PARIGI - LA COSTRUZIONE DELLA TORRE EIFFEL, Torre Eiffel, la costruzione di un colosso

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view post Posted on 1/1/2024, 11:08     +5   +1   -1
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Tazzulella fumante
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Ho lasciato Parigi, anzi la Francia,
perché la Torre Eiffel cominciava a darmi troppo sui nervi.

(Guy de Maupassant)



TORRE EIFFEL:
LA COSTRUZIONE DI UN COLOSSO




Grazie alla sua esperienza nella progettazione di grandi opere
in ferro, nel 1889 Gustave Eiffel eresse una torre alta più di
trecento metri per l’Esposizione universale di Parigi.






La seconda metà del XIX secolo fu l’epoca d’oro delle esposizioni universali. Erano gli anni di massimo sviluppo della moderna civiltà industriale, e i Paesi più avanzati sentivano la necessità di esporre i loro ultimi successi in campo tecnologico e scientifico attraverso eventi che attiravano migliaia di visitatori. Per i Paesi organizzatori, le esposizioni erano anche un’opportunità per dimostrare il loro potere economico e politico, e per ottenere questo scopo nulla era meglio di un nuovo grande edificio costruito con le più moderne tecniche, come il Crystal Palace dell’Esposizione Universale di Londra del 1851. Fu perciò che, nel 1886, quando le autorità francesi, per celebrare il primo centenario della Rivoluzione francese del 1789, decisero di organizzare una nuova esposizione universale a Parigi – la quarta dopo quelle del 1855, 1867 e 1878 –, indissero un concorso affinché architetti e ingegneri presentassero progetti di ogni tipo destinati all’Esposizione. Fu però un punto del bando ad attirare la massima attenzione, quello relativo allo "studio della possibilità di erigere nello Champ de Mars una torre a base quadrata di centoventicinque metri di lato alla base e trecento metri di altezza", con l’obiettivo di realizzare l’edificio più alto al mondo. Era esattamente il progetto che aveva appena elaborato l’ingegnere e imprenditore Gustave Eiffel.


L’ansia dell’uomo di costruire un edificio che superi in altezza tutti gli altri è sempre stata una costante della storia, dal mito biblico della torre di Babele alle piramidi, dagli obelischi alle colonne e alle basiliche che hanno costellato la storia delle grandi civiltà. Tuttavia, la Rivoluzione Industriale dei secoli XVIII e XIX aprì possibilità di costruzione in altezza che erano inimmaginabili nelle epoche precedenti, e questo grazie alla diffusione del ferro come nuovo materiale strutturale. Anche se in passato il ferro si usava già per funzioni secondarie, come la connessione tra conci di pietra, nel XIX secolo divenne lo scheletro visibile dei nuovi edifici tipici della modernità: stazioni ferroviarie, fabbriche, mercati, strade coperte, gallerie, giardini d’inverno. Grazie alla sua leggerezza e alla sua resistenza,il ferro permetteva di costruire, in un tempo assai ridotto rispetto al passato, edifici più grandi senza il sistema di muri, pilastri e colonne necessario per gli edifici in pietra, e anche più alti. Fu quest’ultima possibilità ad alimentare la fantasia di creare l’edificio più alto del mondo, più dei centoquarantasei metri della Grande piramide di Cheope o i centotrentasei della cupola della basilica di San Pietro a Roma. Un edificio, per dare una cifra tonda, alto trecento metri.



La Torre Eiffel si erge all'estremità degli Champs-de-Mars,
una vasta distesa di quasi ottocento metri di lunghezza e oltre duecento di larghezza


La gara dei trecento metri

Dal 1830 si erano susseguiti vari progetti per costruire una torre di trecento metri o, secondo le unità di misura abituali del mondo anglosassone, di mille piedi (304,8 metri). Il primo fu quello di un ingegnere inglese, Richard Trevithick, il costruttore della prima locomotiva, che nel 1832 progettò la "Colonna della Riforma", una torre di ghisa alta mille piedi con un diametro di trenta metri alla base e formata da millecinquecento lastre traforate di ghisa. Trevithick immaginò addirittura un ascensore spinto da un sistema ad aria compressa attraverso un tubo interno, però morì senza che nulla di tutto ciò fosse messo in pratica. Nel 1852 Charles Burton propose una torre di ferro con la quale pretendeva di riciclare gli elementi strutturali del Crystal Palace dell’Esposizione di Londra del 1851, ma poiché impiegava gli stessi componenti e gli stessi criteri di quella costruzione, tutto lascia supporre che la sua torre sarebbe stata ugualmente instabile di fronte al vento. Un altro progetto mai realizzato di torre metallica alta mille piedi fu quello proposto dalla statunitense Clarke Reeves & Company per l’Esposizione Universale di Filadelfia del 1876, rifiutato per questioni economiche e l’incertezza del risultato. Negli anni successivi, parallelamente a Eiffel, gli ingegneri francesi Sébillot e Bourdais proposero una torre di granito alta mille piedi per l’esposizione parigina del 1889, che si rivelò del tutto inattuabile per la scarsa capacità della muratura di resistere alle flessioni provocate dal vento.


