una volta a bordo, ci si siede sulle panche in legno levigato e si respirano atmosfere del passato grazie anche ai suoni di sottofondo e alle immagini di vecchi tram. Al centro della carrozza c’è un grosso braciere intorno al quale, al suono della campanella del tram, si susseguono i vari trattamenti, a partire dall’Aufguss, la gettata di vapore, arricchita di essenze profumate. Rispetto alla classica sauna finlandese, tuttavia, quella sul tram è una versione più “soft”. Le temperature infatti non superano i 70° e l’umidità è superiore al 35%.






view post Posted: 22/10/2016, 18:03     +1Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

La chiesa dei teschi



Ossa, migliaia di ossa, ricoprono le pareti di una piccola cappella nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa, in Piazza Santo Stefano. Quando il campanile della Chiesa di Santo Stefano è crollato, nel 1642, sono state rinvenute innumerevoli ossa nelle fondamenta scavate per costruire il nuovo campanile. La cappella è raggiungibile attraverso uno stretto corridoio sulla destra dell’ingresso, e si possono vedere i teschi incorporati tra le decorazioni rococò. Secondo la tradizione, le ossa appartengono a santi e a martiri, ma è più probabile che siano di persone morte nell’ospedale che nel Medioevo si trovava nelle vicinanze.



















Edited by Milea - 4/7/2021, 14:10
view post Posted: 22/10/2016, 17:43     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Nove metri in novanta centimetri





Nella Chiesa di San Satiro, nascosta in Via Torino (a circa 80 metri da Piazza Duomo, subito dopo Via Sperorari) scoprirete un’illusione ottica rinascimentale che fa sembrare profondo 9 metri uno spazio che in realtà misura 95 centimetri. A progettarlo è stato l’architetto Donato Bramante nel 1480, che ha risolto diversi problemi in una volta: innanzitutto non c’era abbastanza spazio per costruire una vera e propria abside a causa di una strada ( via Falcone) dietro la Chiesa. Inoltre il clero voleva l’altare nella solita posizione sul lato est. Bramante costruì la chiesa a pianta centrale con l’altare al centro di quattro transetti identici.

La basilichetta o sacello di S. Satiro, accanto alla quale nel XV secolo è stata costruita la grandiosa chiesa di S. Maria, sorse poco prima dell’879 per volere dell’arcivescovo Ansperto da Biassono (869-881) su un’area di proprietà della sua famiglia nell’ambito dell’Insula Asperti - che appunto da lui prese il nome - quasi come cappella domestica. La sua funzione spiega la ridotta dimensione e la scelta della pianta a croce greca.



Nel suo testamento fatto il 10 settembre 879 l’arcivescovo Ansperto dispose che il sacello da lui dedicato ai santi fratelli Satiro e Ambrogio e a S. Silvestro, e le sue proprietà - di cui una parte proveniva da una permuta fatta col monastero di S. Silvestro di Nonantola - formassero un corpo unico e divenissero uno xenodochium (ospizio) affidato a otto monaci che vi sarebbero stati mandati dall’abate di S. Ambrogio, costituendovi una "cella".

I restauri ottocenteschi. Attorno al 1819 venne costruito in marmo anche un nuovo altar maggiore, in sostituzione del precedente in legno, sotto la guida dell’architetto Felice Pizzagalli. All’architetto Giuseppe Vandoni fu invece commissionata la direzione dei lavori, che fra il 1856 e il 1871 trasformarono in battistero la sagrestia bramantesca e dotarono la chiesa di una nuova facciata prospiciente la piazza, ampliata e aperta sulla via Torino, che in quegli anni incorporò l’antica contrada della Lupa. L’ultimo ciclo di restauri che ha dato al complesso di S. Satiro-S. Maria l’aspetto e lo splendore attuali è terminato nel 1992, in occasione del 750º anniversario del miracolo del 1242. Nel 1996 fu inaugurato il rinnovato organo, ultimo episodio di una storia che inizia con la chiesa stessa. Del 7 luglio 1490 è il contratto d’acquisto di un organo presso il veneziano Iohannes de Turriano. Nel 1563 venne collocato nella controfacciata un nuovo organo fatto da Giacomo e Benedetto Antegnati. Vi lavorarono poi dal 1794 al 1929 Guglielmo Schieppati, Eugenio Biroldi, i fratelli Carrera di Legnano, il Bemasconi e Vincenzo Mascioni. Pur con tutte le modifiche subite tra il IX secolo e il XX, il sacello di S. Satiro rimane "il più importante monumento di epoca carolingia superstite a Milano"








view post Posted: 22/10/2016, 17:15     +1Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Il toro della
Galleria Vittorio Emanuele






