Anna e il cieco Tobit (Anna and the Blind Tobit), REMBRANDT Harmenszoon van Rijn, 1630 circa

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view post Posted on 4/1/2024, 20:56     +8   +1   -1
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REMBRANDT Harmenszoon van Rijn
Anna e il cieco Tobit
(Anna and the Blind Tobit)
1630 circa
Olio su tavola di quercia
63.8 × 47.7 cm
Londra, National Gallery


Già da giovane, Rembrandt era interessato alla rappresentazione della vecchiaia e delle persone anziane; li dipingeva come se ogni linea incisa, ogni osso storto, ogni piccolo segno marrone su ogni mano fossero importanti, distintivi della longevità, dell'esperienza e della saggezza del loro proprietario. In questo dipinto, una luce fredda e grigia si insinua attraverso una finestra aperta in una stanza di per sé molto antica: niente vetri alla finestra, una pesante persiana di legno, un camino acceso. Le ombre sono profonde; c'è solo un barlume di luce su un vaso di terracotta rovesciato su un lato e sulla schiena e sul fianco di un vecchio seduto accanto alla finestra. È avvolto in una lunga veste con un collo di pelliccia, il collo arruffato di una vecchia camicia che gli copre la guancia rugosa e la barba grigia. La testa è fasciata da un copricapo bianco con un berretto nero in cima. È immobile: ha le mani giunte sul grembo e la testa abbassata come se stesse pensando. È Tobit; una storia apocrifa ci dice che era un uomo buono e santo, ma che Dio lo rese cieco per mettere alla prova la sua fede.


Anna, la moglie di Tobit, è più vicina all'osservatore ma è girata di spalle. Abbassa lo sguardo sulle sue mani, impegnate ad avvolgere la lana su un telaio, un'occupazione che richiede grande pazienza. Le fiamme del fuoco e le sue dita sono le uniche cose che si muovono. È come se l'intera stanza stesse aspettando; l'edera aggrappata alla finestra suggerisce resistenza, pazienza, "tenere duro".


Gli anziani coniugi stanno aspettando il figlio Tobia, che è partito per un lungo viaggio con il loro cane per trovare il denaro necessario ai genitori per alleviare così la loro povertà; egli vive molte avventure, trova moglie e incontra l'arcangelo Raffaele, che lo aiuta a combattere un enorme pesce. Alla fine torna a casa con il denaro, la moglie e le interiora del pesce, che si rivelano una cura per la cecità di Tobit, come promesso dall'Arcangelo.


Il racconto era popolare all'epoca di Rembrandt; La fede di Tobia era onorata e l'arcangelo Raffaele era venerato come protettore dei viaggiatori e come guaritore. Dopo il ritorno di un figlio dopo un viaggio lungo e pericoloso, un quadro di Tobit e della sua famiglia poteva essere commissionato come ringraziamento, come potrebbe essere stato il dipinto di Rembrandt, anche se piuttosto che il ritorno di una persona amata, la delicata rappresentazione di Tobit e Anna celebra la vecchiaia, la fede e la pazienza. (Mar L8v)

 
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