Accanto a questi progetti mai realizzati, vale la pena ricordare altre costruzioni che, al di fuori della gara per i trecento metri, raggiunsero altezze sempre più elevate. Una prima prova, ancora precaria tecnologicamente, furono le torri di ghisa dell’americano James Bogardus, come la torre d’avvistamento e di allarme incendio nella 33a strada di New York (1851). Il precedente più significativo della Torre Eiffel, però, fu indubbiamente il Washington Monument, progettato dall’architetto nordamericano Robert Mills. Composto da vari strati esterni di pietra e con un nucleo centrale di scale in ferro collegate alla pietra, l’obelisco doveva essere alto 1centottantatre metri, ma sin dall’inizio della costruzione nel 1848 incontrò numerose difficoltà, compreso un importante crollo al raggiungimento dei quarantasei metri, che costrinse a rinforzare le fondamenta. Alla fine venne completato nel 1884, quando si arrivò all’altezza di centosessantanove metri.



Gustave Eiffel in una fotografia scattata verso il 1880,
qualche anno prima che iniziasse il progetto che gli avrebbe dato fama mondiale


Ponti e viadotti

La sfida rappresentata dalla costruzione di una torre alta trecento metri poteva essere raccolta soltanto da un ingegnere con una solida esperienza nella costruzione di opere in metallo dalla grande complessità tecnica. Negli anni ottanta dell’Ottocento nessuno possedeva più competenza in questo campo di Gustave Eiffel e dei suoi collaboratori. Nei trent’anni precedenti Eiffel aveva realizzato una serie di grandi ponti e viadotti in ferro che ebbero una vasta eco e nei quali mise in pratica gli stessi metodi che avrebbe applicato alla torre del 1889. Per il ponte di Bordeaux (1858) costruì le fondamenta nell’alveo del fiume, utilizzando un sistema ad aria compressa che permetteva di scavare a secco sotto il livello freatico, proprio come avrebbe fatto successivamente per le fondamenta della sua torre sulle rive della Senna. Nel 1869 costruì due viadotti, a Rouzat e a Neuvial, con pilastri il cui aspetto è sorprendentemente simile al tracciato della futura torre di trecento metri. La torre fu costruita a tempo di record: i lavori iniziarono il 26 gennaio 1887 e terminarono il 31 marzo 1889, in tempo per l’inaugurazione dell’Esposizione Universale, avvenuta due mesi dopo. Non sorprende solo la velocità di esecuzione, ma anche il fatto che in tutto il processo non abbiano lavorato alla torre più di duecento operai per volta, grazie al sistema dei componenti prefabbricati da assemblare progressivamente. La costruzione delle fondamenta fu la fase più ardua, soprattutto per i due pilastri più vicini alla Senna, poiché si dovette scavare al di sotto del letto del fiume utilizzando un complesso sistema di cassoni pneumatici. La costruzione dei pilastri e il loro collegamento mediante quattro grandi travi fu portata avanti attraverso una serie di ponteggi di legno e grandi torri di carico. Le sezioni successive della torre vennero costruite utilizzando un sistema di gru azionate dal vapore fino a raggiungere la cuspide.



Gustave Eiffel sulla scala a chiocciola che all'inizio univa la seconda piattaforma con la cima della torre


L’asta da bandiera più alta del mondo

L’inaugurazione ufficiale della torre Eiffel avvenne il 15 maggio 1889. Mentre Gustave Eiffel e un gruppo di personalità issavano una bandiera della Francia sul punto più alto della torre, questa venne illuminata da fuochi artificiali e dal primo livello vennero sparati ventun colpi di cannone. In un comprensibile eccesso di sciovinismo, Eiffel disse: "La bandiera francese è l’unica a possedere un’asta di trecento metri". Durante la costruzione si erano levate alcune voci, soprattutto di artisti e letterati, che denunciavano le dimensioni "mostruose" della torre e ne sottolineavano la bruttezza. Il romanziere Guy de Maupassant, per esempio, la considerava uno "scheletro sgraziato e gigantesco", e un altro scrittore, Joris-Karl Huysmans, parlava di un "orrido pilastro tralicciato". L’avanzamento dell’opera, però, aveva creato grande aspettativa, e quando fu completata il pubblico reagì in modo entusiasta. Durante l’Esposizione Universale vi fu un vero fiume di visitatori – circa due milioni –, che potevano salire ai tre livelli della torre mediante un moderno sistema di ascensori. Famoso, carico di onorificenze e multimilionario, Gustave Eiffel morì nel 1923. Pochi anni dopo, la sua torre perse il titolo di edificio più alto del pianeta, che andò a due grattacieli nordamericani completati rispettivamente nel 1930 e nel 1931: il Chrysler Building dell’architetto William van Allen, di trecentodiciannove metri, e l’Empire State Building, di trecentottantuno metri, progettato da William F. Band.