Questo non è davvero un segreto: tutti sanno che la raffigurazione dei testicoli del toro, sul pavimento a mosaico della Galleria Vittorio Emanuele porta fortuna a chiunque la calpesti. Quindi, ecco le istruzioni: trovate l’emblema di Torino sotto la cupola centrale, poggiate il vostro tallone destro nel punto descritto e fate un giro in senso orario. I mosaici sotto la cupola di vetro hanno anche un’altra caratteristica curiosa: l’abbreviazione F.E.R.T. che accompagna lo stemma dei Savoia. La famiglia ha origini lontane (bisogna tornare indietro nel tempo almeno fino al decimo secolo), così lontane che non si sa con certezza cosa possa significare la sigla. Una congettura è che stia per Frappez, Entrez, Rompez Tout (“bussare, entrare, distruggere tutto”).





Edited by Milea - 4/7/2021, 14:03
view post Posted: 22/10/2016, 17:06     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Il volto di Mussolini
su una guglia del Duomo






Il volto di Mussolini è scolpito su una delle guglie della cattedrale insieme al re Vittorio Emanuele II. Gli scultori hanno lavorato alle statue del Duomo dalla fine del Trecento fino al ventesimo secolo, e dopo tremila figure tra apostoli, santi, martiri, vergini, papi e vescovi forse erano a corto di idee. Ecco perché Mussolini vinse l’immortalità nel luogo più prestigioso della città: per vederlo dovete salire sul tetto e quando arrivate all’esterno girate a sinistra, guardate verso nord-ovest e cercate in basso il pinnacolo a due punte.



view post Posted: 22/10/2016, 16:45     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Anche i muri hanno le orecchie




Questa scultura si trova al numero 10 di Via Serbelloni, in un palazzo chiamato Ca’ de l’Oreggia (Casa dell’Orecchio, appunto), proprio accanto alla porta d’ingresso. Realizzato in bronzo e arricchito di alcuni ciuffi di capelli ricci, è stato installato a metà degli anni Venti con la funzione di citofono: un tubo collegava la statua all’ufficio del portiere, in modo che i visitatori potessero annunciarsi in questo orecchio gigante, alto 70 centimetri. Nonostante questo citofono wireless non sia più in uso, è stato mantenuto sulla facciata, anche perché è stato creato dal celebre scultore Adolfo Wildt.


view post Posted: 22/10/2016, 16:35     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Una “sconcia fanciulla”






Quella di una ragazza che si rade il pube non è certamente un’immagine comune nell’arte antica. Eppure, un bassorilievo del XII secolo con questo soggetto, oggi conservato nella sala VI del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, faceva bella mostra di sé sul fronte esterno dell’antica Porta Vittoria. In realtà, la porta in origine era nota per l’appunto come “Porta Tosa” (cioè “ragazza” in milanese) o “Porta Tonsa” (da “tondersi”, cioè radersi) per via di questa effigie e il nome rimase anche dopo che, nel XVI secolo, San Carlo Borromeo chiese poi che il rilievo fosse staccato (il nome Porta Vittoria arrivò solo dopo la cacciata degli austriaci da Milano).