I disegni originali della Torre


Il progetto della torre Eiffel fu il frutto di dettagliate analisi condotte da circa quaranta ingegneri e disegnatori che realizzarono settecento disegni di complessivo e tremilaseicento disegni di fabbricazione. La prima preoccupazione degli ingegneri era impedire che la torre si rovesciasse, scopo raggiunto mediante il tracciato campaniforme (cioè di forma svasata) dei suoi quattro pilastri, che le fornisce la stabilità sufficiente. Le settemilatrecentoquarantuno tonnellate di peso della torre avevano così una solida base. La seconda preoccupazione era evitare che la torre si deformasse (od oscillasse) eccessivamente per l’azione del vento, quindi doveva essere una struttura di rigidità elevata. Il problema fu risolto con due espedienti: la connessione dei quattro grandi pilastri della torre mediante grandi traverse al livello del primo piano e il sistema della triangolazione.




Opere di fondazione della Torre Eiffel

Si possono vedere alcuni dei cassoni metallici usati per scavare sotto il livello freatico.




Eco internazionale


All’inizio dei lavori della torre, il direttore delle opere pubbliche della capitale francese affermava: "Quest’opera farà parlare di Parigi sino in Oriente [...] il mondo intero rimarrà senza fiato quando vedrà questa torre gigantesca".




Operai al lavoro su uno dei pilastri della Torre. Incisione. 1889


Alla torre lavorarono contemporaneamente dai centocinquanta ai trecento operai. Il loro compito consisteva nell’assemblare i pezzi che altri cento operai fabbricavano e premontavano negli stabilimenti di Levallois-Perret, poco fuori Parigi, da dove arrivavano tramite ferrovia. All’assemblaggio si procedeva unendo i diversi pezzi mediante rivetti, simili ai ribattini.




Posizionamento di un rivetto. Incisione. 1889


Per posizionare i rivetti si formarono squadre di quattro uomini: il primo azionava la fucina, arroventando il rivetto; il secondo lo introduceva nell’orifizio del pezzo, arrivato pronto dall’officina, e lo teneva fermo per la testa; il terzo colpiva lo stelo per formare la testa opposta e infine il quarto operaio la fissava con una mazza. Nella prima fase erano al lavoro quaranta squadre che posizionavano circa quatttromila rivetti al giorno. In totale, la torre Eiffel contiene due milioni e mezzo milioni di rivetti. Alla torre lavorarono contemporaneamente dai centocinquanta ai trecento operai. Il loro compito consisteva nell’assemblare i pezzi che altri cento operai fabbricavano e premontavano negli stabilimenti di Levallois-Perret, poco fuori Parigi, da dove arrivavano tramite ferrovia. All’assemblaggio si procedeva unendo i diversi pezzi mediante rivetti, simili ai ribattini.




Operai lavorano alla costruzione della Torre


Gli operai furono selezionati tra i carpentieri di Parigi abituati a lavorare a una certa altezza e che dimostrarono di non soffrire di vertigini. In effetti, si verificò un solo incidente mortale, oltretutto fuori dell’orario di lavoro. Più dell’altezza, il problema principale per gli operai fu il freddo, soprattutto durante il gelido inverno del 1888-1889. La giornata lavorativa era di nove ore, che diventavano dodici in estate. Alle richieste degli operai, che alla fine del 1888 scioperarono per due volte ritenendo la paga insufficiente, Eiffel rispose offrendo premi di produzione e miglioramenti delle condizioni di lavoro, come tute impermeabili e una mensa al primo piano della torre, dove potevano riscaldare il cibo che si portavano da casa.




Il grande richiamo dell'Esposizione


Un cartellone annuncia le tariffe ridotte proposte dalla compagnia ferroviaria Chemins de Fer Paris-Lyon-Méditerranée per recarsi all’Esposizione Universale di Parigi, nel 1889.




Parigi vista dall'alto

Un gruppo di visitatori, muniti di binocoli e cannocchiali, osserva Parigi dalla
piattaforma del secondo piano della Torre Eiffel, a centoquindici metri d’altezza.




I colori della Torre


Per la sua inaugurazione nel 1889, la torre Eiffel fu dipinta di rosso scuro, come dimostra questa foto dell’epoca colorata a mano, che permette di vedere il palazzo del Trocadéro sullo sfondo. Dal 1968 è dipinta di color bronzo.




Ascensori

A causa della curvatura della Torre furono creati tre sistemi di ascensori, uno per ogni livello.
Nella foto, visitatori nella cabina del terzo ascensore, che sale in verticale sino alla cima.





Edison

In visita a Parigi, il celebre inventore salì più volte sulla Torre nel 1889.
Qui è ritratto con Adolphe Salles, genero di Gustave Eiffel.





Il faro

Eiffel collocò sulla cuspide una serie di fari che illuminavano i monumenti della città.




Il teatro


Per attirare il pubblico, al primo piano della Torre Eiffel furono aperti negozi di articoli da regalo, ristoranti e persino un teatro. Gran parte di queste strutture venne eliminata qualche decennio dopo.




1940


All’inizio dell’occupazione tedesca della Francia Adolf Hitler visitò Parigi e volle salire sulla torre Eiffel, ma i lavoratori sabotarono gli ascensori e poté solo farsi fotografare sulla spianata dello Champ de Mars.
 
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