La donna, rappresentata in un’edicola di forme classiche, è vestita di una lunga tunica e ha i capelli raccolti da una corona: per questo veniva identificata come la moglie di Federico Barbarossa, condannata alla derisione dei milanesi per colpa del marito. Tuttavia, poteva anche trattarsi di una meretrice. Il Comune imponeva infatti alle prostitute di radersi tra le cosce per questioni igieniche. Secondo altri la raffigurazione aveva solamente una funzione apotropaica, cioè di protezione dalla sventura, e sarebbe da identificare con la dea Flora intenta a mostrare il suo ventre gravido, simbolo di fertilità. Un’altra ipotesi ancora, però, lega questa immagine alla leggenda della “sconcia fanciulla”. Si racconta che nel 1162, nel corso dell’assedio di Federico Barbarossa alla città, una ragazza salì sugli spalti, si spogliò per mostrarsi ai tedeschi e cominciò a radersi con un paio di forbici ignorando le frecce che le sibilavano accanto. Un tentativo coraggioso quanto inutile, di umiliare Barbarossa e il suo esercito che di lì a poco sarebbe comunque riuscito a entrare in città e a raderla al suolo.







Edited by Milea - 4/7/2021, 14:00
view post Posted: 22/10/2016, 10:50     +2Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Il museo delle macchine per scrivere





Ospitato dal 2007 in uno stabile privato, il museo dedicato alle macchine da scrivere, unico nel suo genere, è la creazione del suo proprietario, Umberto Di Donato, ex-finanziere, direttore di banca, ma soprattutto grande appassionato di macchine da scrivere, al punto da averne collezionate ed esposte qui quasi 1400. Ce ne sono di tutti i tipi: di portatili e monumentali, da studio e da viaggio, carrozzate e scoperte, lucide e opache, rare e comuni.

Tra i pezzi più rari, collezionati da Di Donato dal 1952: una Underwood del 1898 appartenuta all’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe e realizzata in occasione del suo Giubileo, la Olympia appartenuta a Matilde Serao, una Odell del 1887, una Williams 1 Curved del 1891, la Blickensderfer 1885, la Optima con scrittura in arabo e poi la più comune ma mitica M40 Olivetti, la bellissima portatile Tippa-B, fino alla celebre Lettera 22, resa famosa da Indro Montanelli e da tanti altri giornalisti che la usarono fino a quando venne inventato il computer portatile. Oltre alle macchine per scrivere, sono conservate nel museo anche alcune calcolatrici meccaniche risalenti alla prima metà del secolo scorso, dal funzionamento macchinoso ma molto preciso. Per ogni pezzo, Di Donato ha un aneddoto, una storia nascosta e affascinante da raccontare, per cui è raccomandabile per il visitatore la visita guidata.









view post Posted: 22/10/2016, 10:39     +1Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Un angolo di Lourdes
in un ospedale






Oltre alla riproduzione della grotta di Lourdes presso la Basilica di Santa Maria, Milano conserva una seconda ricostruzione del luogo sacro, seppure più piccola, all’interno dell’ospedale di neonatologia Mangiagalli. La si raggiunge attraversando tutto il corridoio che dall’ingresso conduce alla chiesetta neoromanica di San Giuseppe. Una volta giunti in chiesa, occorre uscire dalla porticina sulla destra per ritrovarsi in uno spiazzo circondato da edifici ospedalieri e dal bar circolo ricreativo dell’ospedale. In mezzo alla piazza c'è la piccola ricostruzione della grotta, con una statua della Madonna, una seconda di una figura femminile in preghiera (forse una delle veggenti) e tanti ex-voto di mamme riconoscenti per un parto andato a buon fine. Un antico proclama dell’arcivescovo Schuster, inciso su pietra, annuncia che recitando tre Ave Maria si ottengono duecento giorni di indulgenza.









Edited by Milea - 22/10/2016, 11:42
view post Posted: 21/10/2016, 19:44     +1Milano insolita e segreta [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Una statua del Duomo
modello per la statua della Libertà?













Tra le statue del Duomo, sul balcone
sopra l’ingresso centrale della cattedrale,
si trova La Legge Nuova,
eseguita nel 1810 da C. Pacetti.

Secondo la leggenda,
la figura femminile con il braccio alzato,
la torcia in mano e quella corona di punte
intorno al capo
sarebbe stata presa a modello
per la Statua della Libertà
realizzata da Bartholdi nel 1885 per New York.

Se sia vero o meno,
nessuno lo può affermare con certezza,
ma di misteri il Duomo ne ha tanti,
come quel polpaccio lucente
di uno dei flagellatori del Cristo,
raffigurato sul portale.














Edited by Milea - 4/7/2021, 13:19
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